venerdì 7 febbraio 2014
Google Doodle celebra i diritti umani
“La pratica dello sport è un diritto dell’uomo. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà e fair-play.”
- Tradotto da Google dalla Carta Olimpica
Oggi, 7 febbraio 2014, giornata della cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Sochi, Google si schiera apertamente nella polemica sul rispetto dei diritti degli omosessuali in Russia, pubblicando un doodle composto dai colori della bandiera arcobaleno della comunità LGBT per ogni lettera (lo sci, l'hockey, il curling, il bob, il pattinaggio artistico e lo snowboard) e riportando in sottotitolo una citazione della Carta Olimpica contro le discriminazioni.
L'Utopia di Thomas More
Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535)
"Dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre." "Dammi Signore, un' anima che abbia occhi per la bellezza e la purezza, che non si lasci impaurire dal peccato e che sappia raddrizzare le situazioni.
Dammi un' anima che non conosca noie, fastidi, mormorazioni, sospiri, lamenti.
Non permettere che mi preoccupi eccessivamente di quella cosa invadente che chiamo 'io'. Dammi il dono di saper ridere di una facezia, di saper cavare qualche gioia dalla vita e anche di farne partecipi gli altri.
Signore dammi il dono dell'umorismo."
(Tommaso Moro 1587: Preghiere della Torre)
Dammi un' anima che non conosca noie, fastidi, mormorazioni, sospiri, lamenti.
Non permettere che mi preoccupi eccessivamente di quella cosa invadente che chiamo 'io'. Dammi il dono di saper ridere di una facezia, di saper cavare qualche gioia dalla vita e anche di farne partecipi gli altri.
Signore dammi il dono dell'umorismo."
(Tommaso Moro 1587: Preghiere della Torre)
Accadde oggi: il falò delle vanità
7 febbraio 1497: A Firenze, dopo la cacciata dei Medici, i seguaci del domenicano Girolamo Savonarola sequestrarono e bruciarono pubblicamente migliaia di oggetti nella città, durante la festa di martedì grasso. Lo scopo di questa furia distruttiva era l'eliminazione di qualsiasi oggetto considerato potenzialmente peccaminoso, inducente allo sviluppo della vanità, comprendendo articoli voluttuari come specchi,cosmetici, vestiti lussuosi, strumenti musicali. Altri bersagli includevano libri "immorali", manoscritti contenenti canzoni "secolari" o "profane", e dipinti. Tra i vari oggetti distrutti in questa campagna vi furono alcuni dipinti raffiguranti scene della mitologia classica, realizzati da Sandro Botticelli, che egli stesso provvide ad abbandonare sul rogo.
giovedì 6 febbraio 2014
Ogni giorno bisogna puntare i piedi
Ognuno, ogni giorno, deve opporsi e resistere. [...] Ogni giorno bisogna puntare i piedi.
Ho sposato un comunista, di Philip Roth
Pastorale americana, Philip Roth
Rimane il fatto che, in ogni modo, capire la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite... Beh, siete fortunati.
La Scapigliatura e il 6 febbraio
« La Scapigliatura è composta da individui di ogni ceto, di ogni condizione, di ogni grado possibile della scala sociale. […]
Come il Mefistofele del Nipote, essa ha dunque due aspetti, la mia Scapigliatura.
Da un lato: un profilo più italiano che Meneghino (milanese), pieno di brio, di speranza e di amore; e rappresenta il lato simpatico e forte di questa classe, inconscia della propria potenza, propagatrice delle brillanti utopie, focolare di tutte le idee generose, anima di tutti gli elementi geniali, artistici, poetici, rivoluzionari del proprio paese; che per ogni causa bella, grande, o folle balza d'entusiasmo; che del riso conosce la sfumatura arguta come lo scroscio franco e prolungato; che ha le lagrime d'un fanciullo sul ciglio, e le memorie feconde nel cuore.
