“Mia nonna mi disse che con i libri non mi sarei sentita mai sola.” “O re o pezzente, niente vie di mezzo insomma.” “Bianco, mi ha detto, il colore dell’origine e della fine. Il colore di chi sta per cambiare condizione. Bianco, mi ha detto, il colore del silenzio assoluto; non il silenzio della morte, ma quello del preludio a tutte le metamorfosi possibili.” “Ai tempi di mia nonna – me lo raccontava lei – non si buttava via niente. Nemmeno l’esperienza. Un bacio era una cosa rara nella vita di una persona e veniva custodito come un tesoro. Il dolore si conservava gelosamente per non dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso, calze, dolori e baci, consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di tutto.”
[Marcela Serrano, Il tempo di Blanca]
giovedì 16 gennaio 2014
Il senso dell'amicizia secondo Hannah Arendt
"L'amicizia è essere e pensare con la mia propria identità dove io non sono; non generica immedesimazione, né accattivante empatia, ma dal sé fare spazio all’altro, con il proprio concreto esistere intraprendere il viaggio politico e pubblico verso la diversità in me e fuori di me, accettando il cambiamento di ciascuno /a che ne deriverà”.
Hannah Arendt
Hannah Arendt
"Vita Activa: la condizione umana" di Hannah Arendt
Con la parola e con l'agire ci inseriamo nel mondo umano, e questo inserimento è come una seconda nascita, in cui confermiamo e ci sobbarchiamo la nuda realtà della nostra apparenza fisica originale.Il fatto che l'uomo sia capace di azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità. Di questo qualcuno che è unico si può fondatamente dire che prima di lui non c era nessuno. Se l'azione come cominciamento corrisponde al fatto della nascita, se questa è la realizzazione della condizione umana della natalità, allora il discorso corrisponde al fatto della distinzione, ed è la realizzazione della condizione umana della pluralità, cioè del vivere come distinto e unico essere tra uguali.
(Hannah Arendt, "Vita Activa: la condizione umana")
(Hannah Arendt, "Vita Activa: la condizione umana")
L'educazione secondo Hannah Arendt
L'educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d'intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d'imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti.
Hannah Arendt (Linden, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975)
Hannah Arendt (Linden, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975)
La libertà di pensiero di Hannah Arendt in un film
Sarà nelle sale esclusivamente il 27 e 28 gennaio , in occasione della Giornata della Memoria,"Hannah Arendt", film del 2012 diretto Margarethe von Trotta, ricostruzione accurata della vita della filosofa, storica e scrittrice tedesca.
mercoledì 15 gennaio 2014
Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege
Ciascuno di noi nasce dall’uovo nel quale si sono uniti i cromosomi del padre e della madre, a loro volta nati da uova nelle quali s’erano uniti i cromosomi dei loro genitori.
Se cambia il padre o la madre, dunque, cambia l’unione dei cromosomi e l’individuo che avrebbe potuto nascere non nasce più.
Al suo posto ne nasce un altro e la progenie che ne deriva è diversa dalla progenie che avrebbe potuto essere.
Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliegeSe cambia il padre o la madre, dunque, cambia l’unione dei cromosomi e l’individuo che avrebbe potuto nascere non nasce più.
Al suo posto ne nasce un altro e la progenie che ne deriva è diversa dalla progenie che avrebbe potuto essere.
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