domenica 5 marzo 2023

Pier Paolo Pasolini

 Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi… La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come.


Pier Paolo Pasolini ( Bologna, 5 marzo 1922 – Ostia, 2 novembre 1975)




sabato 4 marzo 2023

Ennio Flaiano

 Chi apre il periodo, lo chiuda. 

È pericoloso sporgersi dal capitolo. 

Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi. 

Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo. 

Chi tocca l’apostrofo muore. 

Abolito l’articolo, non si accettano reclami. 

La persona educata non sputa sul componimento. 

Non usare l’esclamativo dopo le 22. 

Non si risponde degli aggettivi incustoditi. 

Per gli anacoluti, servirsi del cestino. 

Tenere i soggetti al guinzaglio. 

Non calpestare le metafore. 

I punti di sospensione si pagano a parte. 

Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata. 

Per le rime rivolgersi al portiere. 

L’uso del dialetto è vietato ai minori di 16 anni. 

È vietato servirsi del sonetto durante le fermate. 

È vietato aprire le parentesi durante la corsa. 

Nulla è dovuto al poeta per il recapito. 


(Ennio Flaiano, L’uovo di Marx, Scheiwiller, 1987)



Lucio Dalla

 "Battiato è il più grande, è il musicista che stimo di più.

Siamo diversi, ma in questa diversità lui mi assomiglia più di ogni altro artista italiano: è ‘crossover’ a 360 gradi, attraversa i territori musicali più lontani con grande intelligenza e restando sempre se stesso.


 Per essere coerenti in musica bisogna fare proprio così: smentire sempre se stessi, non avere paura di avventurarsi dove non si è mai stati, dove ci si sente malfermi, dove le proprie certezze crollano".


Così diceva Lucio Dalla riferendosi all' amico Franco Battiato.


Nella foto:

Lucio Dalla e Franco Battiato nel 1992




venerdì 3 marzo 2023

Giorgio Bassani

 "Anche le cose muoiono. E dunque, se anche loro devono morire, tant’è, meglio lasciarle andare. C’è molto più stile, oltre tutto.”

Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi Contini



Marguerite Duras

 Scrivevo tutte le mattine, ma senza un orario, mai, se non per cucinare. Sapevo quando dovevo intervenire perché il cibo bollisse o perché non si bruciasse. E anche per i libri lo sapevo. Lo giuro. Tutto, lo giuro, non ho mai mentito in un libro. E neppure nella vita. Eccetto agli uomini. Mai.

- Marguerite Duras , "Scrivere"



Marguerite Duras

 E' troppo tardi anche per i ricordi. Adesso non li amo più. Non so più se li ho mai amati. Me ne sono andata. Non ho più nella testa il profumo della sua pelle, negli occhi il colore dei suoi occhi. Non mi ricordo più la sua voce, se non a volte quel tono dolce, di sera, quand'era stanca. La sua risata non la sento più: né la risata, né le grida. E' finita, non me ne ricordo più.

- Marguerite Duras, "L' amante"



Mille splendidi soli

 So che, quando questa guerra sarà finita, l'Afghanistan avrà forse più bisogno di donne che di uomini. Perché una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti, nessuna possibilità.


- Khaled Hosseini, Mille splendidi soli