"Credo che le donne reggano il mondo, e non credo ci sia un uomo che abbia mai fatto qualcosa senza che una donna lo abbia incoraggiato a farlo".
Bob Dylan
Nella foto: Bob Dylan e Joan Baez, 1965
"Credo che le donne reggano il mondo, e non credo ci sia un uomo che abbia mai fatto qualcosa senza che una donna lo abbia incoraggiato a farlo".
Bob Dylan
Nella foto: Bob Dylan e Joan Baez, 1965
Oggi la giornalista Ilaria Alpi avrebbe compiuto 60 anni.
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta.
Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente.
Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa".
(Luciana, la madre di Ilaria Alpi)
Si aspetta ancora,dopo anni di menzogne e depistaggi, verità e giustizia per lei e Miran Hrovatin.
Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.
(Bob Dylan)
Il termine antimafia è stato usato spesso da soggetti che non hanno fatto per nulla la lotta alla mafia. Mascherandosi dietro l’antimafia hanno fatto solo i loro interessi. Per questo dobbiamo puntualizzare: non si può parlare di antimafia in generale, individuando tutti quelli che a parole – e a volte nemmeno a parole – si sono opposti a Cosa nostra. Dentro quel termine ci sono soggetti che hanno fatto il loro dovere, che era quello di portare avanti le idee di chi è morto. E ci sono altri che hanno fatto solo il loro interessi. E questo ci addolora.
- Maria Falcone
La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l'esistenza non esiste,
che la cultura non c'è,
che l'uomo non è amico dell'uomo.
La mafia è il cavallo nero
dell'apocalisse
che porta in sella un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te,
Giovanni,
trasportato a braccia
da quelli che ti avevano ucciso.
Alda Merini, Poesia per Giovanni Falcone
Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani – Vito mio – battezzata nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato
– lo Stato... – chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini
della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che
anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio,
però, se avete il coraggio… di cambiare... loro non cambiano [pausa, il sacerdote al fianco di
Rosaria Schifani suggerisce: «se avete il coraggio…»] di cambiare, di cambiare, loro non
vogliono cambiare loro [applauso].
Loro non cambiano, loro non cambiano... No. Aspetta, aspetta, no [Rosaria Schifani si
rivolge al sacerdote che la invita a seguire il testo scritto]. Di cambiare radicalmente i vostri
progetti, progetti mortali che avete.
Tornate a essere cristiani. Per questo preghiamo nel nome del Signore che ha detto sulla
croce: “Padre perdona loro perché loro non lo sanno quello che fanno”. Pertanto vi chiediamo
per la nostra città di Palermo [pianto] che avete reso questa città sangue, città di sangue
[Rosaria Schifani parla con il sacerdote]. Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che
avete reso città di sangue – troppo sangue – di operare anche voi per la pace, la giustizia, la
speranza e l’amore per tutti.
Non c’è amore, non ce n’è amore, non c’è amore per niente.
- Rosaria Schifani, Discorso al funerale del marito Vito Schifani e di Giovanni
Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Palermo, 25 maggio 1992
Io sono laureata alla Sorbona
della solitudine.
Io amo la solitudine.
Io da sola non mi annoio mai.
È con la gente che spesso mi annoio.
Oriana Fallaci