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martedì 30 ottobre 2018

Italo Calvino

“È bene avere la beatitudine? O è migliore quest’ ansia, questa carica che irrigidisce i volti al lampo del fotografo e non ci fa contenti di come siamo? Pronto sempre a comporre gli estremi, Amerigo avrebbe voluto continuare a scontrarsi con le cose, a battersi, eppure intanto raggiungere dentro di sé la calma al di là di tutto… Non sapeva cosa avrebbe voluto: capiva solo quant'era distante, lui come tutti, dal vivere come va vissuto quello che cercava di vivere.”
— Italo Calvino - La giornata di uno scrutatore

sabato 2 settembre 2017

Storie d'amore

Tante, tante cose ti vorrei dire che mi si affollano alla mente e mi gonfiano in cuore e che diventano fredde e sciocche nella carta.
Questo solo ti dico, che ti ho ancora e sempre dinanzi agli occhi, e ti accompagnano in ogni ora della tua giornata, e sento che mi manca la più cara e la miglior parte di me stesso. Come hai fatto a prendermi così?
da una lettera di Giovanni Verga a Dina Castellazzi (1900)

Storia di una capinera

Tutto il mio essere è pieno di quell’uomo:
la mia testa, il mio cuore, il mio sangue.
L’ho dinanzi agli occhi in questo momento che ti scrivo,
nei sogni, nella preghiera.
Non posso pensare ad altro;
mi pare che ad ogni istante il suo nome mi venga sulle labbra,
che ogni parola che proferisco si trasformi nel nome di lui;
allorchè lo ascolto son felice;
quando mi guarda tremo;
vorrei stargli vicina ad ogni momento e lo fuggo;
vorrei morire per lui.
Tutto ciò che sento per quell’uomo è nuovo, strano, è spaventoso….
è più ardente dell’amore che porto a mio padre;
è più forte di quello che porto al mio Dio! …
Questo è quello che al mondo chiamano amore….
l’ ho conosciuto; lo veggo….
È orribile! è orribile!


Giovanni Verga, Storia di una capinera

giovedì 31 agosto 2017

Il piacere

-Preferite, fra i mesi neutri, l'aprile o il settembre?
-Il settembre. É più femminino, più discreto, più misterioso.Pare una primavera veduta in un sogno. Tutte le piante, perdendo lentamente la forza, perdono anche qualche parte della loro realtà. Guardare il mare, là giù.Non dà immagine d'un'atmosfera piuttosto che d'una massa d'acqua? Mai, come nel settembre, le alleanze del cielo e del mare sono mistiche e profonde. E la terra? Non so perché, guardando un paese, di questo tempo, penso sempre a una bella donna che abbia partorito e che si riposi in un letto bianco, sorridendo d'un sorriso attonito, pallido, inestinguibile. È un'impressione giusta? C'è qualche cosa dello stupore e della beatitudine puerperale in una campagna di settembre.
Gabriele D'Annunzio, Il piacere

lunedì 19 settembre 2016

Italo Calvino

“Lettrice, ora sei letta. Il tuo corpo viene sottoposto a una lettura sistematica, attraverso canali d’informazione tattili, visivi, dell’olfatto, e non senza interventi delle papille gustative. Anche l’udito ha la sua parte, attento ai tuoi ansiti e ai tuoi trilli. Non solo il corpo è in te oggetto di lettura: il corpo conta in quanto parte d’un insieme d’elementi complicati, non tutti visibili e non tutti presenti ma che si manifestano in avvenimenti visibili e immediati: l’annuvolarsi dei tuoi occhi, il ridere, le parole che dici, il modo di raccogliere e spargere i capelli, il tuo prendere l’iniziativa e il tuo ritrarti, e tutti i segni che stanno sul confine tra te e gli usi e i costumi e la memoria e la preistoria e la moda, tutti i codici, tutti i poveri alfabeti attraverso i quali un essere umano crede in certi momenti di star leggendo un altro essere umano.”
— Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore


Italo Calvino

“E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo.”
— Italo Calvino - Gli amori difficili (1971)

