Sono quella che sono Sono fatta così Se ho voglia di ridere Rido come una matta Amo colui che m'ama Non è colpa mia Se non e sempre quello Per cui faccio follie Sono quella che sono Sono fatta così Che volete ancora Che volete da me Son fatta per piacere Non c'e niente da fare Troppo alti i miei tacchi Troppo arcuate le reni Troppo sodi i miei seni Troppo truccati gli occhi E poi Che ve ne importa a voi Sono fatta così Chi mi vuole son qui Che cosa ve ne importa Del mio proprio passato Certo qualcuno ho amato E qualcuno ha amato me Come i giovani che s'amano Sanno semplicemente amare Amare amare... Che vale interrogarmi Sono qui per piacervi E niente può cambiarmi.
Jacques Prévert Jacques Prévert and Ida Chagall, Saint-Paul-de-Vence, 1953
Immenso e rosso Sopra il Grand Palais Il sole d'inverno viene E se ne va Come lui il mio cuore sparirà E tutto il mio sangue se ne andrà Se ne andrà in cerca di te Amore mio Bellezza mia E ti ritroverà Là dove tu sarai.
"Una sera, un affermato regista turco, che vive a Roma da alcuni anni, prende in gran fretta un aereo per Istanbul, la città dov’è nato e cresciuto. L’improvviso ritorno a casa scatena una serie di ricordi che sembravano sopiti: oltre alla madre affascinante ed elegantissima, il padre, misteriosamente scomparso per dieci anni (in Italia?), e altrettanto misteriosamente ricomparso; le zie zitelle, assetate di vita e di Martini, e i loro giovani amanti; e poi i fratelli, la fedele cuoca. E un amore, un amore perduto. Ma mai dimenticato. Stanza dopo stanza, i ricordi diventano più reali e la Istanbul della sua infanzia e adolescenza sembra riprendere forma. Ma con il passato il protagonista dovrà anche fare i conti. A questa storia se ne intreccia, imprevedibilmente, un’altra. Perché sullo stesso aereo Roma-Istanbul c’è, insieme al marito e a una coppia di amici, una donna. Il loro è un viaggio d’affari e di piacere, per festeggiare un evento importante. Finché accade qualcosa, e il loro futuro cambia direzione. Tra caffè e hammam, amori irrisolti e tradimenti svelati, melanconia e voluttà, il regista e la donna si sfiorano e, alla fine, si incontrano. Proprio come in un film di Ozpetek. Solo che stavolta è lui – forse – il protagonista". (Sinossi del libro)
Saranno esposte dal 4 febbraio 2014 al 15 giugno 2014, all'interno delle sale della Galleria Borghese di Roma, 40 opere scultoree di Alberto Giacometti. La mostra "Giacometti. La Scultura" è organizzata dalla galleria Borghese e curata da Anna Coliva, direttrice della Galleria, e da Chistian Klemm, illustre studioso dell’opera di Giacometti e realizzatore delle mostre più importanti sull’artista. MOSTRA: "Giacometti. La Scultura" QUANDO: dal 4 febbraio 2014 al 15 giugno 2014 DOVE: Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese 5, Roma ORARIO: dal martedì alla domenica 10.30 - 19.30; chiuso il lunedì. BIGLIETTI: euro 10 intero; 8 ridotto.
“Vediamo troppi drammi di persone, a prescindere dal sesso, che dopo anni di vita di coppia alla scomparsa di uno dei due l’altro si ritrova nei guai, senza diritti, senza rispetto. Donna o uomo che siano. E poiché viviamo in un momento di grande tensione, le prime persone su cui si scarica sono gli omosessuali, chi la pelle di colore diverso, chi crede in un’altra religione. C’è persino chi arriva a identificare la pedofilia con l’omosessualità” Ferzan Ozpetek
"Non c'è nessuna difficoltà una volta che si è deciso di agire, a conservare intatta sul piano dell'azione, quella stessa speranza che un esame critico ha dimostrato quasi senza fondamento; questa, anzi, è l'essenza stessa del coraggio". -Simone Weil