domenica 7 dicembre 2014

Erri De Luca

Ti devo la liberazione del verbo amare che nel mio vocabolario stava agli arresti.
— Erri De Luca

Maria Luisa Spaziani

Sono venuta a Parigi per dimenticarti 
ma tu ostinato me ne intridi ogni spazio.
Sei la chimera orrida delle gronde di Notre-Dame,
sei l’angelo che invincibile sorride.
Veniamo a patti (il contadino e il diavolo):
lasciami il giorno per guardare, leggere,
sprecare il tempo, divertirmi, escluderti.
Notti e sogni, d’accordo, sono tuoi.
— Maria Luisa Spaziani

Maria Luisa Spaziani



Io andavo in piscina e Montale veniva a prendermi a mezzogiorno. Mi ero appena arrampicata dalla scaletta dopo un tuffo e lui mi dice: «Anche oggi l’acqua ti reggeva a galla?».

— Maria Luisa Spaziani, Montale e la Volpe. Ricordi di una lunga amicizia

Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014)

Transitano primavere in pieno inverno. 
Il cuore della terra si riscalda. 
Saltano gli orsi da una lastra all’altra. 
Il mare è traditore.
Ubi consistam? Noi, intrappolati 
nel pianeta impazzito, con potenti 
radar e telescopi supplichiamo, smarriti, 
la voragine dei cieli.

E come magrebini e tunisini 
sognamo un’altra sponda. Ardentemente 
vogliamo sopravvivere.
— Maria Luisa Spaziani

venerdì 28 novembre 2014

Alberto Moravia

Quale debole sforzo basterebbe per essere sinceri, e come invece si faccia di tutto per andare nella direzione opposta.”

— Gli indifferenti, Moravia


Storie d'amore

« Devo dire che mi ha dato moltissimo: mi ha aiutato a uscir fuori dai valori della borghesia, a guardarli con un occhio critico, con un occhio più sagace. Mi è stata accanto nei momenti più difficili della mia esistenza, al tempo della discriminazione razziale, durante gli anni più duri della guerra e dell'occupazione tedesca. In cambio le ho dato sicurezza. Nel '36 era una ragazza con cui la vita non era stata clemente. Da allora in poi, a tutt'oggi, ha potuto fare tutto quello che ha voluto: non ha più avuto bisogno di lavorare per vivere. E credo che questo, per uno scrittore, sia moltissimo. »
- Alberto Moravia su Elsa Morante



mercoledì 12 novembre 2014

Dostoevskij

Ama la vita più della sua logica...solo allora ne capirai il senso.
( F.Dostoevskij)

I fratelli Karamazov

“Mi sarà sufficiente che, ecco, in un angolo del mondo ci sia tu, e il vivere non riuscirà a venirmi a nausea.”
( Dostoevskij, I fratelli Karamazov)
 

Dal racconto "Il sogno di un uomo ridicolo",di Fëdor Michajlovič Dostoevskij

 I sogni, sappiamo, sono davvero strani: qualcosa magari ci appare straordinariamente chiara, minuziosa come la cesellatura di un orafo, su altre cose invece si passa sopra senza notarle neppure come ad esempio lo spazio ed il tempo. Credo che i sogni nascano non dalla ragione, ma dal desiderio, non dalla testa, ma dal cuore, anche se la mia ragione in sogno si è esibita qualche volta in ingegnosi voli non da poco. Certo è che in sogno accadono cose del tutto incomprensibili. Mio fratello, ad esempio, è morto cinque anni fa, qualche volta lo sogno: egli prende parte alle cose della mia vita, siamo molto interessati l'uno all'altro, ma intanto, durante tutto lo svolgimento del sogno, io sono pienamente cosciente che mio fratello è morto e sepolto.E va bene, ammettiamolo pure, è un sogno, ma questa vita che viene tanto esaltata, io volevo finirla suicidandomi, invece il mio sogno, oh! Esso mi ha indicato una vita nuova...

domenica 9 novembre 2014

Buon compleanno a...

