Corrado Augias, "Leggere. Perchè i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi"
domenica 26 gennaio 2014
Perchè i libri ci rendono migliori secondo Corrado Augias
I libri sono per loro natura strumenti democratici e critici: sono molti, spesso si contraddicono, consentono di scegliere e di ragionare. Anche per questo sono sempre stati avversati dal pensiero teocratico, censurati, proibiti, non di rado bruciati sul rogo insieme ai loro autori.
Corrado Augias, "Leggere. Perchè i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi"
Corrado Augias, "Leggere. Perchè i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi"
sabato 25 gennaio 2014
La pericolosità degli imbecilli
L'imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perchè un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone.
Corrado Augias
Corrado Augias
Torna "Una notte al museo"
Dalle 20.00 alle 24.00 di oggi, sabato 25 gennaio 2014, tutti i musei e luoghi culturali d'eccellenza statali resteranno aperti al pubblico in occasione del settimo appuntamento di "Una notte al museo", evento promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Mina e le parole di Gaber
Non esiste l'italianità, così come forse non esiste neppure l'Italia. Sugli euro ci abbiamo messo Dante, l'uomo di Leonardo, la Venere di Botticelli e altri simboli di un'Italia che è definitivamente morta. Culturalmente siamo diventati la periferia povera, colonizzata dalla barbarie. Così, in punta di piedi, mi metto dalla parte di Gaber, che amava così tanto questo Paese, da non sentirlo più come suo. Così innamorato dell'Italia e di un'appartenenza che non trovava, da dichiararsi anti- italiano. E, come posso, ricanto le parole della sua ultima canzone: "Mi scusi Presidente, non è colpa sua, ma questa nostra patria non so che cosa sia".
Mina (La Stampa, 01/02/2013)
Mina (La Stampa, 01/02/2013)
Seta, di Alessandro Baricco
"Questo non è un romanzo. E neppure un racconto. Questa è una storia. Inizia con un uomo che attraversa il mondo, e finisce con un lago che se ne sta lì, in una giornata di vento. L'uomo si chiama Hervè Joncour. Il lago non si sa. Si potrebbe dire che è una storia d'amore. Ma se fosse soltanto quello, non sarebbe valsa la pena di raccontarla. Ci sono nel mezzo dei desideri, e dei dolori, che sai benissimo cosa sono, ma un nome vero, per dirli, non ce l'hai.."
Alessandro Baricco
Alessandro Baricco
La lettera di Virginia Woolf al marito Leonard
Il 28 marzo del 1941, Virginia Woolf si riempì le tasche di sassi e si gettò nel fiume Ouse vicino casa, lasciando una struggente lettera al marito Leonard :
“Carissimo. Sono certa che sto impazzendo di nuovo. Sono certa che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. Comincio a sentire voci e non riesco a concentrarmi. Quindi, faccio quella che mi sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la più grande felicità possibile. Sei stato in ogni senso tutto quello che un uomo poteva essere. So che ti sto rovinando la vita. So che senza di me potresti lavorare e lo farai, lo so… Vedi non riesco neanche a scrivere degnamente queste righe… Voglio dirti che devo a te tutta la felicità della mia vita. Sei stato infinitamente paziente con me. E incredibilmente buono. Tutto mi ha abbandonata tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinare la tua vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto lo siamo stati noi”
“Carissimo. Sono certa che sto impazzendo di nuovo. Sono certa che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. Comincio a sentire voci e non riesco a concentrarmi. Quindi, faccio quella che mi sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la più grande felicità possibile. Sei stato in ogni senso tutto quello che un uomo poteva essere. So che ti sto rovinando la vita. So che senza di me potresti lavorare e lo farai, lo so… Vedi non riesco neanche a scrivere degnamente queste righe… Voglio dirti che devo a te tutta la felicità della mia vita. Sei stato infinitamente paziente con me. E incredibilmente buono. Tutto mi ha abbandonata tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinare la tua vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto lo siamo stati noi”
Virginia Woolf
Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici. Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio. Quando urliamo, in realtà abbiamo paura. In realtà, la realtà non è quasi mai come appare. Nei silenzi, negli equilibri, nelle "continenze" si trovano la vera realtà e la vera forza.
Virginia Woolf
Virginia Woolf
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