giovedì 24 novembre 2022
25 Novembre
“Che lo si sappia una volta per tutte: la prima causa di morte delle donne, tutte le donne, in tutto il mondo, macabro esempio di globalizzazione è la violenza, soprattutto domestica.
Sono i coltelli alla gola, i pugni, i calci, le forbici di casa, le mutilazioni genitali, gli stupri, il commercio dei corpi, le note uccise, sono le pietre, l’acido, le semiautomatiche con regolare porto d’armi.
Sono…i vicini che non sentono, le denunce inutili, le fughe disperate e quel giorno in tribunale, quando potresti farlo condannare, davvero, lui il nemico, lui il mostro, lui l’orco, lui…il terrore dei tuoi figli…Ma no, no, è lo stesso ragazzo delle feste sulla spiaggia, delle foto del matrimonio, del mutuo per la casa; lo stesso che oggi piange e giura che non lo farà mai più.”
Monologo di Lella Costa, tratto dallo spettacolo “Ragazze”.
domenica 20 novembre 2022
Nadine Gordimer
《È giusto che i giovani cerchino modelli a cui rifarsi. A malincuore mi accorgo che spesso la ricerca è di basso livello, una pop star piuttosto che un personaggio da reality. Certo, le persone con poco spessore sono più facili da interpretare e imitare. Ma ai giovani direi di non aver paura a puntare in alto》.
- Nadine Gordimer (Johannesburg, 20 novembre 1923 – Johannesburg, 13 luglio 2014)
Concita De Gregorio
“L’assenza è una piú acuta presenza. Vale per la voce, per l’udito. Vale per le persone che c’erano e non ci sono piú. Vale per noi che non smettiamo un momento di cercare ciò che non c’è. Di desiderare quello che manca.”
Concita De Gregorio, Così è la vita. Imparare a dirsi addio
Leonardo Sciascia
Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l’intelligenza, l’intelligenza che è anche «leggerezza», che sa essere «leggera», può sperare di risalire alla superficialità, alla banalità”.
Leonardo Sciascia - Nero su nero
sabato 19 novembre 2022
Leonardo Sciascia
«Non esce mai di casa?»
«Mai, da parecchi anni… Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì pronti a comunicarmi le loro opinioni sull’umanità, sul governo, sull’amministrazione municipale, su Moravia… Le pare che valga la pena?»”
— Leonardo Sciascia, “A ciascuno il suo”
Bauman
"La differenza tra la comunità e la rete è che si appartiene alla comunità, ma la rete appartiene a voi. È possibile aggiungere amici e eliminarli, è possibile controllare le persone con cui siamo legati. La gente si sente un po’ meglio, perché la solitudine è la grande minaccia in questi tempi di individualizzazione. Tuttavia nella rete è così facile aggiungere o eliminare gli amici che non abbiamo bisogno di abilità sociali. Queste si sviluppano quando sei per strada, o sul posto di lavoro, e incontri persone con le quali devi avere un’interazione ragionevole. Devi affrontare le difficoltà di coinvolgerli in un dialogo I social network non insegnano il dialogo, perché è così facile evitare le polemiche… Molte persone usano i social network non per unire e per ampliare i propri orizzonti, ma piuttosto, per bloccarli in quelle che chiamo zone di comfort, dove l’unico suono che sentono è l’eco della propria voce, dove tutto quello che vedono sono i riflessi del proprio volto. Le reti sono molto utili, danno servizi molto piacevoli, però sono una trappola”.
Zygmunt Bauman