domenica 7 settembre 2014

Karen Blixen

Ah, quando sei lontano e nessuno
più nomina il tuo nome
quando ovunque mi rechi sento
cupo e gelido un vuoto
comincio a credere che tu sia solo un sogno
nato dalle brame della mia mente,
e a questo sogno ho dato vita e nome
e in ultimo il tuo aspetto
ma quando poi ti vedo e posso
sentire ancora le tue forti parole,
e posarti ancora il capo sulla spalla
ascoltare ancora il suono della tua voce
allora so che il resto è solo notte,
malvagi sogni che presto scorderò,
so che tu mi porti nella luce
e che in te dimorano la vita e il giorno.
Karen Blixen


Chiara Gamberale

Sdraiati qui, a letto con me, e raccontami una storia. Non ne sai nessuna? Inventala. L’ importante è che sia qualcosa che non esiste. Qualcosa che non serve. Qualcosa che mi porti lontana, che ci porti lontane, lontanissime, da tutto questo qui. 

Per dieci minuti , Chiara Gamberale

La mia Africa

Chi di notte, dormendo, sogna, conosce un genere di felicità ignota al mondo della veglia: una placida estasi e un riposo del cuore che sono come il miele sulla lingua. Sa anche che la vera bellezza dei sogni è la loro atmosfera di libertà infinita: non la libertà del dittatore che vuole imporre la sua volontà, ma la libertà dell’artista privo di volontà, libero dal volere. Il piacere del vero sognatore non dipende dalla sostanza del sogno, ma da questo: tutto quello che accade nel sogno, non accade solo senza il suo intervento, ma fuori del suo controllo. Si creano spontaneamente paesaggi, vedute splendide e infinite, colori ricchi e delicati, strade, case che non ha mai visto e di cui non ha mai sentito parlare. Compaiono degli sconosciuti che sono amici o nemici, benché chi sta sognando non abbia mai fatto nulla per loro né contro di loro. L’idea della fuga e l’idea dell’inseguimento tornano sempre, nei sogni, entrambe egualmente estasianti. Tutti dicono cose piene d’intelligenza e spiritose. È vero che, cercando di ricordarle durante il giorno, paiono sbiadite e senza senso perché appartengono a un’esistenza diversa; ma appena il sognatore si sdraia, la notte, il circuito si riallaccia e i sogni tornano a sembrargli stupendi.
- Karen Blixen, La mia Africa

sabato 6 settembre 2014

Karen Blixen

La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.
—  Karen Blixen







La mia Africa

C’è una cosa che ho imparato a fare negli ultimi tempi: quando tutto mi va malissimo e sento che non ce la faccio più, allora provo a peggiorare le cose: mi costringo a pensare al nostro accampamento sul fiume e a Barkley e alla prima volta che mi hai portata con te in volo, è stato tutto così bello. E quando sono assolutamente sicura di non poter più resistere, vado avanti fino a un attimo dopo, lo so che posso sopportare qualsiasi cosa.
- Karen Blixen, La mia Africa

Karen Christentze Dinesen, baronessa von Blixen-Finecke (Rungsted, 17 aprile 1885 – Copenaghen, 7 settembre 1962)

L’uomo e la donna sono come due scrigni chiusi a chiave,
dei quali uno contiene la chiave dell’altro.
Karen Blixen

Daniel Pennac

 "Il sapere è anzitutto carnale. Le nostre orecchie e i nostri occhi lo captano, la nostra bocca lo trasmette. Certo, ci viene dai libri, ma i libri escono da noi. Fa rumore, un pensiero, e il piacere di leggere è un retaggio del bisogno di dire".
Daniel  Pennac, Diario di scuola