“Non possiamo dire in quale preciso momento nasca l’amicizia. Come nel riempire una caraffa a goccia a goccia, c’è finalmente una stilla che la fa traboccare, così in una sequela di atti gentili ce n’è infine uno che fa traboccare il cuore.”
martedì 22 agosto 2023
Ray Bradbury
Ogni giorno della tua vita leggi poesie. La poesia è buona perchè esercita muscoli che non usi abbastanza spesso. La poesia espande i sensi e li riporta a condizioni primordiali. Fai sì che tu ti renda conto del tuo naso, del tuo occhio, del tuo orecchio, della tua lingua, della tua mano. E, dopo tutto, la poesia è metafora compatta e similitudine. Tali metafore, come i fiori di carta giapponesi possono espandersi all’esterno in forme gigantesche.
—Ray Bradbury, da “Lo zen nell’arte della scrittura”
sabato 19 agosto 2023
Giornata Mondiale della Fotografia
Giornata Mondiale della Fotografia
Steve McCurry, "Mahout legge con il suo elefante"
FotoNostrum, Mediterranean House of Photography, Barcellona
Questa è la mia foto preferita del grande fotografo statunitense. L'ho contemplata lo scorso a Barcellona, in occasione della mostra intitolata" Around the World in 80 Images ", allestita presso il centro d'arte Fotonostrum, Mediterranean House of Photography
Giornata Mondiale della Fotografia
Giornata Mondiale della Fotografia
《Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere》.
Robert Doisneau
#giornatamondialedellafotografia
Groucho Marx
《Il matrimonio è un istituto meraviglioso, ma chi vorrebbe vivere in un istituto?》
Groucho Marx, pseudonimo di Julius Henry Marx (New York, 2 ottobre 1890 – Los Angeles, 19 agosto 1977)
Coco Chanel
《Non perdere tempo a sbattere contro un muro sperando che si trasformi in una porta》.
- Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel (Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971)
venerdì 18 agosto 2023
Elsa Morante
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l'ultimo Altro, anzi l'unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d'amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all'indecenza.