sabato 15 febbraio 2014

Signori si nasce

« Lo sa cos'è questo circolo, lo vuol sapere cos'è?! Ebbene glielo dico: è un letamaio, sì un letamaio! Insisto! E non gliel'ho detto prima lo sa perché? Perché sono un signore e signori si nasce; e io lo nacqui, modestamente! »
 -
Totò in "Signori si nasce" ( 1960)


Totòtruffa '62

Ma che fa? Non mi guardi cosi, lei mi fa un senso con quegli occhioni mi fa un senso. Lei con quegli occhi mi spoglia... spogliatoio! 
- Totò in "Totòtruffa" '62 ( 1961)



Ma mi faccia il piacere!

" -Io sono l'onorevole Cosimo Trombetta!
- Chi è lei?
- L'onorevole!
- Ma mi faccia il piacere!"
( Totò nel vagone letto con l'onorevole Trombetta in "Totò a colori", 1952)











"Totò a colori"

"Ogni limite ha una pazienza!"
- Antonio De Curtis in "Totò a colori" (1952)

Antonio De Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967)

"Sono ormai all'età in cui si tirano le somme, e io non ho fatto ancora nulla, sarei potuto diventare un grande attore, e invece su 100 e più film che ho girato, ne sono degni non più di cinque, ma anche fossi diventato un grande attore cosa sarebbe cambiato, noi attori siamo solo venditori di chiacchiere, un falegname vale certo più di noi, almeno il tavolino che fabbrica, resta nel tempo, dopo di lui, noi attori se abbiamo successo, duriamo massimo una generazione".
-  Antonio De Curtis








Buona colazione!



La banda degli onesti è un film del 1956 diretto da Camillo Mastrocinque, con protagonisti Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia.
Scritta e sceneggiata da Age e Scarpelli, la pellicola consacrò il sodalizio artistico di Totò e Peppino. È stato considerato uno dei film migliori e più popolari della coppia.

venerdì 14 febbraio 2014

Storie d'amore

Erano passati quasi vent' anni da quando si erano lasciati. Alain Delon venne avvertito della morte improvvisa di Romy e si precipitò da lei. Non le aveva mai scritto una lettera. Quel giorno volle restare per diverse ore da solo con la donna che aveva sempre amato (anche se avevano vissuto assieme solo cinque anni). Le scrisse :"Ti guardo dormire. Sono accanto a te, sei vestita di una lunga tunica nera e rossa, ricamata sul petto. Sono fiori, credo, ma non li guardo. Ti dico addio, il più lungo degli addii, mia Puppelé . È così che ti chiamavo, "Piccola bambola" in tedesco. Non guardo i fiori ma il tuo viso e penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto. Per la prima volta nella mia vita - e nella tua - ti vedo serena, in pace. Come sei calma, come sei bella. Sembra che una mano abbia dolcemente cancellato dal tuo viso tutte le angosce"