lunedì 23 ottobre 2023

Gianni Rodari

 “Io penso di restare fino a 85 anni nel mio primo periodo, dopo passerò al secondo e scriverò libri seri. Adesso scrivo le favole cominciando con “C’era una volta…” fin all’ultima parola. Da 86 anni in poi scriverò dall’ultima parola alla prima. Quando avrò cento anni scriverò dei libri che bisogna leggere allo specchio. Quando avrò 105 anni farò dei libri che si potranno leggere stando sdraiati per terra, perché li scriverò sul soffitto. Io sono contro le biblioteche con i tavoli e le sedie. Nelle biblioteche per ragazzi bisognerebbe mettere la moquette per farli stare sdraiati.”

 - Gianni Rodari



Gianni Rodari

 Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza

vorrei mettermi a vendere

sai cosa? La speranza.

“Speranza a buon mercato!”

Per un soldo ne darei

ad un solo cliente

quanto basta per sei.


E alla povera gente

che non ha da campare

darei tutta la mia speranza

senza fargliela pagare.


- Gianni Rodari



lunedì 16 ottobre 2023

Oscar Wilde

 Un sognatore è uno che può solo trovare la sua strada al chiaro di luna, e la sua punizione è che scorge l’alba prima del resto del mondo.

(Oscar Wilde, Il critico come artista, 1889)




Oscar Wilde

 A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio.


—  Oscar Wilde




domenica 15 ottobre 2023

Stasera in tv

 Stasera a  “Speciale Tg1”, in collaborazione con Rai Documentari, alle 23.30 su Rai 1 sarà trasmesso “Italo Calvino. Lo scrittore sugli alberi” documentario  di Duccio Chiarini. 


Una coproduzione Rai Documentari con il canale franco-tedesco ARTE realizzata nel centenario della nascita di Italo Calvino, rilegge il percorso artistico dello scrittore attraverso una delle sue opere più note: “Il Barone Rampante”.



Italo Calvino

 Allora il buon Medardo disse: - O Pamela, questo è il bene dell’essere dimezzato: il capire d’ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo.

Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a

curare i tuoi curando i loro.


Italo Calvino, Il visconte dimezzato





Italo Calvino

 



Amo soprattutto Stendhal perché solo in lui tensione morale individuale, tensione storica, slancio della vita sono una cosa sola, lineare tensione romanzesca.
Amo Puskin perché è limpidezza, ironia e serietà.
Amo Hemingway perché è matter of fact, understatement, volontà di felicità, tristezza.
Amo Stevenson perché pare che voli.
Amo Cechov perché non va più in là di dove va.
Amo Conrad perché naviga l’abisso e non ci affonda.
Amo Tolstoj perché alle volte mi pare d’essere lì lì per capire come fa e invece niente.
Amo Manzoni perché fino a poco fa l’odiavo.
Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista.
Amo Flaubert perché dopo di lui non si può più pensare di fare come lui.
Amo Poe dello Scarabeo d’oro.
Amo Twain di Huckleberry Finn.
Amo Kipling dei Libri della Giungla.
Amo Nievo perché l’ho riletto tante volte divertendomi come la prima.
Amo Jane Austen perché non la leggo mai ma sono contento che ci sia.
Amo Gogol perché deforma con nettezza, cattiveria e misura.
Amo Dostoevskij perché deforma con coerenza, furore e senza misura.
Amo Balzac perché è visionario.
Amo Kafka perché è realista.
Amo Maupassant perché è superficiale.
Amo la Mansfield perché è intelligente.
Amo Fitzgerald perché è insoddisfatto.
Amo Radiguet perché la giovinezza non torna più.
Amo Svevo perché bisognerà pur invecchiare.
Amo…
(Italo Calvino, Saggi, Mondadori)