sabato 24 agosto 2024

Borges

 Con cosa posso trattenerti?

Ti offro strade difficili, 

tramonti disperati 

la luna di squallide periferie. 

Ti offro le amarezze di un uomo 

che ha guardato a lungo la triste luna. 

[…]

Ti offro qualsiasi intuizione sia

nei miei libri, qualsiasi virilità

o vita umana.

Ti offro la lealtà di un uomo 

che non è mai stato leale.

Ti offro quel nocciolo di me stesso 

che ho conservato, in qualche modo 

- il centro del cuore che

non tratta con le parole, nè coi

sogni e non è toccato dal tempo,

dalla gioia, dalle avversità.

Ti offro il ricordo di una

rosa gialla al tramonto,

anni prima che tu nascessi.

Ti offro spiegazioni di te stessa,

teorie su di te, autentiche e

sorprendenti notizie di te.

Ti posso dare la mia tristezza,

la mia oscurità, la fame del

mio cuore; cerco di corromperti con l'incertezza, 

il pericolo, la sconfitta.”

—  Jorge Luis Borges




Ignazio Silone

 "Non credere mica che un istante di felicità sia poco.

La felicità esiste solo sotto forma di attimi.”

—  Ignazio Silone



Cesare Pavese

 Cesare Pavese, Il mestiere di vivere




Dino Buzzati

 Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare - ti prometto - gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all'amore. Ma io ti avrò vicina.

E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. 

- Dino Buzzati, Inviti superflui





giovedì 22 agosto 2024

Ray Bradbury

"Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive."

Ray Bradbury, Fahrenheit 451



Laura Morante

 «Ho lasciato scritto ai miei cari: "Se mi faccio ritoccare, sopprimetemi". Una donna passa la vita ad accettarsi, a imparare ad amarsi, e un giorno si affida a un bisturi che le cambia i tratti. Mi pare un grave errore...».

(Laura Morante)




Trilussa

 Ninna nanna, nanna ninna,

er pupetto vò la zinna:

dormi, dormi, cocco bello,

sennò chiamo Farfarello

Farfarello e Gujermone

che se mette a pecorone,

Gujermone e Ceccopeppe

che se regge co le zeppe,

co le zeppe dun impero

mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno

ché se dormi nun vedrai

tante infamie e tanti guai

che succedeno ner monno

fra le spade e li fucili

de li popoli civili

Ninna nanna, tu nun senti

li sospiri e li lamenti

de la gente che se scanna

per un matto che commanna;

che se scanna e che s'ammazza

a vantaggio de la razza

o a vantaggio d'una fede

per un Dio che nun se vede,

ma che serve da riparo

ar Sovrano macellaro.

Ché quer covo d’ assassini

che c'insanguina la terra

sa benone che la guerra

è un gran giro de quatrini

che prepara le risorse

pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,

finché dura sto macello:

fa la ninna, ché domani

rivedremo li sovrani

che se scambieno la stima

boni amichi come prima.

So cuggini e fra parenti

nun se fanno comprimenti:

torneranno più cordiali

li rapporti personali.

E riuniti fra de loro

senza l'ombra d'un rimorso,

ce faranno un ber discorso

su la Pace e sul Lavoro

pe quer popolo cojone

risparmiato dar cannone!

Trilussa, Ninna nanna della guerra