"Tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un’umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi".
Italo Calvino - Il sentiero dei nidi di ragno
"Tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un’umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi".
Italo Calvino - Il sentiero dei nidi di ragno
«Quei camion in processione provocano due riflessioni immediate. La prima è che siamo in una situazione eccezionale, e questo è un monito per tutti coloro che anche se sono affetti da Covid si spostano con disinvoltura, come mostrano i tracciati dei cellulari. La seconda è un interrogativo: perché noi siamo ancora vivi? Ce lo si chiede per il solo fatto che molta gente è morta perché gli ospedali non hanno potuto accogliere tutti. Si sono dovute fare delle scelte. Alcune morti probabilmente erano evitabili. Ma perché non abbiamo pensato a tutto questo quando riducevamo i finanziamenti alla sanità pubblica? Non abbiamo fatto alcuna riflessione quando portavamo in tribunale per mille cause quegli stessi medici che adesso chiamiamo eroi?
Bisognava farlo di giorno, in modo che fosse chiaro, che la gente si rendesse conto della gravità della situazione. Ma siccome la cultura occidentale ha rimosso la morte, si è ritenuto opportuno di cercare che la gente non vedesse le bare. Che non vedesse la morte nella catastrofe generalizzata. Non abbiamo più capacità critiche per comprendere la morte, data la nostra rimozione.
Le generazioni precedenti avevano la morte sotto i propri occhi. I padri vedevano morire i figli e viceversa. C’erano guerre, pestilenze, carestie. Ora invece quando qualcuno sta male lo si affida all’ospedale, cioè a una struttura tecnica, e quando lo si va a trovare (non è il caso ovviamente del coronavirus) non abbiamo neanche le parole giuste per dirgli qualcosa di significativo. Una pacca sulle spalle, “vedrai che ce la farai”: frasi idiote, che il paziente riceve con uno sguardo di commiserazione. Soprattutto se è in fin di vita. Non abbiamo più le parole con cui comunicare con coloro che se ne vanno, non sappiamo più che cosa bisogna dire nella maniera giusta quando si avvicina la fine della vita, perché con il mito della giovinezza e della salute non sappiamo più che significato attribuire alla morte. Ecco perché quei camion mandati in giro di notte: per non turbare la rimozione collettiva».
Umberto Galimberti
"Si parla tanto di banchi e per far ripartire l’anno scolastico potrebbero servirne circa 3 milioni. Dato che in Italia ci sono circa 10mila falegnami, perché non farli costruire a loro? Un’idea semplice ma che offrirebbe tanti vantaggi: dare lavoro agli artigiani del nostro paese, fornire agli studenti banchi di qualità ma anche evitare l’utilizzo di plastica e scongiurare il rischio rotelline.
Sezioni di legno di 5 cm per 5 cm, come un tavolo, come i banchi di una volta. Non farei troppo inclinato il piano con una dimensione intorno ad 1 metro e 20 per 1 metro o un 1 metro e 20. Ci vuole poi un piano sotto che serva per metterci dei quaderni, delle cose e poi uno in basso per mettere le zaino. Anche il sedile e lo schienale devono essere di legno, qui naturalmente c’è un aspetto ergonomico, bisogna che sia disegnato correttamente e potrebbero servire 2/3 modelli a seconda dell’età dei bambini".
Renzo Piano
«Uomo dell'aria, tu colora col sangue le ore sontuose del tuo passaggio fra noi. I limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni»
Philippe Petit, Trattato di funambolismo
7 agosto 1974 : Philippe Petit compie la
traversata delle Twin Towers del World Trade Center di New York.
"Nella vita ho avuto sicuramente la tentazione di dovermi mostrare più piccola di quello che sono per potermi sentire più a mio agio dentro una relazione, convinta che le cose avrebbero potuto funzionare meglio solo se avessi reso la mia vita, e me stessa, più insignificante ma poi sono cresciuta e mi son detta: ‘Manco per sogno!’. Perché a un certo punto ti rendi conto che non stai esprimendo il tuo pieno potenziale e inizia a provare risentimento e questo è semplicemente orribile. Preferisco esser single che provare risentimento nei confronti di qualcuno che non mi permette di essere quella che sono”.
Buon compleanno a Charlize Theron!