mercoledì 22 gennaio 2014

"Odio gli indifferenti .." Antonio Gramsci

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
11 febbraio 1917 Antonio Gramsci


martedì 21 gennaio 2014

La pecora nera - Ascanio Celestini

“Sei proprio un comico" Dice Marinella e io capisco che fino ad adesso ho fatto il bambino comico, ma le bambine non amano i bambini comici anche se le fanno ridere, le bambine amano gli eroi. Così decido che faccio un gesto eroico: prendo un ragno e me lo mangio vivo, lei si innamora istantaneamente. Pure lei, pure lei vuole essere un eroe come me, così si gira, si porta la mano alla bocca e mi dice: "Anche io mi sono mangiata un ragno." "Non è vero, le femmine non se li mangiano i ragni, lo hai fatto per finta, sei una bugiarda." "L’ho mangiato… era piccolo, ma l’ho mangiato." "Se è vero che l’hai mangiato allora dimmi che sapore c’aveva" "…" Così glielo prendo io un ragno, uno vero, mica per finta. E lei se l’è mangiato, e quando ripenso a sto fatto mi ritorna in mente pure lo scrocchio della coccia del ragno tra i suoi denti perfetti. "Ora siamo come Batman e la Donna Gatto, due robot atomici indistruttibili" "Potevamo stare insieme per sempre, invece tu hai rovinato il nostro amore. Io ti avrei amato fino alla morte, c’avrei fatto i figli con te, ti avrei ricordato di prendere le medicine e ti avrei baciato sulla bocca davanti a tutti. E’ vero che era una bugia, è vero che non me l’ero mangiato il ragno, ma tu ci dovevi credere uguale, tu dovevi credere a me e io ti avrei scelto per sempre. Ora non lo so più se ti scelgo”
— La Pecora Nera - Ascanio Celestini.



Edward Hopper







"Hiroshima mon amour", di Alain Resnais

Sei come mille donne insieme.
(Hiroshima mon amour)
 

Monuments men, i militari che salvarono l'arte dalla guerra

"Monuments Men (The Monuments Men)", film del 2014 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da George Clooney.
Oltre a Clooney del cast fanno parte Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett.
La pellicola è la trasposizione cinematografica del libro omonimo scritto da Robert M. Edsel nel 2009.
Un plotone dell'esercito americano, composto da critici ed esperti d'arte, direttori di musei, ed elementi simili durante la seconda guerra mondiale, ha il compito di cercare e recuperare ogni opera d'arte rubata dai nazisti per poterle riportare negli Stati Uniti d'America e salvarle dalla volontà di distruggerle di Adolf Hitler.

La grandezza del cinema italiano

"Querelerei lo Stato se dimenticasse l’arte, ucciderebbe la felicità. Il cinema italiano è il più bello del mondo, il fiore più bello".
Roberto Benigni


Consigli per gli acquisti: "Orwell, la solitudine di uno scrittore" , di Luciano Marrocu



Dalla decisiva esperienza della guerra civile spagnola alla battaglia libertaria nel dopoguerra, Orwell è stato uno dei più lucidi e coraggiosi interpreti delle tragedie del Novecento. Questo racconto biografico ripercorre i momenti più salienti della vita del grande scrittore, soffermandosi in particolare sui suoi ultimi dieci anni. Le circostanze più private (la quotidianità sotto le bombe, la morte della moglie Eileen, la ricerca di un nuovo affetto, la paternità, la malattia) s'intrecciano con la ricostruzione del contesto politico e intellettuale in cui nacquero La fattoria degli animali e 1984. Al centro dei due capolavori, la riflessione sul totalitarismo e sul suo devastante potere di manipolare la verità dei fatti sostituendo a essa le menzogne di volta in volta più utili al potere. Una ricca bibliografia ragionata indica quali opere sono state consultate e studiate in relazione a ciascun capitolo del volume: ne deriva una sezione che guida alla scoperta delle opere di Orwell e dei maggiori saggi di critica.