"Maternità ( Stephanie Gruenwald)", acquarello di Egon Schiele, 1917, collezione privata.
domenica 14 maggio 2023
Una madre lo sa. Tutte le ombre dell'amore perfetto
Cosa sia una “buona madre” lo decidono gli altri.
giovedì 11 maggio 2023
Storie d' amore
Nell’estate del 1929 Magritte, Buñuel, Paul Eluard e la moglie Elena Devulina Diakanoff, chiamata Gala, andarono a trovare il pittore in Spagna. In questa occasione Dalì e Gala si conobbero e si innamorarono
Salvador Dalì
Gli errori hanno quasi sempre un carattere sacro. Non cercare di correggerli. Al contrario, razionalizzali, comprendili integralmente. Dopodiché ti sarà possibile sublimarli.
(Salvador Dalì)
martedì 9 maggio 2023
Italo Calvino, Il cavaliere inesistente
domenica 7 maggio 2023
Alessandro Baricco
Quando la gente ti dirà che hai sbagliato... e avrai errori dappertutto dietro la schiena, fregatene. Ricordatene. Devi fregartene. Tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita... non sono quelli gli errori... quella è vita... e la vita vera magari è proprio quella che si spacca, quella vita su cento che alla fine si spacca... io questo l'ho capito, il mondo è pieno di gente che gira in tasca con le sue piccole biglie di vetro... le sue piccole tristi biglie infrangibili... e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo... sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino... ci si vede dentro tanta di quella roba... è una cosa che ti mette l'allegria addosso... non smetterla mai... e se un giorno scoppieranno, anche quella sarà vita, a modo suo... meravigliosa vita.
- Alessandro Baricco, Castelli di rabbia
Dalla raccolta poetica " Radici" di Antonietta Cianci
Chiedimi tu
se sono stanca e se ho paura
chiedimi di che sostanza
è fatto il mio sogno
e in quale angolo
tu dimori
Chiedimi se mi è rimasto
un frantume di forza
uno schizzo di colore
stenditi accanto a me
e ascolta il mio silenzio.
Portami sulla riva
dove più forte
è l'odore del mare e del sale
portami dove la brezza sottile
mi spettina i capelli
e mi illumina il volto.
E poi chiamami piano
sottovoce
affinchè io possa entrare
nei vuoti
della nostra appartenenza
e riempirli di luce e di senso.
Antonietta Cianci