venerdì 28 giugno 2024

La meglio gioventù

 Professore: Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?

Nicola: Ma... Non...

Professore: E allora vada via... Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuol fare, il chirurgo?

Nicola: Non lo so, non... non ho ancora deciso...

Professore: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire.

Nicola: Cioè, secondo lei tra un poco ci sarà un'apocalisse?

Professore: E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire... Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via...

Nicola: E lei, allora, professore, perché rimane?

Professore: Come perché?! Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere.


La meglio gioventù, (2003) diretto da Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio e Alessio Boni



René Magritte

René Magritte. L' arte della conversazione. 1963



Le belle notizie

 Oltre 600 opere d'arte recuperate negli Usa fanno ritorno in Italia


I beni, che valgono circa 60 milioni di euro,sono stati riportati in Italia grazie alle indagini condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal District Attorney's Office di New York e dalle indagini del Dipartimento di Homeland Security degli Stati Uniti.



Luigi Pirandello, L'esclusa

 Delle frasi d’amore non s’era curata, o ne aveva riso, come di superfluità galanti e innocue. S’era insomma impegnata tra loro due una polemica puramente sentimentale e quasi letteraria, la quale era durata circa tre mesi, e di cui forse, sì, si era un po’compiaciuta, nell’ozio, nella solitudine in cui la lasciava il marito. […]

A ogni donna onesta, che non fosse brutta, poteva capitare facilmente di vedersi guardata con strana insistenza da qualcuno; e se colta all’improvviso, turbarsene; se prevenuta della propria bellezza, compiacersene. Ora a nessuna donna onesta, nel segreto della propria coscienza, sarebbe sembrato di commettere peccato in quell’istante di turbamento o compiacenza, carezzando col pensiero quel desiderio suscitato, un’altra vita, un altro amore… Poi la vista delle cose attorno richiamava, ricomponeva la coscienza del proprio stato, dei propri doveri; e tutto finiva lì… Momenti! Non si sentiva forse ciascuno guizzar dentro, spesso, pensieri strani, come sorti da un’anima diversa da quella che normalmente ci riconosciamo? Poi quei guizzi si spengono, ritorna l’ombra uggiosa o la calma luce consueta.

Luigi Pirandello, L 'esclusa



Kandinskij

 Vasilij Kandinskij,  La vita variopinta, tempera su tela (130×162,5 cm) 1907 -  Städtische Galerie im Lenbachhaus , Monaco




Andrea Camilleri

 Appena in età di ragione, Luigino comincia ad avere dei dubbi sulla sua appartenenza. Cosa ha da spartire lui, compassato, tutt’altro che discolo, incline al raccoglimento, con grandi occhi attenti tra i riccioli castani che scendono sino ai lati del viso con quell’omaccione ululante, iroso, impulsivo, che tanto fa piangere la mamma?


Andrea Camilleri, Biografia del figlio cambiato. Il romanzo della vita di Luigi Pirandello



Pirandello

 In me son quasi due persone. Tu già ne conosci una; l’altra, neppur la conosco bene io stesso. Soglio dire, ch’io consto d’un gran me e d’un piccolo me: questi due signori sono quasi sempre in guerra tra di loro; l’uno è spesso all’altro sommamente antipatico. Il primo è taciturno e assorto continuamente in pensieri, il secondo parla facilmente, scherza e non è alieno dal ridere e dal far ridere. Quando questi ne dice qualcuna un po’ scema, quegli va allo specchio e se lo bacia. Io son perpetuamente diviso tra queste due persone. Ora impera l’una, ora l’altra. Io tengo naturalmente moltissimo di più alla prima, voglio dire al mio gran me; mi adatto e compatisco la seconda, che è in fondo un essere come tutti gli altri, coi suoi pregi comuni e coi comuni difetti. 


Quale dei due amerai di più, Antonietta mia? 


In questo consisterà in gran parte il segreto della nostra felicità.


Da una lettera di Pirandello del 1894 indirizzata alla futura moglie Antonietta Portulano