Sai cosa penso? che questo aereoporto in fondo non è brutto, anzi, visto così dall'alto. Uno sale qua sopra e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell'uomo, e invece non è così. In fondo tutte le cose anche le peggiori una volta fatte poi si trovano una logica una giustificazione per il solo fatto di esistere. Fanno ste case schifose con le finestre in alluminio i muri di mattoni, i balconcini, la gente ci va ad abitare e ci mette le tendine i geranei la televisione.. dopo un po' tutto fa parte del paesaggio. Cioè esiste, nessuno si ricorda più di com'era prima. Non ci vuole niente a distruggere la bellezza.
- Ho capito e allora?
- E allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e ste fesserie bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutare a riconoscerla a difenderla...
- Tratto da "I cento passi", diretto da Marco Tullio Giordana
venerdì 9 maggio 2014
giovedì 8 maggio 2014
Tenera è la notte
“Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo. Vi sono ferite aperte, a volte ridotte alle dimensioni di una punta di spillo, ma sempre ferite. I segni della sofferenza sono confrontabili piuttosto con la perdita di un dito o della vista di un occhio. Possiamo non perderli neanche per un minuto all’anno, ma se li perdessimo non ci sarebbe niente da fare.”
— | F. S. Fitzgerald- “Tenera è la notte” |
Flaubert
Non c’è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti.
Flaubert
Madame Bovary
“L’amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell’abisso l’intero cuore.”
— | Gustave Flaubert - Madame Bovary |
Flaubert
“Ma denigrare quelli che amiamo significa sempre staccarsene un poco. Non bisogna mai toccare gli idoli, altrimenti la doratura rimane attaccata alle mani…”
— Madame Bovary , Flaubert
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