"Non facciamo i ciarlatani e dichiariamo francamente che a questo mondo non si capisce nulla. Soltanto gli imbecilli e i ciarlatani sanno e comprendono tutto".
Anton Cechov, in una lettera del 9 giugno 1888sabato 30 gennaio 2021
Franco Battiato
"Fin da giovane, ho sempre avuto grandi sospetti verso quelli che se la prendono sempre con qualcun altro e mai guardano a se stessi."
- Franco BattiatoCostanza e i buoni propositi
Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il...
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giovedì 28 gennaio 2021
Gridalo
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Ciascuno di noi ha diritto a una zona cieca nella quale vivere, fare cose che non tutti devono sapere, e non perché si tratti di crimini o di gravi immoralità, ma perché ogni vita ha bisogno di uno spazio intimo.
L'intimo delle persone è bello da indagare, il privato no. L'intimo è il valore profondo, le scelte personali, i sentimenti sottratti alla luce pubblica ed espressi solo a chi merita.
[...] Così quando qualcuno si prende parti della nostra intimità per stenderla in piazza, dovremmo essere tutti d'accordo che si tratta di furto con scasso, di rapina a mano armata, di violenza, di abuso, e che come tale va punito. Invece stiamo andando nella direzione opposta; si nicchia, si lascia correre, e ci si diverte, perché la violazione dell'intimità altrui fa comodo a tutti: è una formidabile arma d'intimidazione e di ricatto che può essere usata sul vicino di casa, sul magistrato ingombrante, sul giornalista scomodo. Nel mondo del tutti contro tutti, infangare è ormai la regola e non più l'eccezione.
Gridalo, Roberto Saviano
mercoledì 27 gennaio 2021
Liliana Segre
Da anni, ogni volta che mi sento chiedere: «Come è potuto accadere tutto questo?», rispondo con una sola parola, sempre la stessa.
Indifferenza.
Tutto comincia da quella parola. Gli orrori di ieri, di oggi e di domani fioriscono all’ombra di quella parola. Per questo ho voluto che fosse scritta nell’atrio del Memoriale della Shoah di Milano, quel binario 21 della Stazione Centrale da cui partirono tanti treni diretti ai campi di sterminio, incluso il mio.
La chiave per comprendere le ragioni del male è racchiusa in quelle cinque sillabe, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore.
- Liliana Segre, La memoria rende liberi
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lunedì 25 gennaio 2021
La vita è bella
Giosuè: “Perché i cani e gli ebrei non possono entrare, babbo?”
Guido: “Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c’è un negozio, là, c’è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh… e coso là, c’è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che c’ha un canguro, dico “Si può entrare?”, dice “No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo”. Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!”
Giosuè: “Ma noi in libreria facciamo entrare tutti.”
Guido: “No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?”
Giosuè: “I ragni. E a te?”
Guido: “A me… i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: “Vietato l’ingresso ai ragni e ai visigoti”. Oh! E mi hanno rotto le scatole ‘sti visigoti, basta eh!”
“La Vita è bella”, Roberto Benigni