《Tutto ciò che viene privato della sua libertà perde sostanza e si spegne rapidamente.
In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé》.
Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883)
《Tutto ciò che viene privato della sua libertà perde sostanza e si spegne rapidamente.
In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé》.
Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883)
Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E’ lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
Alessandro Baricco, Oceano Mare
A poco più d'un anno dalla Liberazione già la «rispettabilità ben pensante» era in piena riscossa, e approfittava d'ogni aspetto contingente di quell'epoca – gli sbandamenti della gioventù postbellica, la recrudescenza della delinquenza, la difficoltà di stabilire una nuova legalità – per esclamare: «Ecco, noi l'avevamo sempre detto, questi partigiani, tutti così, non ci vengano a parlare di Resistenza, sappiamo bene che razza d'ideali…» Fu in questo clima che io scrissi il mio libro, con cui intendevo paradossalmente rispondere ai ben pensanti: «D'accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po' storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un'elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potrete mai sognarvi di essere!»
— Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Prefazione
25 APRILE 1945”
“Ricorda, o cittadino, questa data e spiegala ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli;
racconta loro come un popolo in rivolta si liberasse un giorno dall’oppressore e narra loro le mille e mille gesta di quei prodi che sui monti, nei borghi, ed in ogni luogo sbarrarono il passo all’invasore;
nè ti scordar dei morti, nè ti scordar di raccontare com’è stato il fascismo ed il nazismo e la guerra, ricorda le rovine, le stragi, la fame e la miseria, lo scroscio delle bombe ed il pianto delle madri;
ricordati di Buchenvald, delle camere a gas, dei forni crematori e tutto questo spiega ai figli e ai figli dei tuoi figli non perchè l’odio e la vendetta duri ma perchè sappiano quale immenso bene sia la libertà ed imparino ad amarla e la conservino intatta e la difendano sempre".
《25 aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita. C’è sempre da resistere a qualcosa, a certi poteri, a certe promesse, a certi servilismi》.
Enzo Biagi
“Avremmo potuto fare un monumento alla Resistenza, ma io so che non abbiamo bisogno di monumenti per ricordare i nostri fratelli e padri e nonni, il vero monumento è dentro di noi, E’ LA NOSTRA LIBERTA’.”
— Stefano Benni
Ogni giorno di più mi scopro difettivo:
manca il totale.
Gli addendi sono a posto, ineccepibili,
ma la somma?
Eugenio Montale, Rebecca da Satura II, Satura
Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no.
Fuga
Scappa da questa terra ostile
ove parola fraterna non tiene
né cuore che colga il sospiro
Cammina lungo i sentieri
che conducono dalla campagna
alla costa amica
che inocula il sale
e chiude le ferite.
E quando giungerai sulla riva
guardati intorno
cambia direzione,
liberati
librati.
Scegli te
il mare
la pace.
- Antonietta Cianci , Fuga .
Dalla raccolta poetica " Il disordine degli abbandoni", Transeuropa Edizioni
"Colui che perde la salute perde molto; colui che perde un amico perde di più; ma colui che perde il suo coraggio perde tutto".
Luglio 1923
“E la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l’amavo più qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi sperato in un’altra vita.”
Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita.
“La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c’erano lupi dietro di lui.”
Non posso fare a meno di pensare che nell'amore ci sia qualcosa di essenzialmente sbagliato. Tra amici si litiga o ci si perde di vista, e anche tra parenti stretti, ma non c'è questo spasimo, questo pathos, questa fatalità che sta attaccata all'amore. L'amicizia non ha mai l'aspetto della condanna. Perché dunque l'amore è così misteriosamente esclusivo? Si possono avere mille amici, ma si deve amare una sola persona.
《Puoi guardare un’immagine per una settimana e poi non pensarci più.
Oppure puoi guardare un’immagine per un secondo e poi pensarci per il resto della vita》.
-Joan Miró
"Lavoro come un giardiniere o come un vignaiolo. Le cose maturano lentamente. Il mio vocabolario di forme, ad esempio, non l'ho scoperto in un sol colpo. Si è formato quasi mio malgrado.
Le cose seguono il loro corso naturale. Crescono, maturano. Bisogna fare innesti. Bisogna irrigare, come si fa con l'insalata. Maturano nel mio spirito".
Joan Mirò
Portate avanti le vostre idee, se ne siete convinti non demordete ma mantenetele fino alla fine! Julien Benda diceva "che le vostre risposte siano sì o no, e non cercate di spiegare il sì o il no perché ogni spiegazione è già un compromesso".
Andrea Camilleri
Nuovamente dicendo
se non m'insegni non imparerò
nuovamente dicendo ecco vi è un'ultima volta
persino per le ultime volte ultime volte per mendicare
ultime volte per amare
per sapere di non sapere fingere
un'ultima anche per le ultime volte
di dire se non m'ami
non sarò amato se non amo te
non amerò
la zangola di parole stantie nuovamente nel cuore
amore amore amore
tonfo del vecchio pistone a pestare
l'inalterabile
siero di parole
Nuovamente atterrito
di non amare
di amare e non te
di essere amato e non da te
di sapere di non sapere fingere
fingere
io e tutti quegli altri che ti ameranno
se ti amano
sempre che ti amino.
