sabato 15 marzo 2014

Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)

Bisogna stare in un posto dove le parole diventano foglie e così possono rubare i colori alle nuvole e dondolare al vento. I nostri discorsi devono avere sulle spalle gli umori delle stagioni e il riverbero dei paesaggi dove stanno nascendo. Non è vero che le parole non sentono l’influenza dei rumori e del silenzio che le ha viste spuntare e vivere. Parliamo in modo diverso se piove o se ci batte il sole sulla lingua.” 
- Tonino Guerra


Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)

Sono nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920. Un’infanzia con le strade di terra battuta e le siepi con piccoli uccelli. Ho studiato al mio paese, a Forlimpopoli e a Urbino dove c’erano dei professori eccezionali. Mia madre era analfabeta. Le ho insegnato a scrivere. Ho letto il suo testamento nella casupola sulla sponda del fiume Uso, dove eravamo sfollati al tempo del fronte. Cosi’ era scritto sul foglio nascosto nell’astuccio di cartone dei suoi occhiali da vista: ‘Lasio tutti i miei beni a mio marito da fare tutto quello che vole’.
 - Tonino Guerra

Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)

"Non  è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande".
- Tonino Guerra



Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)

"Contento, proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando
mi hanno liberato in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla 
senza la voglia di mangiarla."
- Tonino Guerra