sabato 3 febbraio 2024

Simone Weil

 Così è l’amore umano. Si ama solo ciò che si può mangiare. Quando qualcosa cessa di essere commestibile, non lo si ama più e lo si lascia a chiunque può a sua volta trovarvi un alimento. Noi non amiamo un essere umano in quanto fame ma in quanto nutrimento. Amiamo da cannibali. […] Gli esseri amati, con la loro presenza, le loro parole, le loro lettere ci apportano conforto, energia, uno stimolo. Hanno su di noi lo stesso effetto di un buon pasto dopo una giornata spossante di lavoro. Li amiamo dunque come nutrimento. Si tratta proprio di un amore da antropofagi.


Simone Weil
 


Ferzan Ozpetek

 Ho imparato che è meglio una scia bruciante,

anche se lascia una cicatrice: 
meglio l’incendio che un cuore d’inverno.
—  Ferzan Ozpetek 



Ferzan Ozpetek

 “ C'è un che di masochistico nell'amore, quando pensi di non meritartelo davvero. È qualcosa che credo abbia origini remote. Se cresci senza nessuno che ti dica che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo, niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio. Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza, che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada. E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature.”

- Ferzan Ozpetek, "Sei la mia vita"



Ferzan Ozpetek

 “Amore. Che cos’ho imparato sull’amore? Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più.

Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere.
Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile.”
Ferzan Ozpetek - Rosso Istanbul


Ferzan Ozpetek

 Per quella parte di te che mi manca e che non potrò mai avere, per tutte le volte che mi hai detto non posso ma anche per tutte quelle che mi hai detto ritornerò. Sempre in attesa, posso chiamare la mia pazienza amore?

Michele (Stefano Accorsi) in "Le fate ignoranti" di Ferzan Ozpetek (2001)


Ferzan Ozpetek

 

“Gli amori impossibili non finiscono mai. Sono quelli che durano per sempre.”
— La Nonna (Ilaria Occhini) in “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek



Ferzan Ozpetek

 

“Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo e
non riconosciamo ma che ci cambiano la vita.
Non sono quelle delle fiabe, perchè loro qualche bugia la dicono.
Sono ignoranti, esplicite, anche pesanti a volte,
ma non mentono sui sentimenti.
Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto,
che vivono i propri sentimenti
e non hanno paura di manifestarli.
Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua,
che vivono le proprie contraddizioni e che ignorano le strategie.
Spesso passano per “ignoranti”, perché sembrano cafone
e invadenti per la loro mancanza di buone maniere,
ma sono anche molto spesso delle “fate”
perché capaci di compiere il “miracolo” di travolgerci,
costringendoci a dare una svolta alla nostra vita.”
— Ferzan Ozpetek