Samuel Beckett
E'al mattino che bisogna nascondersi.La gente si sveglia,fresca ed efficiente,assetata d'ordine,di bellezza e di giustizia,ed esige la contropartita.
(Samuel Beckett,Molloy,1951)
Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
(Samuel Beckett)
Le lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chissà dove, smette.
- Samuel Beckett, En attendant Godot, 1952
"Anche le cose muoiono. E dunque, se anche loro devono morire, tant’è, meglio lasciarle andare. C’è molto più stile, oltre tutto.”
Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi Contini
«La verità è che i luoghi dove si ha pianto, dove si ha sofferto, e dove si trovarono molte risorse interne per sperare e resistere, sono proprio quelli a cui ci si affeziona di più».
- Giorgio Bassani, Cinque storie ferraresi
Siamo dilettanti in tutto, ma non nel campo della vita morale. In questo campo sentiamo di non essere inferiori a nessuno, rivendichiamo la nostra competenza. Qui siamo altamente competenti.
- Giorgio Bassani, Italia da salvare
"Potevo contare su Micòl, fuori: ci avrebbe pensato lei a rifornirmi di cibo e di tutto quanto avessi bisogno. E sarebbe venuta da me ogni giorno, scavalcando il muro di cinta del suo giardino, d'estate come d'inverno. E ogni giorno ci saremmo baciati, al buio: perchè io ero il suo uomo, e lei la mia donna".
- Il giardino dei Finzi - Contini, Giorgio Bassani
Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l’entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa vedere intensamente più di due ore al giorno.”
Robert Doisneau
Le meraviglie della vita quotidiana sono emozionanti. Nessun regista cinematografico sarebbe capace di comunicare l’inatteso che si incontra per le strade.
Robert Doisneau
Un centesimo di secondo qui, un centesimo di secondo là... anche se li metti tutti in fila, rimangono solo un secondo, due, forse tre secondi... strappati all'eternità.
(Robert Doisneau)
“Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.”
Robert Doisneau
“Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. […]
Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L’uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita somiglia sempre a uno schizzo. Ma nemmeno “schizzo” è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro. […]
Quello che avviene soltanto una volta è come se non fosse mai avvenuto. Se l’uomo può vivere solo una vita, è come se non vivesse affatto.”
- Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere
”Certi giorni basta il semplice fatto di esistere per essere felici. Ci si sente leggeri leggeri, ci si sente talmente ricchi che viene voglia di condividere con qualcuno una gioia troppo grande. Il ricordo di quei momenti è il mio bene più prezioso. Forse perchè sono così rari".
— Robert Doisneau
C'è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sé nel tempo.
Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio.
Milan Kundera - La Lentezza
In spagnolo, "añoranza" viene dal verbo "añorar" ("provare nostalgia"), che viene dal catalano "enyorar", a sua volta derivato dal latino "ignorare". Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.
(Milan Kundera, L'ignoranza)
“Gli uomini che inseguono una moltitudine di donne possono facilmente essere distinti in due categorie. Gli uni cercano in tutte le donne la donna dei loro sogni, un’idea soggettiva e sempre uguale. Gli altri sono mossi dal desiderio di impadronirsi dell’infinita varietà del mondo femminile oggettivo. L’ossessione dei primi è lirica: nelle donne essi cercano se stessi, il proprio ideale, e sono sempre e continuamente delusi perchè l’ideale, com’è noto, è ciò che non è mai possibile trovare. Poichè la delusione che li spinge da una donna all’altra dà alla loro incostanza una sorta di scusa romantica, molte donne sentimentali sono commosse dalla loro ostinata poligamia. L’altra ossessione è un’ossessione epica e in essa le donne non trovano nulla di commovente: l’uomo non proietta sulle donne alcun ideale soggettivo, perciò ogni cosa lo interessa e nulla può deluderlo. E proprio questa incapacità di rimanere delusi ha in sé qualcosa di scandaloso. Agli occhi della gente, l’ossessione del donnaiolo epico appare senza riscatto (senza il riscatto della delusione). Poichè il donnaiolo lirico insegue sempre lo stesso tipo di donna, nessuno si accorge che egli cambia amante; gli amici gli causano continui malintesi, perchè non sono capaci di distinguere le sue amiche e le chiamano tutte con lo stesso nome. Nella loro caccia alla conoscenza, i donnaioli epici (e a questa categoria appartiene ovviamente Tomàs) si allontanano sempre di più dalla bellezza femminile convenzionale, della quale si stancano presto, e finiscono irrimediabilmente per diventare dei collezionisti di curiosità.”
— “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, Milan Kundera
"Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un altra cultura, inventa per loro un'altra storia.
Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è Stato.
Ed il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta."
Milan Kundera