La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. La vista di tutto ciò che è bello in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.
( Henri Beyle Stendhal )
giovedì 23 gennaio 2014
Buon compleanno, Jeanne Moreau!
« Ogni volta che me la immagino a distanza la vedo che legge non un giornale ma un libro, perché Jeanne Moreau non fa pensare al flirt ma all'amore. » |
(François Truffaut) |
L'impressionismo di Manet
Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883)
il principale esponente del " gruppo di Batignolles" , il rinnovatore della pittura francese dopo Courbet, l'artista le cui opere suscitavano sdegno e scandalo nel pubblico e nella critica,era in realtà un uomo alieno dalle grandi battaglie. Uscito da una solida famiglia borghese ( era figlio di un magistrato), ambiva a percorrere la normale carriera del pittore nell'alveo della cultura ufficiale e quindi all'interno del Salon. Apparentemente nella sua concezione non c'è niente di rivoluzionario; anzi, le sue opere rivelano con chiarezza la discendenza dai grandi maestri, studiati nei maggiori musei, come il Louvre, gli Uffizi, il Prado, non soltanto nel senso lato per cui esiste sempre una continuità tra passato e presente, ma addirittura nella composizione, al punti da sembrare un imitatore e da essere accusato di scarsa fantasia. Ma il soggetto non è che un pretesto per i pittori di Batignolles; ciò che conta è la resa di esso, è l'interpretazione che ne dà l'artista. E in questo Manet apre strade nuove. E' questa l'autentica attualità di Manet, più ancora che l'uso di rappresentare le persone vestite in abiti moderni. Uno dei quadri che suscitarono maggiori polemiche è il Dèjeuner sur l'herbe, che apparve agli occhi del pubblico e della critica scandalosamente "indecente". Eppure non soltanto il nudo è uno dei temi più usuali e accettati nell'arte di tutti i tempi, ma la stessa composizione ( una conversazione all'aria aperta fra una donna nuda seduta e due giovani vestiti) deriva da una nota tela del Louvre, il Concerto campestre di Giorgione o di Tiziano, e le pose dei tre personaggi da una stampa raffaellesca, dunque dai classici del '500. Lo scandalo nasceva non dalla scelta del tema, ma dalla trasposizione del fatto in età moderna, lungo le rive di un fiume, come se una giovane donna contemporanea, recatasi a fare una merenda sull'erba ai bordi della Senna, si fosse completamente denudata ( le vesti giacciono ammucchiate, a lato= e conversasse indifferentemente con due giovanotti borghesi abbigliati con cura, mentre un'altra ragazza in camicia,si curva per sciacquarsi. La tela, ancor più che Le signorine sulle rive della Senna di Courbet ( con cui esistono rapporti evidenti), sembrava un'offesa alla morale borghese, provocata a bella posa per giungere alla celebrità. come scrisse qualcuno, attraverso lo scandalo. Manet invece non aveva voluto scandalizzare nessuno; aveva soltanto voluto essere moderno usando vestiti attuali , e sincero : "è la sincerità - scrive - che conferisce alle opere un carattere che può sembrare una protesta, mentre in realtà il pittore ha tentato solamente di esprimere la sua impressione".
Ma forse lo scandalo, più che dal tema, era generato dalle straordinarie novità pittoriche che contraddicevano tutta la tradizione: invece del disegno, invece del volume dolcemente chiaroscurato, i colori semplicemente giustapposti così da esaltarsi vicendevolmente, l'evidenza luminosa del nudo contro i colori scuri degli abiti maschili, la resa realistica degli oggetti posati in terra ( la cesta, i panini, la frutta, le vesti, il cappello di paglia di Firenze con il bel nastro azzurro), lo sfondo abbozzato impressionisticamente. Probabilmente, tutto questo faceva dire a un critico: "il nudo, quando è dipinto da persone volgari, è indecente".
. Opera consultata: Piero Adorno, L'arte italiana. Le sue radici medio - orientali e greco romane. Il suo sviluppo nella cultura europea, Casa editrice D'Anna, (1992)
Edouard Manet, Dejeuner sur l'herbe (Colazione sull'erba); 1863; olio su tela ; m 2,08x 2,64. Parigi, Musèe d'Orsay.
