Alle 20.30 su RAI 3 sarà trasmesso in un versione estesa, con 25 minuti di scene inedite, "C'era una volta in America", film del 1984 diretto da Sergio Leone e interpretato da Robert De Niro, James Woods ed Elizabeth McGovern.
sabato 1 gennaio 2022
mercoledì 22 dicembre 2021
Piero Angela
Le risposte sono sempre limitate, provvisorie, insoddisfacenti.
Le domande invece sono il vero motore dell'attività mentale: un uomo che non si pone domande, o che si contenta delle risposte, non va molto lontano.
L'uomo deve dubitare: il dubbio è un atteggiamento di ricerca, di esplorazione: la certezza, soprattutto quella ideologica o dogmatica, possono forse renderlo più integrato, e in un certo senso più felice, ma con un costo intellettuale molto elevato, che è quello della sua rinuncia a dubitare, esplorare, e quindi pensare.
sabato 18 dicembre 2021
Marcello Mastroianni
Ecco, tutto ritorna come prima, tutto è di nuovo confuso. Ma questa confusione sono io, io come sono, non come vorrei essere adesso.
E non mi fa più paura dire la verità, quello che non so, che cerco, che non ho ancora trovato. Solo così mi sento vivo..
(Dal film 8½, di Federico Fellini)
martedì 7 dicembre 2021
sabato 27 novembre 2021
La felicità secondo Bauman
“La felicità è uno stato mentale, corporeo, che sentiamo in modo acuto, ma che è ineffabile. Una sensazione che non è possibile condividere con altri. Ciononostante,la caratteristica principale della felicità e’ quella di essere un’apertura di possibilità, in quanto dipende dal punto di vista con il quale la esperiamo. Nell’antichità la felicità era una ricompensa per pochi eletti selezionati. In un momento successivo venne concepita come un diritto universale che spettava a ogni membro della specie umana. Successivamente, si trasformò in un dovere: sentirsi infelici provoca senso di colpa. Dunque chi è infelice è costretto, suo malgrado, a trovare una giustificazione alla propria condizione esistenziale".
Zygmunt Bauman
giovedì 25 novembre 2021
Lella Costa
“Che lo si sappia una volta per tutte: la prima causa di morte delle donne, tutte le donne, in tutto il mondo, macabro esempio di globalizzazione è la violenza, soprattutto domestica.
Sono i coltelli alla gola, i pugni, i calci, le forbici di casa, le mutilazioni genitali, gli stupri, il commercio dei corpi, le note uccise, sono le pietre, l’acido, le semiautomatiche con regolare porto d’armi.
Sono…i vicini che non sentono, le denunce inutili, le fughe disperate e quel giorno in tribunale, quando potresti farlo condannare, davvero, lui il nemico, lui il mostro, lui l’orco, lui…il terrore dei tuoi figli…Ma no, no, è lo stesso ragazzo delle feste sulla spiaggia, delle foto del matrimonio, del mutuo per la casa; lo stesso che oggi piange e giura che non lo farà mai più.”
Monologo di Lella Costa tratto dallo spettacolo “Ragazze”