Lenzuola bianche in un armadioJacques Prévert
Lenzuola rosse in un letto
Un figlio in una madre
La madre nei dolori
Il padre davanti alla stanza
La stanza nella casa
La casa nella città
La città nella notte
La morte in un grido
E il figlio nella vita.
martedì 4 febbraio 2014
Primo giorno, di Jacques Prévert
Jacques Prévert
Nato il 4 febbraio 1900 a Neully, nella periferia di Parigi, Jacques Prévert fa esperienza di tutto: jazz, alcolici, cultura delle più diverse origini. Legato al movimento surrealista, pur senza identificarvisi,debutta nel '30 su varie riviste,prima di riunire le sue prime poesie nella raccolta "Parole" (1946). Scrive contemporaneamente per il Teatro Operaio, sceneggiatura cinematografiche per l'amico regista Jean Renoir e, più tardi, il soggetto del film "Porto delle nebbie", interpretato da Jean Gabin. Compone nel frattempo anche i testi di alcune canzoni musicate da Jospeh Kosma, che Juliette Gréco eYves Montand contribuiranno a rendere famose nel mondo. Il volume "Storie e altre storie" (1963)è il suo ultimo lavoro. Muore l'11 aprile 1977, di cancro al polmone.
Mostre: a Modena il fotogiornalismo mondiale
Da 22 febbraio al 13 aprile prossimi la Galleria civica di Modena ospiterà la mostra curata da Silvia Ferrari 'Fotogiornalismo e reportage. Immagini dalla collezione della Galleria civica di Modena'. La collezione in esposizione- che comprende alcuni dei nomi che hanno fatto la storia della fotografia di reportage a livello mondiale come Weegee, Henri Cartier-Bresson, Tim N. Gidal, Robert Capa, Werner Bischof, William Klein, oppure, per srestare in Italia, Caio Mario Garrubba, Mario De Biasi, Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna- propone al pubblico una significativa selezione fotografie che illustrano momenti storici diversi di cui sono stati protagonisti fra gli altri Che Guevara, Fidel Castro,Konrad Adenauer, Bill Clinton e Nelson Mandela, oppure che documentano episodi cruciali, conflitti, viaggi, esplorazioni e indagini sociali come le drammatiche vicende del Cile durante la dittatura di Pinochet, la rivoluzione ungherese del ’56, la strage dei Watussi in Burundi nel ’64, la caduta del muro di Berlino.
Jacques Prévert (Neuilly-sur-Seine, 4 febbraio 1900 – Omonville-la-Petite, 11 aprile 1977)
Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango.Ma quelli che non amano nè il cane nè il fango quelli no, non si possono lavare.
- Jacques Prevért
- Jacques Prevért
Pater noster, di Jacques Prévert
Notre Père qui êtes aux cieux
Restez-y
Et nous nous resterons sur la terre
Qui est quelquefois si jolie
Avec ses mystères de New York
Et puis ses mystères de Paris
Qui valent bien celui de la trinité
Avec son petit canal de l'Ourcq
Sa grande muraille de Chine
Sa rivière de Morlaix
Ses bêtises de Cambrai
Avec son Océan Pacifique
Et ses deux bassins aux Tuileries
Avec ses bons enfants et ses mauvais sujets
Avec toutes les merveilles du monde
Qui sont là
Simplement sur la terre
Offertes à tout le monde
Éparpillées
Émerveillées elles-même d'être de telles merveilles
Et qui n'osent se l'avouer
Comme une jolie fille nue qui n'ose se montrer
Avec les épouvantables malheurs du monde
Qui sont légion
Avec leurs légionnaires
Aves leur tortionnaires
Avec les maîtres de ce monde
Les maîtres avec leurs prêtres leurs traîtres et leurs reîtres
Avec les saisons
Avec les années
Avec les jolies filles et avec les vieux cons
Avec la paille de la misère pourrissant dans l'acier des canons.
Ragazza d'acciaio, Jacques Prévert
"Ragazza d’acciaio non amavo nessuno al mondo
Non amavo nessuno eccetto colui che amavo
Il mio innamorato il mio amante colui che mi attraeva
Ora tutto è cambiato è lui che ha cessato di
amarmi
Il mio innamorato che ha cessato di attirarmi sono io?
Non lo so e poi cosa cambia?
Sono ora stesa sulla paglia umida
dell’amore
Tutta sola con tutti gli altri tutta sola disperata
Ragazza di latta ragazza arrugginita
O amore amore mio morto o vivo
Voglio che tu ricordi del passato
Amore che mi amavi da me ricambiato."
Jacques Prévert, Ragazza d’acciaio
Non amavo nessuno eccetto colui che amavo
Il mio innamorato il mio amante colui che mi attraeva
Ora tutto è cambiato è lui che ha cessato di
amarmi
Il mio innamorato che ha cessato di attirarmi sono io?
Non lo so e poi cosa cambia?
Sono ora stesa sulla paglia umida
dell’amore
Tutta sola con tutti gli altri tutta sola disperata
Ragazza di latta ragazza arrugginita
O amore amore mio morto o vivo
Voglio che tu ricordi del passato
Amore che mi amavi da me ricambiato."
Jacques Prévert, Ragazza d’acciaio
Il giardino, di Jacques Prévert
Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternita'
Di quando m' hai baciato
Di quando t' ho baciata
Un mattino nella luce dell' inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che e' un astro.
Non possono bastare
Per dire
La microeternita'
Di quando m' hai baciato
Di quando t' ho baciata
Un mattino nella luce dell' inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che e' un astro.
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