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martedì 30 ottobre 2018

Italo Calvino

“È bene avere la beatitudine? O è migliore quest’ ansia, questa carica che irrigidisce i volti al lampo del fotografo e non ci fa contenti di come siamo? Pronto sempre a comporre gli estremi, Amerigo avrebbe voluto continuare a scontrarsi con le cose, a battersi, eppure intanto raggiungere dentro di sé la calma al di là di tutto… Non sapeva cosa avrebbe voluto: capiva solo quant'era distante, lui come tutti, dal vivere come va vissuto quello che cercava di vivere.”
— Italo Calvino - La giornata di uno scrutatore

Paul Valèry

Non c'è alcuna alternativa per gli esseri che si amano e si separano - bisogna disperarsi oppure dimenticarsi.
— Paul Valéry, Quaderni, vol. quinto - Eros

Paul Valéry

Alcuni cercano le donne per goderne e poi pensare liberamente ad altro. E così sono portati a desiderare di cambiarne. Altri hanno una donna come si hanno delle pantofole, confortevolmente sempre le stesse.
Ma pochi, veramente pochi, desiderano nella donna un essere vivente sempre pieno di scoperte e di attrattive, un piccolo mondo, che, posseduto quanto più possibile a fondo, conservi ancora oscurità e intimità infinite.
Questi ultimi sono gli autentici amanti. Ma sono rarissimi […]
— Paul Valéry, Quaderni, vol. quinto - Eros

domenica 28 ottobre 2018

Alessandro D'Avenia

Solo chi fa domande sui dettagli ha provato a sentire cosa sente il tuo cuore. I dettagli. I dettagli: un modo di amare davvero.

Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue

sabato 20 ottobre 2018

Jack Kerouac



“Tutto è in disordine:
I capelli.
Il letto.
Le parole.
La vita.
Il cuore.”
 Jack Kerouac

giovedì 27 settembre 2018

Un amore

“Perché lui era stato come pietra legata a una corda e fatta girare più svelto, sempre più svelto, e a farla girare era il vento, era la bufera d’autunno, era la disperazione, l’amore. E così follemente girando, non si distingueva più che forma aveva; era diventato una specie di anello fluido e palpitante. Lui era un cavallo di giostra, e a un tratto la giostra si era messa a girare in modo pazzo, più svelta, sempre più svelta e a farla girare così era lei, era Laide, era autunno, era la disperazione, l’amore.

[…] Per lui nulla esisteva fuori che lei, Laide, quella spaventosa precipitazione, e nel vortice egli non poteva neppure vedere il mondo intorno. Tutta la restante vita, anzi, aveva cessato di esistere, non esisteva più, non era mai esistita”.




Da “Un amore” di Dino Buzzati

Leo Longanesi

"Non è la libertà che manca in Italia. Mancano gli uomini liberi.”
Leo Longanesi

sabato 8 settembre 2018

Alessandro D'Avenia

Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?
Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.

Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.

Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.

E ditemi il mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla. Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.

Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri? Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi? E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano…

Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi. Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.

Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego. E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami. Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.

E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.

Per questo, un giorno, vi ricorderò.
— Alessandro D’Avenia

venerdì 7 settembre 2018

Che tu sia per me il coltello

Non ce la faccio più così - la lontananza da te, questa astrazione - perché non riesco a contenere tutto quello che sta succedendo: ho veramente bisogno di un contatto diretto. Di un contatto diretto con te. Basta, vieni con il tuo corpo, nella tua interezza, completa o parziale, divisa o moltiplicata. Ma vieni a braccia aperte.
David Grossman - Che tu sia per me il coltello

martedì 5 settembre 2017

Buon compleanno a..

Auguri di buon novantaduesimo compleanno allo scrittore, sceneggiatore, regista e docente Andrea Camilleri!

domenica 3 settembre 2017

"La kryptonite nella borsa"

Peppi’, dipenderà da te, se la tua vita sarà facile o sarà difficile. Se tu cercherai di nasconderti in mezzo agli altri, di assomigliare a chi è diverso da te, passerai un sacco di guai. Se capirai che a stare un po’ soli, a essere un esemplare unico, non c’è niente di male, sarai felice.
Siamo tutti esemplari unici, è una cosa che ho capito troppo tardi.
—  Ivan Cotroneo, "La kryptonite nella borsa"

Il diritto all'allegria

"L'abitudine di amare spesso smorza l'amore, lo debilita. Bisogna amare a margine di ogni abitudine, in modo improvvisato. L'amore è più sicuro quando ci coglie di sorpresa e disorienta l'abitudine."
— Mario Benedetti, da "Il diritto all'allegria "

Il diritto all'allegria

"Di tutti i tempi, i vecchi e i nuovi, restano i trucioli della vita. Nonostante gli eserciti invasori, le religioni che benedicono le guerre, i professionisti della tortura, gli imperi dello schifo, i padroni del petrolio, il fanatismo dei missili. Nonostante tutto, restano i trucioli della vita. Li abbracciamo e ci affidiamo a loro, con loro nutriamo la nostra debole coscienza e alimentiamo sogni e fantasticherie."
— Mario Benedetti, da "Il diritto all'allegria" 

City

Una sera qualunque. Se lo strinse addosso, e ci fece l’amore con tutta la voglia del mondo.

Alessandro Baricco, City

sabato 2 settembre 2017

Storia di una capinera

Tutto il mio essere è pieno di quell’uomo:
la mia testa, il mio cuore, il mio sangue.
L’ho dinanzi agli occhi in questo momento che ti scrivo,
nei sogni, nella preghiera.
Non posso pensare ad altro;
mi pare che ad ogni istante il suo nome mi venga sulle labbra,
che ogni parola che proferisco si trasformi nel nome di lui;
allorchè lo ascolto son felice;
quando mi guarda tremo;
vorrei stargli vicina ad ogni momento e lo fuggo;
vorrei morire per lui.
Tutto ciò che sento per quell’uomo è nuovo, strano, è spaventoso….
è più ardente dell’amore che porto a mio padre;
è più forte di quello che porto al mio Dio! …
Questo è quello che al mondo chiamano amore….
l’ ho conosciuto; lo veggo….
È orribile! è orribile!


Giovanni Verga, Storia di una capinera

giovedì 31 agosto 2017

Bertolt Brecht

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l'ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.
— Ricordo di Maria A., Bertolt Brecht

giovedì 20 luglio 2017

Dino Buzzati

Ad ogni modo ricordati una cosa molto importante: contrariamente a quello che ti consiglieranno quasi tutti, contro queste bestiacce cattive che forse incontrerai nella vita, l’arma della furberia conta poco; è più facile che tu riesca a sbaragliarle e a metterle in fuga con la semplice bontà. 
Dino Buzzati

Mario Benedetti

Chi più, chi meno, tutti abbiamo una collezione di assenze.
—  Mario Benedetti

Julio Cortàzar

Come se si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa.
— J. Cortázar