giovedì 27 giugno 2024

Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore

 "Non si meravigli se mi vede sempre vagare con gli occhi. In effetti questo è il mio modo di leggere, ed è solo così che la lettura mi riesce fruttuosa. Se un libro m'interessa veramente, non riesco a seguirlo per più di poche righe senza che la mia mente, captato un pensiero che il testo le propone, o un sentimento, o un interrogativo, o un'immagine, non parta per la tangente e rimbalzi di pensiero in pensiero, d'immagine in immagine, in un itinerario di ragionamenti e fantasie che sento il bisogno di percorrere fino in fondo, allontanandomi dal libro fino a perderlo di vista. Lo stimolo della lettura mi è indispensabile, e d'una lettura sostanziosa, anche se d'ogni libro non riesco a leggere che poche pagine. Ma già quelle poche pagine racchiudono per me interi universi, cui non riesco a dare fondo".


Italo Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore



mercoledì 26 giugno 2024

26 giugno, Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura

 Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

(Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Art. 5, 1948)


26 giugno, Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura



martedì 25 giugno 2024

Don Lorenzo Milani

 Cara signora,

lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti.

Io invece ho ripensato spesso a lei, ai suoi colleghi, a quell'istituzione che chiamate scuola, ai ragazzi che «respingete».

Ci respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate.


Due anni fa, in prima magistrale, lei mi intimidiva.

Del resto la timidezza ha accompagnato tutta la mia vita. Da ragazzo non alzavo gli occhi da terra. Strisciavo alle pareti per non esser visto.

Sul principio pensavo che fosse una malattia mia o al massimo della mia famiglia. La mamma è di quelle che si intimidiscono davanti a un modulo di telegramma. Il babbo osserva e ascolta, ma non parla.

Più tardi ho creduto che la timidezza fosse il male dei montanari. I contadini del piano mi parevano sicuri di sè. Gli operai poi non se ne parla.

Ora ho visto che gli operai lasciano ai figli di papà tutti i posti di responsabilità nei partiti e tutti i seggi in parlamento.

Dunque son come noi. E la timidezza dei poveri è un mistero più antico. Non glielo so spiegare io che ci son dentro. Forse non è nè viltà nè eroismo. È solo mancanza di prepotenza.

 

Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa




Claudio Abbado

 《Mio papà Michelangelo, violinista e insegnante al conservatorio, mi ha insegnato la disciplina. Da ragazzo odiavo certe sue durezze, ma crescendo ho capito l' importanza di quell' impostazione. Facevo il liceo e parallelamente studiavo musica: composizione, pianoforte, direzione d' orchestra... Alle due di notte non mi lasciava andare a letto se non avevo terminato tutto. Grazie a lui ho imparato che le cose cominciate vanno concluse e non rinviate》.


Claudio Abbado




Claudio Abbado

 "La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva".


Claudio Abbado (Milano, 26 giugno 1933 – Bologna, 20 gennaio 2014)



mercoledì 1 maggio 2024

Marguerite Yourcenar

 A volte si vive per anni con degli amici, è un'occasione rara. Altri amici vanno e vengono a seconda delle loro occupazioni o noi delle nostre. Alcuni stanno con noi mesi, giorni o solamente poche ore, ma ogni amicizia è una conquista durevole.

Credo del resto che l'amicizia, come l'amore, del quale ha un pò la stessa natura, possa paragonarsi a una figura di danza ben riuscita, ci vogliono molto slancio e molto controllo, molta energia e tanta delicatezza, molte parole e molti silenzi e soprattutto molto rispetto.


Marguerite Yourcenar



Umberto Galimberti

 "Tutta questa riserva di forza e potenza che ogni società dispone, in Italia non viene utilizzata. La si parcheggia nelle università, nel precariato, nella disoccupazione, nella mancanza di futuro, per consentire agli anziani arrivati di proseguire nelle loro pratiche di potere fino alla morte. Pratiche ripetitive, senza inventiva, pura gestione dell'esistente condite con tanta retorica. E allora dei giovani si mette in mostra solo la bellezza, spesso accompagnata da analfabetismo, si mette in mostra il gesto atletico, in una parola: il corpo. La loro mente, la loro iniziativa, il loro coraggio, il loro volontariato, la loro voglia di futuro viene assopita, mortificata, messa in disparte, trascurata. Si aspetta, come diceva Cavour, che da rivoluzionari diventino conservatori. Si assestino nel loro benessere individuale quando riescono a raggiungerlo, in modo che la società non abbia sussulti e prosegua nel suo ineluttabile declino, che non preoccupa la gerontocrazia al potere perché il declino o addirittura la fine avverrà dopo la loro morte. Purtroppo le vite individuali sono troppo brevi perché si possano far carico davvero della vita o della morte della società che al momento governano. E se fosse proprio qui il male oscuro del nostro”.

(Umberto Galimberti)