“Non siamo i nostri risultati: i nostri voti a scuola, i nostri stipendi, le nostre promozioni. Capisco che viviamo in una società ossessionata dai numeri: di follower, di medie scolastiche, di cifre sul conto corrente. Ma nessuno di noi è riducibile a un numero. Anche perché i numeri cambiano. I picchi vengono superati, le ascese si convertono inevitabilmente in declini. Si sbaglia, si cade. E se questo non accadesse saremmo morti, o finti (...)
Quindi vale la pena abbandonare la fissità dei numeri e proporre a noi stessi, soprattutto ai più giovani, strumenti diversi per costruire la propria identità. Se devo cominciare con uno, il mio preferito, non ho dubbi: le passioni. (…) Nel grande dibattito sul togliere o no i voti, io sto con chi vorrebbe sperimentarne la sostituzione con altro. Di più: vorrei reimpostare l’intera cultura della realizzazione personale sul pensionamento dei numeri e sul ripristino delle passioni. Non credo di facilitare la strada a nessuno: le passioni richiedono dedizione, impegno, sacrificio, responsabilità, costanza. Però ti offrono anche un motivo valido per affrontare la fatica, per metterti alla prova. Perché non lo fai per sentirti dire “bravo” da qualcun altro. Lo fai perché dedicartici ti rende vivo e attivo, ti spalanca un futuro in cui credere. Stare qui è prezioso, vale la pena non sprecare il tempo di una vita. Ecco il valore: vivere. Altro che voti.”
Silvia Avallone