lunedì 25 novembre 2024

José Saramago

 Mi è sempre piaciuto osservare, badare alle sfumature…

Mi piacciono le persone che “dicono qualcosa” e che sanno ascoltare, le persone che ragionano con la propria testa.
Mi piace il battito di ciglia o il sorgere leggero di un sorriso, la voce musicale.
Mi piace ascoltare buona musica, amo suonare, non potrei farne a meno, mi piace diventare cosa unica con ciò che suono, esplodere dentro.
Mi piace guardare le mie dita scivolare sul manico della chitarra, stanno bene insieme, lì…
Amo gli occhi di una donna, la sua pelle, la sua passione, tutto.
Parlo tanto, fin troppo, ma ci sono momenti che rimango in silenzio ad ascoltarmi.
E’ in quei momenti che fabbrico i miei pensieri più veri, mentre cammino per le strade, osservando la gente che passa, ascoltando i discorsi, a volte assurdi, di alcune persone o assaporando il sole che mi scalda dentro.
Amo ridere, giocare.
Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa, mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore.
E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.”
— Josè Saramago


Ennio Flaiano

 Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi.

Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia.
In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.
Ennio Flaiano


André Gide

 Bisogna lasciare la ragione agli altri perché questo li consola del non avere altro.

- André Gide



Leonardo Sciascia

 «Non esce mai di casa?»

«Mai, da parecchi anni… Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì pronti a comunicarmi le loro opinioni sull’umanità, sul governo, sull’amministrazione municipale, su Moravia… Le pare che valga la pena?»”
— Leonardo Sciascia, “A ciascuno il suo”


sabato 16 novembre 2024

— Bertrand Russell

 “Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.”

— Bertrand Russell



mercoledì 13 novembre 2024

Buon compleanno a...

 《A casa mia mancava tutto, perché nel dopoguerra, tornando dal Giappone, siamo stati poverissimi. La sola cosa che non mancava erano i libri. E io ho cominciato prestissimo a leggere, attingendo ai classici che trovavo in casa. Ho cominciato a scrivere e a pubblicare sul giornale della scuola Garibaldi, a Palermo, a 13 anni. E poi non ho mai smesso》.


Buon compleanno alla scrittrice  Dacia Maraini,  nata a Firenze il 13 novembre 1936



lunedì 14 ottobre 2024

Buon compleanno, Italo!

 Amo soprattutto Stendhal perché solo in lui tensione morale individuale, tensione storica, slancio della vita sono una cosa sola, lineare tensione romanzesca.

Amo Puskin perché è limpidezza, ironia e serietà.

Amo Hemingway perché è matter of fact, understatement, volontà di felicità, tristezza.

Amo Stevenson perché pare che voli.

Amo Cechov perché non va più in là di dove va.

Amo Conrad perché naviga l’abisso e non ci affonda.

Amo Tolstoj perché alle volte mi pare d’essere lì lì per capire come fa e invece niente.

Amo Manzoni perché fino a poco fa l’odiavo.

Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista.

Amo Flaubert perché dopo di lui non si può più pensare di fare come lui.

Amo Poe dello Scarabeo d’oro.

Amo Twain di Huckleberry Finn.

Amo Kipling dei Libri della Giungla.

Amo Nievo perché l’ho riletto tante volte divertendomi come la prima.

Amo Jane Austen perché non la leggo mai ma sono contento che ci sia.

Amo Gogol perché deforma con nettezza, cattiveria e misura.

Amo Dostoevskij perché deforma con coerenza, furore e senza misura.

Amo Balzac perché è visionario.

Amo Kafka perché è realista.

Amo Maupassant perché è superficiale.

Amo la Mansfield perché è intelligente.

Amo Fitzgerald perché è insoddisfatto.

Amo Radiguet perché la giovinezza non torna più.

Amo Svevo perché bisognerà pur invecchiare.

Amo…

(Italo Calvino, Saggi, Mondadori)