L'amore? Già, certo, l'amore... fuoco e fiamme per un anno, e cenere per trenta."
(Don Fabrizio a padre Pirrone ne "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
L'amore? Già, certo, l'amore... fuoco e fiamme per un anno, e cenere per trenta."
(Don Fabrizio a padre Pirrone ne "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
Essi offrivano lo spettacolo più patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi innamorati che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino della vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui un regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo la cripta e il veleno, di già previsti nel copione. Né l’uno né l’altro erano buoni, ciascuno pieno di calcoli, gonfio di mire segrete, ma entrambi erano cari e commoventi mentre le loro non limpide ma ingenue ambizioni erano obliterate dalle parole di giocosa tenerezza che lui le mormorava all’orecchio e dal profumo dei capelli di lei, dalla reciproca stretta di quei loro corpi destinati a morire.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo
«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».
- Giuseppe Tomasi di Lampedusa, "Il Gattopardo"
Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.
— Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa
"Io sono una persona che sta molto sola; delle mie sedici ore di veglia quotidiane dieci almeno sono passate in solitudine. E non potendo, dopo tutto, leggere sempre, mi diverto a costruire teorie le quali, del resto, non reggono al minimo esame critico".
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Letteratura inglese
NUMMERI
- Conterò poco, è vero:
- diceva l’Uno ar Zero -
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.”
Trilussa , 1944 - Acqua e vino