La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.
Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io, vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate, vivi gli anni che ho vissuto io, e cadi là dove sono caduto io, e rialzati come ho fatto io. Ognuno ha la propria storia. E solo allora mi potrai giudicare.
Per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte, non ci sono canoni o bellezze regolari, armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano ad illuminare un fiore, nascosto, di struggente bellezza.
"Non è facile perdere tanti litigi, superare le faccende quotidiane, decidersi a vivere con la nausea nella nuca. Resuscitare per un giorno, un minuto, reincarnato in felce o in formica, resuscitare contro il tempo nella caduta per evitare di morire di doppia morte. Non è possibile mollare: così è il gioco, questa sottile condanna di continuare a nascere nonostante gli altri. Per questo persisto nel mio travestimento da circo, perché la risata e l’amore sono scale su cui ci arrampichiamo senza paura mentre scivoliamo." — Carlos J. Aldazábal
Veniamo da un uovo più piccolo di una testa di spillo, e viviamo su una pietra che gira intorno a una stella nana e che, contro questa stella, prima o poi, si scontrerà. Tuttavia, siamo stati fatti di luce, oltre che di carbonio, ossigeno, merda, morte e altre cose e, in fin dei conti, siamo qui da quando la bellezza dell’universo ha avuto bisogno di essere vista da qualcuno.
“Il sapere non è come la moneta, che rimane fissamente integra anche attraverso i più infami baratti: esso è piuttosto come un abito bellissimo, che si consuma attraverso l’uso e l’ostentazione. Non è così infatti il libro stesso, le cui pagine si sbriciolano, gli inchiostri e gli ori si fanno opachi, se troppe mani lo toccano?”