L’amore non è già fatto. Si fa.
Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, cucire.
Non è un appartamento “chiavi in mano”,
ma una casa da concepire, costruire,
conservare e spesso riparare.
Non è vetta conquistata, ma partenza dalla valle,
scalate appassionanti,
cadute dolorose nel freddo della notte
o nel calore del sole che scoppia.
Non è solido ancoraggio nel porto della felicità
ma è un levar l’ancora, è un viaggio in pieno mare,
sotto la brezza o la tempesta.
Non è un “si” trionfale,
enorme punto fermo che si segna fra le musiche,
i sorrisi e gli applausi, ma è una moltitudine di “si”
che punteggiano la vita,
fra una moltitudine di “no”
che si cancellano strada facendo.
Non è l’apparizione improvvisa di una nuova vita,
perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente
e lungo tragitto di fiume dai molteplici meandri,
qualche volta in secca, altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il mare infinito.
Michel Quoist