martedì 24 maggio 2022

Simone De Beauvoir

 Una porta si aprirà lentamente. E allora vedrò cosa c'è dietro. C'è l'avvenire.

(Simone De Beauvoir)



Luigi Garlando

 Quell'uomo era morto anche per me, per difendere i miei negozi, la mia casa, la mia città. Per lottare contro il mostro aveva rinunciato ad avere un figli, cioè alla gioia più grande che si potesse provare sulla terra.


《Nessuno meglio di me quel sabato di maggio poteva capire i suoi sacrifici.》


《Per questo, papà, io mi chiamo Giovanni?》


《Sì. Per questo ti chiami Giovanni》



Enrico Berlinguer

 I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un 'boss' e dei 'sotto-boss.

Enrico Berlinguer



Raymond Carver

 E ricordate anche quella parola poco usata che è ormai quasi sparita dall’uso, sia in pubblico che in privato: tenerezza. Non potrà farvi male. E quell’altra parola: anima – o chiamatela spirito, se preferite, se vi rende più facile rivendicare quel territorio. Non scordatevi neanche quella. Fate attenzione allo spirito delle vostre parole, delle vostre azioni. È una preparazione sufficiente. Non c’è bisogno di altre parole.

Raymond Carver



Eduardo De Filippo

 Io ti dico che l’uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro, e la fa. Quando riconosce un errore commesso se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze, e non cerca scuse. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura.

Eduardo De Filippo , Il Sindaco del Rione Sanità



lunedì 23 maggio 2022

Giovanni Falcone

 Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.”

— Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992)


Rosaria Schifani

 Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani – Vito mio – battezzata nel nome del 

Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato 

– lo Stato... – chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini 

della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che 

anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, 

però, se avete il coraggio… di cambiare... loro non cambiano [pausa, il sacerdote al fianco di 

Rosaria Schifani suggerisce: «se avete il coraggio…»] di cambiare, di cambiare, loro non 

vogliono cambiare loro [applauso]. 

Loro non cambiano, loro non cambiano... No. Aspetta, aspetta, no [Rosaria Schifani si 

rivolge al sacerdote che la invita a seguire il testo scritto]. Di cambiare radicalmente i vostri 

progetti, progetti mortali che avete. 

Tornate a essere cristiani. Per questo preghiamo nel nome del Signore che ha detto sulla 

croce: “Padre perdona loro perché loro non lo sanno quello che fanno”. Pertanto vi chiediamo 

per la nostra città di Palermo [pianto] che avete reso questa città sangue, città di sangue 

[Rosaria Schifani parla con il sacerdote]. Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che 

avete reso città di sangue – troppo sangue – di operare anche voi per la pace, la giustizia, la

speranza e l’amore per tutti. 

Non c’è amore, non ce n’è amore, non c’è amore per niente.


- Rosaria Schifani, Discorso al funerale del marito Vito Schifani e di Giovanni 

Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Palermo, 25 maggio 1992