Tantissimi auguri di buon compleanno al magistrato e Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, nato a Gerace il 22 luglio 1958!
sabato 22 luglio 2023
venerdì 21 luglio 2023
Nicola Gratteri
"Per questo dico che bisogna essere sempre seri. Non c’è né “se” e né “ma” nella lotta alla mafia, da qualsiasi angolazione la vediamo, chiunque noi siamo, qualsiasi cosa facciamo nella vita di mestiere. Bisogna essere intransingenti, senza accettare nessun accomodamento. Dovete essere feroci voi giornalisti, stanare, anche voi, con i vostri articoli; dovete stare attenti prima di adulare e di elogiare queste campagne antimafia. Se uno vuole fare antimafia non ha bisogno di sovvenzioni pubbliche. L’antimafia si fa anche andando a fare doposcuola gratuitamente nelle scuole, l’antimafia si fa facendo volontariato andando negli ospedali ad aiutare gli anziani abbandonati dalle famiglie, andando a donare il sangue, si fa indignandosi contro la pubblica amministrazione che non fa il proprio dovere. Non c’è bisogno di chiedere soldi."
Nicola Gratteri
Nicola Gratteri
《La paura va addomesticata. Bisogna allenarsi a non lasciarsi andare. Bisogna ragionare con la morte, capire se quello che stiamo facendo vale la pena di farlo. Non ha senso vivere da vigliacchi, io sono perfettamente cosciente del rischio e della sovraesposizione soprattutto in certi momenti, specialmente come quello di ora. Epperò io non riuscirei a vivere in un altro posto sapendo che sono andato via per codardia. La paura ce l’hai quando noti un movimento strano, una macchina che non dovrebbe trovarsi lì… Ecco ci sono momenti in cui sento forte il timore e la lingua, per reazione, mi diventa amara. Ma non mollo, penso a tutto quello che bisogna fare e vado avanti.
Sono rimasto in Calabria perché ho sempre pensato e sognato, con il sostegno di tutte le persone perbene, di poter cambiare il destino di questa terra. Nel mio piccolo ho sempre sognato di poter contribuire a fare il possibile perché un giorno si possa finalmente dire che la priorità in Calabria non è la ‘ndrangheta che toglie la libertà, controlla il battito cardiaco e soffoca la regione》.
Nicola Gratteri, Procuratore distrettuale di Catanzaro
John Keating (Robin Williams) ne "L'attimo fuggente"
"Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento". Perché il poeta usa questi versi? [...] Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli... pieni di ormoni come voi... e invincibili, come vi sentite voi... Il mondo è la loro ostrica, pensano di esser destinati a grandi cose come molti di voi. I loro occhi sono pieni di speranza: proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi! Ascoltate! Sentite? "Carpe", "Carpe diem", "Cogliete l'attimo, ragazzi", "Rendete straordinaria la vostra vita"!
John Keating (Robin Williams) ne "L'attimo fuggente"
Robin Williams
Sono le persone più tristi a fare del loro meglio per rendere felici le altre persone. Perché sanno cosa significa stare male, e non vogliono che nessun altro si senta in quel modo.
Robin Williams (Chicago, 21 luglio 1951 – Paradise Cay, 11 agosto 2014)
giovedì 20 luglio 2023
Francesco Petrarca
"Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità.
E’ proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza.
In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: “Ti odierò, se posso; se no, t’amerò contro voglia.”
Francesco Petrarca - Ascesa al Monte Ventoso, Familiares (IV,1)