"Tutti i miei film mi riguardano. Vengono sempre dopo ciò che è stato vissuto. È il primato della vita con le sue passioni e i suoi fallimenti".
Buon compleanno al regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Marco Bellocchio, nato a Bobbio il 9 novembre 1939


martedì 21 ottobre 2014

L'uomo che amava le donne

"Tieni presente un fatto basilare: le donne pensano all'amore in una maniera più universale degli uomini".
Brigitte Fossey a Charles Denner ne "L'uomo che amava le donne", 1977)

Jules e Jim

La vita era come una strana vacanza. Mai Jules e Jim avevano giocato una partita a domino così importante. Il tempo passava. La felicità si racconta male perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge. 
(Voce narrante nel film "Jules et Jim", 1962

Jules e Jim

Jim pensava: è bello voler riscoprire le leggi umane, ma è molto meglio adattarsi a ciò che già esiste. Abbiamo giocato con la sostanza della vita, e abbiamo perso. 
Jules e Jim (1962)


domenica 19 ottobre 2014

Vasco Pratolini

"E la sesta notte unirono le loro vite. Fu poi l’alba, col suono delle sveglie. Gesuina si destò e si trovò con la guancia sul petto di lui, sul suo cuore che batteva calmo e forte. Egli stava supino, aveva la barba lunga di tutti quei giorni, ed ella pensò che egli era un orso e che gli orsi sono belli da accarezzare, hanno il cuore forte e sanno difendere ciò che gli appartiene."
Cronache di poveri amanti, Vasco Pratolini

Vasco Pratolini

Ma come si fa ad essere sicuri di amare? -
Improvvisamente mi vennero delle parole alle labbra; senza una percezione della posta che stavo giocando, dissi: 
- E’ facile, credo. Quando si pensa ad una persona giorno e notte, e non si è felici se non accanto a lei, allora siamo innamorati. Io, per esempio, sono ormai sicuro di non amare che te. "
—  Vasco Pratolini, Il quartiere






Joumana Haddad

 La donna che aspetta non si guarda dietro, non si guarda davanti. Si guarda dentro, e cresce. La donna che aspetta invoca il vento, le stelle, i mari, e culla nei suoi occhi i sogni che fanno girare la terra. La donna che aspetta sa che non è la barca, quel che lei aspetta; ma che è la barca che sta aspettando lei.

Joumana Haddad





Matera Capitale europea della Cultura 2019






Umberto Boccioni

"Non c'è nulla di immobile nella nostra moderna visione della vita".
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 19 ottobre 1882 – Verona, 17 agosto 1916) pittore e scultore italiano, teorico e principale esponente del movimento futurista

Vinicius De Moraes

Fuori da me, nello spazio, errante,la musica dolente di un valzer;dentro me, profondamente nel mio essere,la musica dolente del tuo corpo;e in tutto, vivendo l'istante di tutte le cose,la musica della notte rischiarata.Il ritmo del tuo corpo nel mio corpo...Il dolce giro di valzer lontano, titubante...i miei occhi che bevono i tuoi occhi, il tuo viso.E il desiderio di piangere che giunge da tutte le cose.


Vinicius De Moraes

mercoledì 8 ottobre 2014

Vittorio Alfieri

Leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare.
—  Vittorio Alfieri


Vittorio Amedeo Alfieri (Asti, 16 gennaio 1749 – Firenze, 8 ottobre 1803)

Volli, e sempre volli, fortissimamente volli!
—  Vittorio Alfieri


Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941)

Rainer, ieri sera sono uscita a ritirare il bucato, stava per piovere. E ho accolto fra le braccia tutto il vento, anzi, tutto il nord. E aveva il Tuo nome. (Domani sarà il sud!) Non l’ho accolto in casa, se n’è rimasto sulla soglia. Non è entrato in casa, ma mi ha portato con sé sul mare, appena mi sono addormentata.
— Marina Cvetaeva a Rainer Maria Rilke, Lettere

lunedì 15 settembre 2014

Oriana Fallaci

"Quel silenzio ostinato ti spaccava i nervi e a volte ti faceva rimpiangere l’interrogatorio ed Egina. La morte si affronta, ti dicevi, le torture si subiscono, il silenzio no. Lì per lì sembra che non ci sia un danno, che anzi serva a pensare meglio e di più, presto però ti accorgi che in esso pensi meno e peggio perchè il cervello, lavorando sulla memoria e basta, si impoverisce. Un uomo che non parla con nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l’acqua che vi stagna imputridisce ed evapora."