La tela, respinta dalla giuria del Salon del 1863, venne esposta al Salon des Refusès, dove attrasse immediatamente l'attenzione scandalizzata dei frequentatori.
il principale esponente del " gruppo di Batignolles" , il rinnovatore della pittura francese dopo Courbet, l'artista le cui opere suscitavano sdegno e scandalo nel pubblico e nella critica,era in realtà un uomo alieno dalle grandi battaglie. Uscito da una solida famiglia borghese ( era figlio di un magistrato), ambiva a percorrere la normale carriera del pittore nell'alveo della cultura ufficiale e quindi all'interno del Salon. Apparentemente nella sua concezione non c'è niente di rivoluzionario; anzi, le sue opere rivelano con chiarezza la discendenza dai grandi maestri, studiati nei maggiori musei, come il Louvre, gli Uffizi, il Prado, non soltanto nel senso lato per cui esiste sempre una continuità tra passato e presente, ma addirittura nella composizione, al punti da sembrare un imitatore e da essere accusato di scarsa fantasia. Ma il soggetto non è che un pretesto per i pittori di Batignolles; ciò che conta è la resa di esso, è l'interpretazione che ne dà l'artista. E in questo Manet apre strade nuove. E' questa l'autentica attualità di Manet, più ancora che l'uso di rappresentare le persone vestite in abiti moderni. Uno dei quadri che suscitarono maggiori polemiche è il Dèjeuner sur l'herbe, che apparve agli occhi del pubblico e della critica scandalosamente "indecente". Eppure non soltanto il nudo è uno dei temi più usuali e accettati nell'arte di tutti i tempi, ma la stessa composizione ( una conversazione all'aria aperta fra una donna nuda seduta e due giovani vestiti) deriva da una nota tela del Louvre, il Concerto campestre di Giorgione o di Tiziano, e le pose dei tre personaggi da una stampa raffaellesca, dunque dai classici del '500. Lo scandalo nasceva non dalla scelta del tema, ma dalla trasposizione del fatto in età moderna, lungo le rive di un fiume, come se una giovane donna contemporanea, recatasi a fare una merenda sull'erba ai bordi della Senna, si fosse completamente denudata ( le vesti giacciono ammucchiate, a lato= e conversasse indifferentemente con due giovanotti borghesi abbigliati con cura, mentre un'altra ragazza in camicia,si curva per sciacquarsi. La tela, ancor più che Le signorine sulle rive della Senna di Courbet ( con cui esistono rapporti evidenti), sembrava un'offesa alla morale borghese, provocata a bella posa per giungere alla celebrità. come scrisse qualcuno, attraverso lo scandalo. Manet invece non aveva voluto scandalizzare nessuno; aveva soltanto voluto essere moderno usando vestiti attuali , e sincero : "è la sincerità - scrive - che conferisce alle opere un carattere che può sembrare una protesta, mentre in realtà il pittore ha tentato solamente di esprimere la sua impressione".
Ma forse lo scandalo, più che dal tema, era generato dalle straordinarie novità pittoriche che contraddicevano tutta la tradizione: invece del disegno, invece del volume dolcemente chiaroscurato, i colori semplicemente giustapposti così da esaltarsi vicendevolmente, l'evidenza luminosa del nudo contro i colori scuri degli abiti maschili, la resa realistica degli oggetti posati in terra ( la cesta, i panini, la frutta, le vesti, il cappello di paglia di Firenze con il bel nastro azzurro), lo sfondo abbozzato impressionisticamente. Probabilmente, tutto questo faceva dire a un critico: "il nudo, quando è dipinto da persone volgari, è indecente".
. Opera consultata: Piero Adorno, L'arte italiana. Le sue radici medio - orientali e greco romane. Il suo sviluppo nella cultura europea, Casa editrice D'Anna, (1992)
Edouard Manet, Dejeuner sur l'herbe (Colazione sull'erba); 1863; olio su tela ; m 2,08x 2,64. Parigi, Musèe d'Orsay.
La tela, respinta dalla giuria del Salon del 1863, venne esposta al Salon des Refusès, dove attrasse immediatamente l'attenzione scandalizzata dei frequentatori.
mercoledì 22 gennaio 2014
Addio al regista Carlo Mazzacurati
"La mia impressione è che questo Paese sia ormai malato di autolesionismo. Per dirla alla Moretti: continuiamo così, facciamoci del male".
(Carlo Mazzacurati in un' intervista sul Corriere della sera, 3 ottobre 1998)
(Carlo Mazzacurati in un' intervista sul Corriere della sera, 3 ottobre 1998)
Lo studio è un mestiere..
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con uno speciale tirocinio oltre che mentale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
Dai "Quaderni del carcere" di Antonio Gramsci
Dai "Quaderni del carcere" di Antonio Gramsci
Elio Vittorini
Potremo mai avere una cultura che sappia proteggere l'uomo dalle sofferenze invece di limitarsi a consolarlo? Una cultura che le impedisca, che le scongiuri, che aiuti a eliminare lo sfruttamento e la schiavitù, e a vincere il bisogno, questa è la cultura in cui occorre che si trasformi tutta la vecchia cultura
Elio Vittorini
Elio Vittorini
L'importanza della lettura
Non dobbiamo leggere per dimenticare noi stessi e la nostra vita quotidiana, ma al contrario, per impossessarci nuovamente, con mano ferma, con maggiore consapevolezza e maturità, della nostra vita.
Hermann Hesse, Scritti letterari I, 1972 (postumo)
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