Vincent Van Gogh, Lettere a Theo.
venerdì 31 luglio 2020
Franca Valeri
《Papà era ebreo. Ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse. Fu il momento più brutto della mia vita. Non poter più andare a scuola, non poter più andare a teatro.Preparai l’esame a casa, da privatista. Prima andavo al Parini. Provai a dare l’esame al Manzoni, sperando che non se ne accorgessero. Non se ne accorsero. L’Italia è sempre stata un po’ inefficiente».
« Andai a guardare i cadaveri del Duce e della Petacci appesi a testa in giù a piazzale Loreto. Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo».
«Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell’Italia tutto pareva possibile».
- Franca Valeri
« Andai a guardare i cadaveri del Duce e della Petacci appesi a testa in giù a piazzale Loreto. Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo».
«Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell’Italia tutto pareva possibile».
- Franca Valeri
Buon compleanno a Franca Valeri
Franca Valeri compie oggi 100 anni❤
Quel che è certo è che l'amore è un sentimento multiuso, in questo senso è necessario. Va bene per il sesso, per gli amici, per i bambini, per l'Arte nella sua globalità, per gli animali; per piccole grandi cose.
E’ come una borsa dell'acqua calda mentre fuori nevica.
- Franca Valeri,“L'educazione delle fanciulle”
Quel che è certo è che l'amore è un sentimento multiuso, in questo senso è necessario. Va bene per il sesso, per gli amici, per i bambini, per l'Arte nella sua globalità, per gli animali; per piccole grandi cose.
E’ come una borsa dell'acqua calda mentre fuori nevica.
- Franca Valeri,“L'educazione delle fanciulle”
mercoledì 29 luglio 2020
Narges Mohammadi
"Siamo 12 donne contagiate dal coronavirus. L'11 luglio hanno separato le donne prigioniere del carcere di Zanjan. Noi siamo complessivamente 18 donne in questo carcere. Sei donne non avevano i sintomi della malattia e sono state trasferite in un’altra sezione del carcere. Noi 12 donne, che da circa 11 giorni presentiamo i sintomi della malattia, siamo praticamente in quarantena in questa sezione del carcere.
La settimana scorsa, viste le nostre condizioni di salute e con l’insistenza delle nostre famiglie, ci hanno fatto il test. Non abbiamo comunque ricevuto fino ad oggi i risultati. Oggi improvvisamente sono entrate alcune persone nel carcere e ci hanno separato nuovamente. Una donna in condizioni cliniche preoccupanti è stata trasferita giovedì scorso in ospedale e successivamente rilasciata su cauzione a seguito della diagnosi di Covid. In circa un mese abbiamo avuto 30 nuove persone che sono entrate in questo carcere, di cui alcune con sintomi da coronavirus ed almeno una di loro con diagnosi certa di Covid, che è stata successivamente rilasciata a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Noi 12 donne presentiamo sintomi di affaticamento eccessivo e dolore addominale, diarrea, vomito, perdita di olfatto. Non abbiamo accesso alle cure adeguate né ad una alimentazione corretta. La mancanza di strutture mediche, la mancanza di spazio per la quarantena per nuove entrate e la mancanza di controllo sanitario ha causato la diffusione del coronavirus. Chiedo al Signor Namaki, Ministro della sanità, di inviare un rappresentante per prendere visione della situazione nella prigione femminile di Zanjan.
Vorrei inoltre denunciare per vie legali le condizioni difficili ed intolleranti della prigione di Zanjan, ove mi trovo da circa 6 mesi, e la mancanza di cure mediche. In questo periodo, per l’esplicita richiesta del Ministero dell'Intelligenza e della Magistratura, non mi consentono né di comprare carne a mie spese né di sentire i miei figli per telefono. Non sento la voce dei miei figli da quasi un anno. Ora sono anche contagiata con coronavirus, senza cure mediche".
La lettera di Narges Mohammadi,
attivista iraniana per i diritti umani, in carcere dal 2016.
É stata arrestata a maggio 2015 e nel 2016 condannata a 16 anni. Collaboratrice di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, portavoce e vicepresidente del Centro per la difesa dei diritti umani, nel 2008 è stata eletta presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace in Iran.
La settimana scorsa, viste le nostre condizioni di salute e con l’insistenza delle nostre famiglie, ci hanno fatto il test. Non abbiamo comunque ricevuto fino ad oggi i risultati. Oggi improvvisamente sono entrate alcune persone nel carcere e ci hanno separato nuovamente. Una donna in condizioni cliniche preoccupanti è stata trasferita giovedì scorso in ospedale e successivamente rilasciata su cauzione a seguito della diagnosi di Covid. In circa un mese abbiamo avuto 30 nuove persone che sono entrate in questo carcere, di cui alcune con sintomi da coronavirus ed almeno una di loro con diagnosi certa di Covid, che è stata successivamente rilasciata a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Noi 12 donne presentiamo sintomi di affaticamento eccessivo e dolore addominale, diarrea, vomito, perdita di olfatto. Non abbiamo accesso alle cure adeguate né ad una alimentazione corretta. La mancanza di strutture mediche, la mancanza di spazio per la quarantena per nuove entrate e la mancanza di controllo sanitario ha causato la diffusione del coronavirus. Chiedo al Signor Namaki, Ministro della sanità, di inviare un rappresentante per prendere visione della situazione nella prigione femminile di Zanjan.
Vorrei inoltre denunciare per vie legali le condizioni difficili ed intolleranti della prigione di Zanjan, ove mi trovo da circa 6 mesi, e la mancanza di cure mediche. In questo periodo, per l’esplicita richiesta del Ministero dell'Intelligenza e della Magistratura, non mi consentono né di comprare carne a mie spese né di sentire i miei figli per telefono. Non sento la voce dei miei figli da quasi un anno. Ora sono anche contagiata con coronavirus, senza cure mediche".
La lettera di Narges Mohammadi,
attivista iraniana per i diritti umani, in carcere dal 2016.
É stata arrestata a maggio 2015 e nel 2016 condannata a 16 anni. Collaboratrice di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, portavoce e vicepresidente del Centro per la difesa dei diritti umani, nel 2008 è stata eletta presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace in Iran.
Van Gogh
La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore.
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh
lunedì 27 luglio 2020
Frida
La mia notte non porta consiglio.
La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti.
Frida Kahlo
La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti.
Frida Kahlo
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