domenica 23 marzo 2014

Oriana Fallaci

«Io mi diverto ad avere trent’anni, io me li bevo come un liquore i trent’anni: non li appassisco in una precoce vecchiaia ciclostilata su carta carbone. Ascoltami, Cernam, White, Bean, Armstrong, Gordon, Chaffee: sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l’angoscia dell’attesa, non è incominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni! Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perchè anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che non c’è nulla di male ad amarci se ci incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell’olio santo. Li facciamo connoi stessi e basta, col nostro dolore da grandi. Siamo un campo di grano maturo, a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. È viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più, si pensa e si capisce come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui siamo saliti, la strada per cui scenderemo. 
- Oriana Fallaci, Se il sole muore

Oriana Fallaci

La morte di un amore è come la morte di una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato. Ti sembra di essere rimasto con un occhio solo, un orecchio solo, un polmone solo, un braccio solo, una gamba sola, il cervello dimezzato, e non fai che invocare la metà perduta di te stesso: colui o colei con cui ti sentivi intero. Nel farlo non ricordi nemmeno le sue colpe, i tormenti che ti inflisse, le sofferenze che ti impose. Il rimpianto ti consegna la memoria d’una persona pregevole anzi straordinaria, d’un tesoro unico al mondo. Né serve a nulla dirsi che ciò è un offesa alla logica: un insulto all’intelligenza, un masochismo (in amore la logica non serve, l’intelligenza non giova, e il masochismo raggiunge vette da psichiatria). Poi un po’ per volta ti passa. Magari senza che tu ne sia consapevole lo strazio si smorza, si dissolve, il vuoto diminuisce, e il rifiuto di rassegnarti ad esso scompare. Ti rendi finalmente conto che l’oggetto del tuo amore morto non era né una persona pregevole anzi straordinaria, né un tesoro unico al mondo, lo sostituisci con un’altra metà o supposta metà di te stesso, e per un certo periodo recuperi la tua interezza. Però sull’anima rimane uno sfregio che la imbruttisce, un livido nero che la deturpa, e ti accorgi di non essere più quello o quella che eri prima del lutto. La tua energia s’è infiacchita, la tua curiosità s’è affievolita, e la tua fiducia nel futuro s’è spenta perchè hai scoperto d’aver sprecato un pezzo di esistenza che nessuno ti rimborserà. Ecco perché, anche se un amore langue senza rimedio, lo curi e ti sforzi di guarirlo. Ecco perché, anche se in stato di coma boccheggia, cerchi di rinviare l’istante in cui esalerà l’ultimo respiro: lo trattieni e in silenzio lo supplichi di vivere un giorno, un’ora, un minuto. Ecco infine perché, anche quando smette di respirare, esiti a seppellirlo o addirittura tenti di resuscitarlo.”  
-Oriana Fallaci, Insciallah





Manlio Sgalambro - "Accetta il consiglio", riadattamento filosofico del monologo tratto da "The Big Kahuna"

Vi voglio rifilare un paio di inutili consigli.
Godete del potere e della bellezza della vostra gioventù ma senza pensarci.
Oppure pensateci (tanto è lo stesso).
Se ci pensate troppo scompaiono subito.
Bellezza e gioventù le capirete solo una volta appassite,
Dicono i saggi. Ma non vi illudete troppo.
Tra vent'anni guarderete le vostre vecchie foto come dei santini:le adorerete in ginocchio.
Quante possibilità avevate e che aspetto magnifico
Non eravate per niente grassi come vi sembrava.
Niente pance. 
Ma questo è il consiglio:la pancia non esclude l'erotismo.
Guardate Socrate: pancione e grande amatore.
Non preoccupatevi del futuro,oppure preoccupatevene, fate voi.
Fate una cosa quando siete spaventati. Cantate.Il canto è esistenza.
Non siate crudeli oppure siatelo ma solo un pochino.
Lavatevi bene i denti! Pulite, strigliate il vostro corpo.Non perdete tempo con l'invidia.
I Greci però l 'apprezzavano e la attribuivano anche agli Dei: tenetene conto.
Guardate con terrore la ragazza accanto:un giorno potrebbe essere vostra moglie.
E voi ragazze guardate con orrore quel giovanottone che siede accanto a voi:
un giorno potrebbe essere vostro marito!
Ricordate tutti i complimenti che ricevete.
Scordate gli insulti ma non tutti.Conservate quello che vi è piaciuto di più.
Conservate le vecchie lettere d amore. Che ridere!
Non sentitevi in colpa se non sapete cosa fare della vostra vita.
Le persone più interessanti che conosco,a ventidue anni non sapevano che fare della propria.Ma anche dopo.Forse vi sposerete, forse no.
Ma se non vi sposerete non potete divorziare: pensateci.Godetevi il vostro corpo, usatelo in tutti i modi che desiderate.Si, anche in quello...Ballate!Anche se il solo posto che avete per farloè il soggiorno di casa vostra.Leggete Così parlò Zarathustrama tappategli prima la bocca.Anche lui dà consigli. O lui o me.Leggete ogni genere di istruzioni ma non eseguitele.
Fatelo con i medicinali: prima buttate le istruzioni,poi i medicinali.Cercate di conoscere bene i vostri genitori.Non potete sapere quando se ne andranno... (finalmente!)
Datevi da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita.
Vivete a Canicattì ma lasciatela prima che vi indurisca.
Vivete a ............ma lasciatela prima che vi rammollisca
.Siate cauti nell'accettare consigli,e pazienti con chi li dispensa.
Accettate quest ultimo consiglio:non accettate mai consigli."
M. Sgalambro, "Accetta il consiglio", riadattamento filosofico del monologo tratto da "The Big Kahuna"

Battiato

"Quando una società si allontana dalla bellezza, che dell'arte è una delle facce, inizia la decadenza. Quando un individuo pensa di poter fare a meno dell'etica e della bellezza che ne è inseparabile compagna inizia la morte vera, quella spirituale.."
- Franco Battiato







Battiato

"Se dentro ci sono dei fetenti, il Parlamento è una fetenzia. E' così sbagliato dire che questo è un tr###io?"
- Franco Battiato

Battiato

"Rischiamo di diventare col tempo un popolo senza più la cognizione del passato e nel passato sono racchiuse numerose radici che non possono passare inosservate. La storia è il nostro passato ma è anche la costruzione del presente e in parte sarà contributo per il nostro futuro".
- Franco Battiato




Battiato

"Non c'è da discutere. Sono contro il nucleare, contro la semiprivatizzazione dell'acqua e contro il legittimo impedimento. E trovo indecente il dibattito su questi temi, oggettivamente indiscutibili. E' come se un cannibale avanzasse il diritto sulla sua condizione".
- Franco Battiato