“Perché spari cazzate e non c’hai neanche la mira.”
- Enzo Jannacci - Quando un musicista ride
“Perché la bellezza dei vent’anni è poter non dare retta a chi pretende di spiegarti l’avvenire
"Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perchè il grano è grano, anche se i cittadini all'inizio lo scambiavano per erba".
Vincent Van Gogh
È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po' di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada.
(Vincent Van Gogh)
"Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla."
— Virginia Woolf, Diario di una scrittrice, 1953
Se ha intenzione di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé.
- Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé
Monk's House, la camera di Virginia Woolf
Sto fatto che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna mi sembra una gran cretinata.. È la solita storia che puzza di mancia, di gratifica natalizia, di carità, di 'bel gesto' nei confronti di noi donne, esseri inferiori.. Io mi sono rotta leggermente le scatole... E dietro una grande donna c'è sempre chi o che cosa? Solo se stessa!
(Mina Mazzini)
La resistenza del legno varia a seconda del punto in cui si conficca il chiodo: il legno non è isotropo. neanch’io lo sono; ho i miei “punti delicati”. Io solo conosco la mappa di questi punti ed è in base ad essa che io guido me stesso, evitando, ricercando questo o quello, conformemente a dei comportamenti esteriormente enigmatici; vorrei che questa mappa di agopuntura morale venisse preventivamente distribuita ai miei nuovi conoscenti (che, del resto, potrebbero utilizzarla anche per farmi soffrire di più).
— Roland Barthes- Frammenti di un discorso amoroso
Il 25 marzo 2012 ci lasciava il grande scrittore Antonio Tabucchi
Come fu bello, e come fu grande la nostra passione.
Così grande che le cellule del mio corpo ne sono ancora imbevute,
come una spugna che conserva l’acqua marina che la nutrì.
Perché dopo, mia cara, è stata solo acqua dolce,
spesso dolciastra, e che senso ha, mi chiedo,
vivere ancora senza che nessun sale ravvivi il mio palato?
- Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi
° Foto di Eddie Kuligowski, Le Baiser, Montargis,1978
"Non ti dimenticherò mai”. E ci crediamo, quando pronunciamo queste parole che sanno un po’ di canzonetta, ma che dicono il desiderio di trattenere, almeno nella memoria, quello che non siamo in grado di conservarci con le nostre forze. Non è vero, non è possibile. E, mentre mi ribello a questa legge, anche se sono convinta che la potenza dell’amore o dell’odio superi la fisicità, mi rendo disperatamente conto che quella inflessione di voce, quella andatura, quel tic che magari mi faceva sorridere, quel modo di starnutire, quell’abbraccio, quel disegno della nuca non li ricordo più così bene come vorrei.
-Mina
Forse è colpa nostra. Forse abbiamo esagerato, noi della musica leggera. Abbiamo imbottito le nostre canzoni di "ti amo". Ne abbiamo abusato e il senso reale si è un po' perso. Magari uno, pur amando disperatamente, non ha voglia di pronunciare quelle due parole stregate col timore di suonare un po' finto, un po' fumettistico. Comunque non sono le parole, ma i fatti che contano. Io ci ho messo una vita a imparare a non ascoltare con le orecchie, ma col cervello, col cuore.
Mina
Per capire cos’è la saudade, dunque, niente di meglio che provarla direttamente. Il momento migliore è ovviamente il tramonto, che è l’ora canonica della saudade, ma si prestano bene anche certe sere di nebbia atlantica, quando sulla città scende un velo e si accendono i lampioni. Lì, da soli, guardando questo panorama davanti a voi, forse vi prenderà una sorta di struggimento. La vostra immaginazione, facendo uno sgambetto al tempo, vi farà pensare che una volta tornati a casa e alle vostre abitudini vi prenderà la nostalgia di un momento privilegiato della vostra vita in cui eravate in una bellissima e solitaria viuzza a guardare un panorama struggente. Ecco, il gioco è fatto: state avendo nostalgia del momento che state vivendo in questo momento. E’ una nostalgia al futuro. Avete sperimentato di persona la saudade.
-Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi
E ti direi anche che ti aspetto, anche se non si aspetta chi non può tornare, perché per tornare ad essere ciò che fu dovrebbe essere ciò che fu, e questo è impossibile.
- Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi
"La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro".
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira
«Penso che l’herpes sia un po’ come il rimorso, se ne sta addormentato dentro di noi e un bel giorno ci sveglia e ci attacca, poi torna a dormire perché noi siamo riusciti ad ammansirlo, ma è sempre dentro di noi, non c’è niente da fare contro il rimorso.»
― Requiem, Antonio Tabucchi
A volte una soluzione sembra plausibile solo in questo modo: sognando. Forse perché la ragione è pavida, non riesce a riempire i vuoti fra le cose, a stabilire la completezza, che è una forma di semplicità, preferisce una complicazione piena di buchi, e allora la volontà affida la soluzione al sogno.
Antonio Tabucchi, Rebus - Piccoli equivoci senza importanza
...tu sei una donna del Sud.
Altera nella sapienza,
vedova nel tuo lavoro
tenera come il cristallo
amante di ciò che è vero.
Alda Merini
Cerca di accettarti così come sei.
Non cambiare per piacere agli altri.
Chi ti ama accarezzerà le tue insicurezze.
Chi vorrà starti accanto si accoccolerà tra le pieghe della tua anima.
Sii te stesso sempre.
Fatti un dono vero.
Resta come sei.
Alda Merini
Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo.
