lunedì 20 novembre 2023

Malamore, esercizi di resistenza al dolore

 Vorrei poter dire che se devi uscire alle cinque per un impegno improrogabile e alle cinque meno dieci la persona con cui dividi l’esistenza ti pone una questione epocale da cui dipende l’esito della tua giornata, della settimana e della vita, ecco, quella è una prova di forza, una forma sottile di violenza che si esercita nel celebre quesito: dimostrami che cosa è più importante per te.

Perché si sa che l’amore viene prima di tutto, per le donne è certamente così.

Perché se hai interessi fuori, più importante deve essere sempre, tuttavia, l’interesse dentro.

Perché se un uomo può dire “scusami ma ho da fare”, e dimenticarsi l’anniversario, la spesa, la festa di compleanno del bambino, la consegna a domicilio, una donna no, non può farlo.

O meglio: può, ma paga un prezzo.


Concita De Gregorio , Malamore - Esercizi di resistenza al dolore



Michela Murgia

 Il mansplaining, parola resa al meglio in italiano dal neologismo «minchiarimento», è proprio questo: una pratica sessista di superiorità paternalistica esercitata da qualunque uomo che, in una discussione con una donna, si metta a illustrarle le cose in modo accondiscendente e semplificato, dando per scontato che lei ne sappia meno di lui anche quando ci sarebbero abbastanza elementi per supporre il contrario.

[...]

Il minchiarimento si presenta in tante forme, che vanno dalla facilità di interruzione quando a parlare in una conversazione è una donna fino allo spiegone non richiesto, di solito premesso dalla frase «Magari non ti è chiaro…» Questa tecnica produce effetti inconsapevoli. Da un lato conferma il radicatissimo pregiudizio che le donne siano ignoranti e prive di capacità intellettuale.

[...]

È come se un mansplainer avesse scritto in testa, da qualche parte, questo appunto: «Posso accettare che tu, in quanto donna, sappia qualcosa, purché ti sia chiaro che questo qualcosa è comunque meno di quello che so o quindi addio io»


Michela Murgia, Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più




Se domani non torno...', la poesia di Cristina Torres Cáceres

 




Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma. 


Se non ti dico che vengo a cena. Se domani, il taxi non appare. 


Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in una borsa nera. 


Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia. 


Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata. 


Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata. 


Mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata.


Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, l’alcool nel sangue. 


Ti diranno che era giusto, che ero da sola. 


Che il mio ex psicopatico avesse delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana. 


Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria. 


Lo giuro, mamma, sono morta combattendo. 


Lo giuro, mia cara mamma, ho urlato forte così come volavo alto. 


Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutti quelli che urleranno il mio nome. 


Perché lo so, mamma, non ti fermerai. 


Ma, per quello che vuoi di più, non legare mia sorella. 


Non rinchiudere le mie cugine, non privare le tue nipoti. 


Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia. 


Sono loro, saranno sempre loro. 


Combatti per le loro ali, quelle ali che mi tagliarono. 


Combatti per loro, che possano essere libere di volare più in alto di me. 


Combatti per urlare più forte di me. 


Possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io. 


Mamma, non piangere le mie ceneri. 


Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. 


Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.


Cristina Torres-Cáceres

giovedì 16 novembre 2023

Voltaire

 “Bevo quaranta caffè al giorno per essere ben sveglio e pensare, pensare, pensare a come poter combattere i tiranni e gli imbecilli. Sarà senz’altro un veleno, ma un veleno lentissimo: io lo bevo già da settant’anni e, finora, non ne ho mai provato i tristi effetti sulla mia salute…"


Voltaire




mercoledì 15 novembre 2023

Cesare Pavese

 


José Saramago

 “Non si può mai sapere in anticipo di cosa siano capaci le persone, bisogna aspettare, dar tempo al tempo, è il tempo che comanda, il tempo è il compagno che sta giocando di fronte a noi, e ha in mano tutte le carte del mazzo, a noi ci tocca inventarci le briscole con la vita, la nostra.”

(Josè Saramago, Cecità)



José Saramago

 “Perché la vita se la ride delle previsioni,

e mette parole dove noi abbiamo immaginato silenzi,

e repentini rientri quando pensavamo che non ci saremmo incontrati più.”


(José Saramago, Il viaggio dell’elefante)