Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
Là dove tu sarai.
martedì 4 febbraio 2014
lunedì 3 febbraio 2014
"Rosso Istanbul", primo romanzo di Ferzan Ozpetek
"Una sera, un affermato regista turco, che vive a Roma da alcuni anni, prende in gran fretta un aereo per Istanbul, la città dov’è nato e cresciuto. L’improvviso ritorno a casa scatena una serie di ricordi che sembravano sopiti: oltre alla madre affascinante ed elegantissima, il padre, misteriosamente scomparso per dieci anni (in Italia?), e altrettanto misteriosamente ricomparso; le zie zitelle, assetate di vita e di Martini, e i loro giovani amanti; e poi i fratelli, la fedele cuoca. E un amore, un amore perduto. Ma mai dimenticato. Stanza dopo stanza, i ricordi diventano più reali e la Istanbul della sua infanzia e adolescenza sembra riprendere forma. Ma con il passato il protagonista dovrà anche fare i conti. A questa storia se ne intreccia, imprevedibilmente, un’altra. Perché sullo stesso aereo Roma-Istanbul c’è, insieme al marito e a una coppia di amici, una donna. Il loro è un viaggio d’affari e di piacere, per festeggiare un evento importante. Finché accade qualcosa, e il loro futuro cambia direzione. Tra caffè e hammam, amori irrisolti e tradimenti svelati, melanconia e voluttà, il regista e la donna si sfiorano e, alla fine, si incontrano. Proprio come in un film di Ozpetek. Solo che stavolta è lui – forse – il protagonista".
(Sinossi del libro)
(Sinossi del libro)
Philip Seymour Hoffman (Fairport, 23 luglio 1967 – New York, 2 febbraio 2014)
"L'unica vera moneta in questo mondo in bancarotta è ciò che si condivide con gli altri quando si è in difficoltà".
Philip Seymour Hoffman
Philip Seymour Hoffman
I capolavori di Alberto Giacometti alla Galleria Borghese di Roma
Saranno esposte dal 4 febbraio 2014 al 15 giugno 2014, all'interno delle sale della Galleria Borghese di Roma, 40 opere scultoree di Alberto Giacometti.
La mostra "Giacometti. La Scultura" è organizzata dalla galleria Borghese e curata da Anna Coliva, direttrice della Galleria, e da Chistian Klemm, illustre studioso dell’opera di Giacometti e realizzatore delle mostre più importanti sull’artista.
MOSTRA: "Giacometti. La Scultura"
QUANDO: dal 4 febbraio 2014 al 15 giugno 2014
DOVE: Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese 5, Roma
ORARIO: dal martedì alla domenica 10.30 - 19.30; chiuso il lunedì.
BIGLIETTI: euro 10 intero; 8 ridotto.
La mostra "Giacometti. La Scultura" è organizzata dalla galleria Borghese e curata da Anna Coliva, direttrice della Galleria, e da Chistian Klemm, illustre studioso dell’opera di Giacometti e realizzatore delle mostre più importanti sull’artista.
MOSTRA: "Giacometti. La Scultura"
QUANDO: dal 4 febbraio 2014 al 15 giugno 2014
DOVE: Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese 5, Roma
ORARIO: dal martedì alla domenica 10.30 - 19.30; chiuso il lunedì.
BIGLIETTI: euro 10 intero; 8 ridotto.
Buon compleanno al regista Ferzan Ozpetek
“Vediamo troppi drammi di persone, a prescindere dal sesso, che dopo anni di vita di coppia alla scomparsa di uno dei due l’altro si ritrova nei guai, senza diritti, senza rispetto. Donna o uomo che siano. E poiché viviamo in un momento di grande tensione, le prime persone su cui si scarica sono gli omosessuali, chi la pelle di colore diverso, chi crede in un’altra religione. C’è persino chi arriva a identificare la pedofilia con l’omosessualità”
Ferzan Ozpetek
L'essenza del coraggio
"Non c'è nessuna difficoltà una volta che si è deciso di agire, a conservare intatta sul piano dell'azione, quella stessa speranza che un esame critico ha dimostrato quasi senza fondamento; questa, anzi, è l'essenza stessa del coraggio".
-Simone Weil
-Simone Weil
domenica 2 febbraio 2014
Oriana Fallaci
Molti intellettuali credono che essere intellettuali significhi enunciare ideologie, o elaborarle,manipolarle, e poi sposarle per interpretare la vita secondo formule e verità assolute. Questo senza curarsi della realtà, dell'uomo, di loro stessi, cioè senza voler ammettere che essi stessi non sono fatti solo di cervello: hanno anche un cuore o qualcosa che assomiglia a un cuore, e un intestino e uno sfintere, quindi sentimenti e bisogni estranei all'intelligenza, non controllabili dall'intelligenza. Questi intellettuali non sono intelligenti, sono stupidi, e in ultima analisi non sono neanche intellettuali ma sacerdoti di una ideologia.
- Oriana Fallaci, Un uomo
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