martedì 18 febbraio 2014

Un chimico

"Da chimico un giorno avevo il potere di sposare gli elementi e di farli reagire ma gli uomini mai mi riuscì di capire perchè si combinassero attraverso l'amore, affidando ad un gioco la gioia e il dolore".
( Fabrizio De Andrè - Un chimico, in "Non al denaro non all'amore né al cielo", 1971)

Jiddu Krishnamurti ( Madanapalle, 12 maggio 1895 – Ojai, 18 febbraio 1986)

C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente. La rivoluzione interiore va fatta da sé per sé, nessun maestro o guru può insegnarti come fare.
-Jiddu Krishnamurti

Augusto Daolio (Novellara, 18 febbraio 1947 – Novellara, 7 ottobre 1992)


Sono nato il 18 febbraio 1947 a Novellara di Reggio Emilia, nel cuore della notte mentre freddo e brina duellavano con rami secchi di pioppi e tigli. Sono nato al caldo e mi hanno chiamato Augusto come un nonno che non ho mai conosciuto. Il cognome Daolio mi è stato dato da un uomo semplice e a suo modo dolce e complice. Dall'età di sedici anni canto in un gruppo che si chiama Nomadi, scrivo canzoni e giro il mondo.C'è un altro mondo dentro di me che racconto con il disegno e la pittura, lo faccio da parecchi anni e alberi, rocce, cieli, lune, ombre e altro popolano questi miei racconti. Ho esposto in giro per l'Italia, ho illustrato dischi libri, cartoline. Manifesti. Non disegno per riempire un vuoto,ma per vuotare un pieno che è dentro di me e preme.
- Augusto Daolio



Il partigiano Johnny

E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull'ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l'importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la repugnanza delle colline l'afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per ipiedi alle colline. - I'll go on to the end. I'll never give up.
- Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny

Una questione privata

Tu ora non devi saper niente, solo che io ti amo. Invece debbo sapere, solo se io ho la tua anima. Ti sto pensando, anche ora, anche in queste condizioni sto pensando a te. Lo sai che se cesso di pensarti, tu muori, istantaneamente? Ma non temere, io non cesserò mai di pensarti.
-Beppe Fenoglio, Una questione privata



Primavera di Bellezza

"Sotto un cielo neutro e turgido, il primo mare era pallidissimo eppure follemente cangiante ed effervescente; più al largo era di un azzurro fisso, con minima maretta, le crestine bianche come spasmi agonici di gabbiani abbattuti.
" What do you see? (Che vedi?) " domandò Lorusso.
Gli rispose come a re Artù sir Bedivere:
" I see nothing but waves and winds (Null'altro che onde e venti)".
- Beppe Fenoglio, Primavera di Bellezza (1959)





Giuseppe Fenoglio detto Beppe (Alba, 1º marzo 1922 – Torino, 18 febbraio 1963)

"Scrivo per un'infinità di motivi. Per vocazione, anche per continuare un rapporto che un avvenimento e le convenzioni della vita hanno reso altrimenti  impossibile, anche per giustificare i miei sedici anni di studi non coronati da laurea, anche per spirito agonistico, anche per restituirmi sensazioni passate; per un'infinità di ragioni, insomma. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti".
- Beppe Fenoglio