domenica 21 marzo 2021

Roberto Benigni

 Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate.

Non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate almeno un’ottantina di anni.

Scrivete su un altro argomento, che ne so… sul mare, vento, un termosifone, un tram in ritardo.

Non esiste una cosa più poetica di un’altra. La poesia non è fuori, è dentro.

Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.

Vestitele bene le poesie.

Cercate bene le parole, dovete sceglierle.

A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola.

Scegliete, perchè la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere, da Adamo ed Eva. Lo sapete quanto c’ha messo Eva prima di scegliere la foglia di fico giusta? Ha sfogliato tutti i fichi del paradiso terrestre.


Innamoratevi.

Se non vi innamorate è tutto morto.

Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.

Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.

Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.

Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.


Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.


Siate felici.

Dovete patire, stare male, soffrire.

Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre.

E se non vi riesce, non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.

E non cercate la novità. La novità è la cosa più vecchia che ci sia.

E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così, buttatevi in terra, mettetevi così.

E’ da distesi che si vede il cielo. Guarda che bellezza, perchè non mi ci sono messo prima?!

Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono.

Fatevi obbedire dalle parole.

Se la parola è “muro” e “muro” non vi dà retta, non usatela più per otto anni, così impara!

Questa è la bellezza come quei versi là che voglio che rimangano scritti lì per sempre..

Forza, cancellate tutto!


Monologo di Roberto Benigni , tratto dal film "La tigre e la neve"




Alda Merini

Coloro che pensano che la poesia sia disperazione, non sanno che la poesia è una donna superba e ha la chioma rossa.”

— Alda Merini 


Eugenio Montale

 Vieni qui, facciamo una poesia 

che non sappia di nulla, e 

dica tutto lo stesso.

— Eugenio Montale, da "Suonatina di pianoforte




Martha Rivera Garrido

 Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…

Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.

Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.

Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.

Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.

Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.

Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.

Mai.

Martha Rivera Garrido




Giornata Mondiale della Poesia

 


sabato 20 marzo 2021

Casa di bambola

 La nostra casa non era altro che una stanza da gioco. Qui sono stata la tua moglie bambola come in casa del babbo ero la figlia bambola.  Devo educare me stessa e tu non sei uomo da aiutarmi. Devo farlo da me. Perciò ti abbandono. Da oggi non ha più scopo proibirmi qualcosa. Prendo ciò che mi appartiene. Da te non voglio nulla né oggi, né mai. Credo di essere prima di tutto una creatura umana al pari di te... o almeno voglio tentare di diventarlo.


Casa di bambola - Henrik Ibsen




venerdì 19 marzo 2021

Ovidio

 Odero, si potero; si non, invitus amabo.

—  
Ovidio, ‘Amores’, III, 11b, 3