mercoledì 29 marzo 2023
martedì 28 marzo 2023
Marc Chagall
" Nonostante lo sconvolgimento del mondo, io ho conservato l'amore per quella vita interiore a cui sono stato allevato, e per la speranza dell'uomo nell'amore. Vi è nella nostra vita un singolo colore, come nella tavolozza del pittore, che dà significato alla vita e all'arte. E' il colore dell'amore.Vedo in questo colore d'amore tutte le qualità che permettono di conseguire risultati in ogni campo.Ho spesso usato la parola chimica in arte. La chimica può esistere anche nella vita stessa.Mi chiedo sovente perché in questa natura grandiosa l'uomo talvolta appare così crudele.Mi chiedo come può avvenire questo quando contemporaneamente esistono i Mozart, i Beethoven, gli Shakespeare, i Giotto, i Rembrandt e tanti altri, e anche umili e onesti lavoratori che hanno costruito cattedrali, monumenti e opere d'arte, nonché tutti coloro che hanno inventato tutto quanto migliora e facilita la nostra vita.E' mai possibile che con tutti questi nuovi mezzi di dominio l'uomo sia incapace di dominare se stesso?E' per me un fatto inconcepibile.In se stessi e non fuori dalla natura si devono cercare le chiavi dell'armonia e della felicità.Sono nelle nostre stesse mani.Tutto quello che ho cercato di fare non è che una debole risposta a questa sfida.L'arte che ho praticato fin dall'infanzia mi ha insegnato che l'uomo è capace di amore e che l'amore può salvarlo.E' quello per me il vero colore, la vera sostanza dell'arte.E' un fatto naturale come un albero o una pietra".
Marc Chagall
Marc Chagall
“E’ buio. All’improvviso si spalanca il soffitto; un tuono, un lampo di luce ed ecco irrompere nella stanza un’impetuosa creatura alata, avvolta in volute di nuvole, un forte fremito di ali. Un angelo! Penso io. Ma non riesco ad aprire gli occhi: dall’alto sgorga una luce troppo forte. L’ospite alato vola per tutti gli angoli della stanza, si solleva nuovamente e vola via attraverso la fenditura del soffitto, portando con sé il fulmine e l’azzurro. E di nuovo torna il buio. Mi sveglio”.
(Marc Chagall)
Marc Chagall
"Tutto il nostro mondo interiore è realtà, forse anche più reale del mondo apparente. Ma il nostro mondo interiore, costituito da sogni, desideri e ricordi, col tempo può sbiadire. È necessario, quindi, farlo uscire ogni tanto per prendere un po' d'aria."
Marc Chagall
Marc Chagall
“Non ti muovere. Resta ferma dove sei…”.
Ho ancora i fiori tra le mani. Non so dove metterli. Vorrei immergerli nell’acqua. Potrebbero appassire. Ma, ben presto, me ne dimentico.
Ti sei gettato sulla tela, che trema fra le tue mani. Premi i colori dai tubetti e intingi i pennelli: rosso, bianco, nero, blu. E mi trascini nel torrente dei colori. Ad un tratto, mi sollevi da terra, e tu stesso prendi slancio con un piede, come se la stanzetta fosse troppo angusta per te. T’innalzi e ti distendi, fluttuando fino al soffitto. La tua testa gira intorno alla mia. Sfiori le mie orecchie sussurrando qualcosa…
Ascolto la melodia della tua voce dolce e grave. Perfino nei tuoi occhi intendo quel canto e tutti e due insieme, lentamente, ci solleviamo sulla camera adorna e ci involiamo. Arriviamo alla finestra e vogliamo attraversarla.
Fuori ci chiamano le nuvole e il cielo blu. I muri con tutti i miei scialli variopinti girano intorno a noi e ci fanno girare la testa. Ora voliamo abbracciati nel cielo e i campi di fiori, le case, i tetti, i cortili e la chiese sembrano galleggiare sotto di noi…
“Ti piace il mio quadro?”. Ecco che torni improvvisamente sulla terra.
Guardi la tua tela, mi guardi. Ti allontani dal cavalletto, ti riavvicini.
“C’è ancora molto da fare? Non potresti lasciarlo così? Dove puoi ancora ritoccarlo?”. Parli con te stesso. Aspetti e hai paura di ciò che andrò a dire.
“Oh! È bello. È bello come ti sei involato… Lo chiameremo ‘Il Compleanno’!”.
Il tuo cuore si placa.
“Tornerai domani? Prenderò un’altra tela e ci involeremo…”.
Bella Chagall, nel Diario sentimentale, descrive la genesi del dipinto ‘Il Compleanno’ di Marc Chagall
Marc Chagall (Lëzna, 7 luglio 1887 – Saint-Paul-de-Vence, 28 marzo 1985)
Se ogni vita va inevitabilmente verso la fine, dobbiamo, durante la nostra, colorarla, con i nostri colori di amore e di speranza...Forse in questa Casa verranno i giovani e i meno giovani a cercare un'ideale di fraternità e d'amore, così come i miei colori e le mie linee l'hanno sognato...Forse non ci saranno più nemici...E tutti, qualsiasi religione abbiano, potranno venirvi e parlarvi di questo sogno, lontano dalle malvagità e dall'eccitazione...E' possibile questo sogno? Ma nell'arte come nella vita, tutto è possibile se, alla base , c'è l'Amore"
(Dal discorso inaugurale del Museo pronunciato da Marc Chagall il 7 luglio 1973, giorno del suo compleanno)