domenica 15 giugno 2014

Fernando Pessoa

“Non subordinarsi a niente, né a un uomo né a un amore né a un’idea; avere quell’indipendenza distante che consiste nel diffidare della verità e, ammesso che esista, dell’utilità della sua conoscenza.
Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione: ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero.
No: niente legami, neppure con noi stessi! Liberi da noi stessi e dagli altri, contemplativi privi di estasi, pensatori privi di conclusioni, vivremo, liberi da Dio, il piccolo intervallo che le distrazioni dei carnefici concedono alla nostra estasi da cortile.”
Il libro dell’inquietudine
Fernando Pessoa

Non rinunciare a provare di fare quello che vuoi veramente fare. Dove c'è amore ed ispirazione non credo che si possa sbagliare.
Ella Fitzgerald (Newport News, 25 aprile 1917 – Beverly Hills, 15 giugno 1996)



sabato 14 giugno 2014

Leopardi

Secondo autografo de «L'infinito» di Giacomo Leopardi (Visso, Archivio Comunale)

Gesualdo Bufalino

“Si scrive per guarire se stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un lettore sconosciuto. Ritengo che nessuno senza memoria possa scrivere un libro, che l’uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La realtà e la finzione sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello scrittore diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in sogno e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera… Non esiste l’attimo in sé, ma esiste l’attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l’oggi nella sua pienezza.”
— Gesualdo Bufalino, Bufalino: io, collezionista di ricordi, seduttore di spettri, Il Messaggero

Salvatore Quasimodo


Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera. 
Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo

Ho tutta l’anima incrinata di brividi di stelle.
— Salvatore Quasimodo, Albore

Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968)

Un po’ di sole, 
una raggera d’angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d’aria al mattino.
- Salvatore Quasimodo