Italo Calvino

“Difficile insomma definire in termini precisi l’indeterminatezza degli stati d’animo amorosi, che consistono in una gioiosa impazienza di possedere un vuoto, in una golosa aspettativa di ciò che potrà venirmi incontro dal vuoto, e pure nel dolore d’essere ancora privato di ciò per cui sto in impaziente golosa aspettativa, nello straziante dolore di sentirmi già potenzialmente raddoppiato per potenzialmente possedere qualcosa di potenzialmente mio, e ancora costretto a non possedere, a considerare non mio quindi potenzialmente altrui ciò che potenzialmente sto possedendo.”
— Italo Calvino, Ti con zero

domenica 4 settembre 2016

Erri De Luca

Tu mi tieni, mi lascio tenere perché tu mi vuoi e non trovo al mondo chi sa volere una persona, spendere tutta questa volontà. Ti voglio, dice, mi spetti e a te spetta di allargare braccia e tenermi. Ti amo per amore e per disgusto di uomini, ti amo perché sei integro anche se sei avanzo di altra vita, ti amo perché il pezzo che resta vale l’intero e ti amo per esclusione degli altri pezzi spersi.
Erri De Luca,  “Tre cavalli”

venerdì 2 settembre 2016

Italo Calvino

Forse aspettando, forse non era il momento. Forse io e te abbiamo un altro tempo. 
-Italo Calvino, Gli amori difficili

giovedì 1 settembre 2016

Giovanni Verga

Le cadeva addosso una malinconia dolce
come una carezza lieve,
che le stringeva il cuore a volte,
un desiderio vago di cose ignote.
- Giovanni Verga, Mastro Don Gesualdo

mercoledì 31 agosto 2016

Alberto Moravia

“Perché il mondo oggi è congegnato in modo che nessuno può fare quello che desidererebbe e deve invece fare quello che gli altri desiderano”
- Alberto Moravia, "Il disprezzo"

Italo Calvino

"Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. 
Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.”
— Italo Calvino, Il visconte dimezzato

mercoledì 3 agosto 2016

Italo Calvino

Allora il buon Medardo disse: - O Pamela, questo è il bene dell’essere dimezzato: il capire d’ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo.
Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a
curare i tuoi curando i loro.
— Italo Calvino, Il visconte dimezzato

giovedì 14 luglio 2016

Tratto da " I rapporti umani" di Natalia Ginzburg

Un giorno incontriamo la persona giusta. 
Restiamo indifferenti, perché non l’abbiamo riconosciuta. 
Passeggiamo con la persona giusta per le strade di periferia, prendiamo a poco a poco l'abitudine di passeggiare insieme ogni giorno. 
Di tanto in tanto, distratti, ci chiediamo se non stiamo forse passeggiando con la persona giusta: ma crediamo piuttosto di no. 
Siamo troppo tranquilli, la terra e il cielo non sono mutati; i minuti e le ore fluiscono quietamente, senza rintocchi profondi nel nostro cuore. Noi ci siamo sbagliati già tante volte: ci siamo trovati in presenza della persona giusta, e non la era. (…) 
Per settimane e mesi, passiamo i giorni con la persona giusta, senza sapere: solo a volte, quando rimasti soli ripensiamo a questa persona, la curva delle sue labbra, certi suoi gesti inflessioni della voce, nel ripensarli, ci danno piccolo sussurro al cuore: ma non teniamo conto dun così piccolo, sordo sussulto. 
La cosa strana, con questa persona, è che ci sentiamo sempre così bene e in pace, con un largo respiro, con la fronte che era stata così aggrottata, torva per tanti anni, dun tratto distesa; e non siamo mai stanchi di parlare e ascoltare. 
Ci rendiamo conto che mai abbiamo avuto un rapporto simile a questo con nessun essere umano; tutti gli esseri umani ci apparivano dopo un po così inoffensivi, così semplici e piccoli; questa persona, mentre cammina accanto a noi col suo passo diverso dal nostro, col suo severo profilo, possiede una infinita facoltà di farci tutto il bene e tutto il male. 
Eppure noi siamo infinitamente tranquilli. 

martedì 12 luglio 2016

Vasco Pratolini

Olga mi chiese: “Ma come si fa ad essere sicuri di amare?” Improvvisamente mi vennero delle parole alle labbra; senza una percezione della posta che stavo giocando, dissi: “È facile, credo. Quando si pensa ad una persona giorno e notte, e non si è felici se non accanto a lei, allora siamo innamorati. Io per esempio, sono ormai sicuro di non amare che te”.
— 
Vasco Pratolini - Il Quartiere