Alda Merini
Lei desiderava un sorriso. Una musica muta. Una riva di mare. Per bagnarsi. Il suo amore impossibile. I suoi piedi nudi e piagati. I suoi meschini capelli. Lei ignorava che il ricordo è un ferro piantato alla porta. Non sapeva nulla. Della perfezione del passato, del massacro delle notti solitarie. Non sapeva che il più grande desiderio è un niente che s’inventa stranissime cose.
Alda Merini
E poi fate l’amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo
i baci lenti sulla bocca,
sul collo,
sulla pancia,
sulla schiena,
i morsi sulle labbra,
le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi,
vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita
che fino a quel momento
era stata un po’ sbiadita.
Intendo dita sui corpi,
creare costellazioni,
inalare profumi,
cuori che battono insieme,
respiri che viaggiano
allo stesso ritmo.
E poi sorrisi,
sinceri dopo un po’
che non lo erano più.
Ecco,
fate l’amore e non vergognatevi,
perché l’amore è arte,
e voi i capolavori.
Alda Merini
Mi parlano spesso dell’amore
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema così grave,
inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il suo destino:
sa che è stato colpito a morte
da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.
Alda Merini
《È un piacere essere qui, questa opera risveglia tante cose in tutti noi e quello che mi interessa è che ognuno la interpreterà in base alla sua storia, ognuno avrà una lettura differente. Un’opera del genere resta per pochi mesi, ma la sua immagine resterà nella testa delle persone anche in futuro e penso che anche
quando non ci sarà più le persone che l’hanno vista andranno a vedere cosa c’è dietro a quel muro》.
L' installazione di JR "La Ferita", Firenze - Palazzo Strozzi
« Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla. »
Pablo Neruda (Philippe Noiret) ne "Il postino", film del 1994 diretto da Michael Radford
Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate.
Non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate almeno un’ottantina di anni.
Scrivete su un altro argomento, che ne so… sul mare, vento, un termosifone, un tram in ritardo.
Non esiste una cosa più poetica di un’altra. La poesia non è fuori, è dentro.
Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.
Vestitele bene le poesie.
Cercate bene le parole, dovete sceglierle.
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola.
Scegliete, perchè la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere, da Adamo ed Eva. Lo sapete quanto c’ha messo Eva prima di scegliere la foglia di fico giusta? Ha sfogliato tutti i fichi del paradiso terrestre.
Innamoratevi.
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.
Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.
Siate felici.
Dovete patire, stare male, soffrire.
Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre.
E se non vi riesce, non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.
E non cercate la novità. La novità è la cosa più vecchia che ci sia.
E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così, buttatevi in terra, mettetevi così.
E’ da distesi che si vede il cielo. Guarda che bellezza, perchè non mi ci sono messo prima?!
Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono.
Fatevi obbedire dalle parole.
Se la parola è “muro” e “muro” non vi dà retta, non usatela più per otto anni, così impara!
Questa è la bellezza come quei versi là che voglio che rimangano scritti lì per sempre..
Forza, cancellate tutto!
Monologo di Roberto Benigni , tratto dal film "La tigre e la neve"
" Coloro che pensano che la poesia sia disperazione, non sanno che la poesia è una donna superba e ha la chioma rossa.”
— Alda MeriniVieni qui, facciamo una poesia
che non sappia di nulla, e
dica tutto lo stesso.
— Eugenio Montale, da "Suonatina di pianoforte
Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai.
Martha Rivera Garrido
La nostra casa non era altro che una stanza da gioco. Qui sono stata la tua moglie bambola come in casa del babbo ero la figlia bambola. Devo educare me stessa e tu non sei uomo da aiutarmi. Devo farlo da me. Perciò ti abbandono. Da oggi non ha più scopo proibirmi qualcosa. Prendo ciò che mi appartiene. Da te non voglio nulla né oggi, né mai. Credo di essere prima di tutto una creatura umana al pari di te... o almeno voglio tentare di diventarlo.
Casa di bambola - Henrik Ibsen
"Il mio consiglio: non sprecate troppo tempo a preoccuparvi della vostra pelle e del vostro peso. Coltivate i vostri talenti e ciò che di voi consegnate nelle mani del mondo”.
Mery Streep
Ma lo sguardo no, quello non si può confondere, né da vicino né da lontano! Oh, lo sguardo, sì che è significativo! Come il barometro. S'indovina tutto: chi ha un gran deserto nell'anima, chi senza una ragione è capace di ficcarti uno stivale tra le costole, e chi invece ha paura di tutto.
Michail Bulgakov, Cuore di cane
— Lei non è Dostoevskij,—
disse la donna a cui Korov'ev faceva perdere il filo.
— Be', chi lo sa, chi lo sa, —
rispose lui.
— Dostoevskij è morto,—
disse la donna, ma con poca convinzione.
— Protesto! —
esclamò calorosamente Korov'ev.
— Dostoevskij è immortale.
Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita
“E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo.”
— Italo Calvino - Gli amori difficili (1971)
La violenza maschile contro le donne ha tragicamente una storia plurisecolare e a tutt'oggi, nonostante gli indubbi passi avanti per estirparla dalla nostra società, essa è radicalmente in ogni contesto politico- socie e in ogni ambito culturale. Ce ne è una presenza invasiva spaventosamente enorme tanto che ciò che noi vediamo emergere è solo la punta dell'iceberg. Ecco il motivo per cui è fondamentale e tanto urgente parlarne e farlo con le parole giuste.
Dall'introduzione a "Le parole giuste. Come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne ".
Di Nadia Somma e Luca Martini
“Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.”
— Elsa Morante
“E’ proprio questo il bello di volersi bene; che c'è sempre una persona alla quale si può dire tutto.”
— Carlo Cassola, La ragazza di Bube
"È cattiva la gente che non ha provato il dolore" disse Mara. "Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno."
Carlo Cassola, La ragazza di Bube