Fare i cinici è pure un modo di dare leggerezza alla vita quando comincia a pesare.
— Luigi Pirandello, Diana e la Tuda
Fare i cinici è pure un modo di dare leggerezza alla vita quando comincia a pesare.
— Luigi Pirandello, Diana e la Tuda
Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io, vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate, vivi gli anni che ho vissuto io, e cadi là dove sono caduto io, e rialzati come ho fatto io. Ognuno ha la propria storia. E solo allora mi potrai giudicare.
Luigi Pirandello
Felice Casorati, "Maschere", 1921, olio su tela dimensioni 110 x 80 cm - "Galleria d' Arte Narciso", Torino.
Le anime hanno un loro particolare modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e le loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal
In me son quasi due persone. Tu già ne conosci una; l’altra, neppur la conosco bene io stesso. Soglio dire, ch’io consto d’un gran me e d’un piccolo me: questi due signori sono quasi sempre in guerra tra di loro; l’uno è spesso all’altro sommamente antipatico. Il primo è taciturno e assorto continuamente in pensieri, il secondo parla facilmente, scherza e non è alieno dal ridere e dal far ridere. Quando questi ne dice qualcuna un po’ scema, quegli va allo specchio e se lo bacia. Io son perpetuamente diviso tra queste due persone. Ora impera l’una, ora l’altra. Io tengo naturalmente moltissimo di più alla prima, voglio dire al mio gran me; mi adatto e compatisco la seconda, che è in fondo un essere come tutti gli altri, coi suoi pregi comuni e coi comuni difetti.
Quale dei due amerai di più, Antonietta mia?
In questo consisterà in gran parte il segreto della nostra felicità.
Da una lettera di Pirandello del 1894 indirizzata alla futura moglie Antonietta
Vasilij Kandinskij, La vita variopinta, tempera su tela (130×162,5 cm) 1907 - Städtische Galerie im Lenbachhaus , Monaco