Dall'altro lato, invece, un volto smunto, solcato, cadaverico; su cui stanno le impronte delle notti passate nello stravizzo e nel giuoco; su cui si adombra il segreto d'un dolore infinito... i sogni tentatori di una felicità inarrivabile, e le lagrime di sangue, e le tremende sfiducie, e la finale disperazione. »
Da un lato: un profilo più italiano che Meneghino (milanese), pieno di brio, di speranza e di amore; e rappresenta il lato simpatico e forte di questa classe, inconscia della propria potenza, propagatrice delle brillanti utopie, focolare di tutte le idee generose, anima di tutti gli elementi geniali, artistici, poetici, rivoluzionari del proprio paese; che per ogni causa bella, grande, o folle balza d'entusiasmo; che del riso conosce la sfumatura arguta come lo scroscio franco e prolungato; che ha le lagrime d'un fanciullo sul ciglio, e le memorie feconde nel cuore.
Dall'altro lato, invece, un volto smunto, solcato, cadaverico; su cui stanno le impronte delle notti passate nello stravizzo e nel giuoco; su cui si adombra il segreto d'un dolore infinito... i sogni tentatori di una felicità inarrivabile, e le lagrime di sangue, e le tremende sfiducie, e la finale disperazione. »
(Cletto Arrighi, Introduzione a La Scapigliatura e il 6 febbraio)
La Scapigliatura è un movimento letterario sorto a Milano tra il 1860 e il 1880. Il nome deriva dal romanzo di Cletto Arrighi "La Scapigliatura e il 6 febbraio" e vuole esprimere la novità, di contenuti e di linguaggio, e l'anticonformismo degli scrittori che ne fanno parte. Gli scapigliati non sono una scuola, ma un gruppo di giovani che si frequentano anche nella vita quotidiana: hanno giornali propri, vivono un diretto legame tra la scrittura e l'esperienza biografica, sono accomunati dal ribellismo e dal rifiuto dei modelli dominanti.
Oggetto dei loro attacchi sono le convenzioni sociali e il modello economico della classe borghese, da cui pure provengono, con il mito del denaro e del successo; il nuovo Stato post- unitario, che ha tradito gli ideali risorgimentali e ne ha segnato il fallimento; la religione cristiana; il Romanticismo sentimentale di Prati e Aleardi, ma anche Manzoni. A tutto questo contrappongono l'attenzione alle condizioni di vita del proletariato urbano, il culto dell'eccesso (alcol, droghe) come provocazione, l'impegno pacifista, l'aspirazione a una religiosità intima e personale. I precedenti della Scapigliatura sono costituiti dalla Bohéme parigina, da Baudelaire, dal Naturalismo francese, e, in Italia, da Giuseppe Rovani.
L'eterogeneità dei modelli rende conto della contraddittorietà dell'esperienza scapigliata, incline più alla distruzione dell'esistente che alla creazione di un mondo nuovo. Più in generale le opere scapigliate oscillano tra la volontà di rappresentare realisticamente la realtà nei suoi aspetti più degradati e di studiare scientificamente i casi umani e le malattie mentali, e l'interesse per l'irrazionale, il fantastico, la morte, il rimpianto per l'infanzia e l'evocazione memoriale. Quello scapigliato non è tuttavia vero realismo, perchè si limita alla rapperentazione del brutto, scivola spesso nel patetico o scade nel bozzettismo e nel figurinismo.
Il merito della Scapigliatura ( oltre alla creazione di una nuova estetica basata sul brutto, il malato, l'irregolare) è soprattutto nell'ardito sperimentalismo. Si assiste ad una moltiplicazione dei soggetti, al rifiuto delle forme pure e alla mescolanza dei generi letterari e dei registri, al tentativo di fusione tra poesia e prosa, sul modello baudelairiano. Nell'ambito della narrativa, si assiste alla disarticolazione delle strutture tradizionali, che arriva fin quasi alla rinuncia all'intreccio; nella poesia, alla divaricazione tra metro e ritmo e alla frantumazione del verso, con l'impiego di versi brevi e strutture strofiche poco usate. Il linguaggio spazia dal lessico della modernità e della vita quotidiana a quello alto della tradizione, dai neologismi agli arcaismi , con una singolare attenzione per i lessici specialistici.
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