Oriana Fallaci, "Un uomo"

domenica 14 settembre 2014

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende....

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. 102

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona. 105

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense
".
Queste parole da lor ci fuor porte. 
Dante Alighieri, Inferno, Canto V



IMMAGINE: THE LOVERS -2010 remake of “Paolo and Francesca”, Gaetano Previati - 1887 (Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, autori del progetto The Essence of Decadence).


Film stasera in tv

Alle 22.10, su LaEffe (canale 50) sarà trasmesso "Miss Austen Regrets" , film tv del 2008 diretto da Jeremy Lovering. Viene trasmesso per la prima volta il 3 febbraio 2008 dalla rete televisiva americana PBS all'interno di un ciclo di film dedicati all'autrice Jane Austen e il 27 aprile 2008 dalla BBC. Il film è ispirato alle lettere private e ai diari di Jane Austen.
INTERPRETI
Oivia Williams
Greta Scacchi
Imogen Poots
Samuel Roukin
Phyllida Law
Pip Torrens
Harry Gostelow
Tom Hiddleston
Hugh Bonneville
Tom Goodman-Hill



La miglior scuola

“La miglior scuola è quella che ti lascia tutte le porte aperte"
Eugenio Montale

Buon compleanno, Renzo Piano

“I giovani devono partire, devono andar via. Ma per curiosità, non per disperazione".
Renzo Piano

Buon compleanno, Renzo Piano

Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, tutti. E il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose. Articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme, e questo è un capitale enorme. E per questa italianità c'è sempre posto a tavola per tutto il resto del mondo.
(Renzo Piano)


Buon compleanno, Renzo Piano

Si diceva una volta, fare il bene comune. Bisogna sempre ricordare che fare architettura significa costruire edifici per la gente; università, musei, scuole, sale per concerti…sono tutti luoghi che diventano avamposti contro l’imbarbarimento, sono luoghi per stare assieme, sono luoghi di cultura, di arte e l’arte ha sempre acceso una piccola luce negli occhi di chi la frequenta.
(Renzo Piano)


Alessandro D'Avenia

Cari colleghi professori,

mancano 24 ore alla prima campana. I vostri alunni sono trepidanti, perché il primo giorno di scuola attraversa il cuore di un ragazzo come uno stormo di promesse. Sperano che quel primo giorno sia un giorno nuovo, sintomo di un anno nuovo, una vita nuova, direbbe Dante. Rendete quel giorno la loro Beatrice.

Non li deludete. Date loro un giorno indimenticabile. Non chiedete delle loro vacanze, non raccontate le vostre. Fate lezione: con un amore con cui non l’avete mai fatta. Preparate oggi quella lezione. È domenica e avete ancora qualche ora. Stupiteli con un argomento che desti la loro meraviglia. Uccideteli di meraviglia! È dallo stupore che inizia la conoscenza, diceva Aristotele e nulla è cambiato. Annichilite i grandifratelli, gli uominiedonne. Superateli in share con le vostre lezioni. Rinnovate in voi lo stupore. Spiegate loro l’infinito di Leopardi anche se non è nel programma, fateglielo toccare questo infinito di là dalla siepe dei banchi. Raccontate loro la vita e la morte di una stella. Descrivete loro la sezione aurea dei petali di una rosa e il segreto per cui la si regala al proprio amore. Stupitevi. Stupiteli. Fatevi brillare gli occhi, fate vedere loro che sapete perchè insegnate quella materia, che siete fieri di aver speso una vita intera a imparare quelle cose, perchè quelle cose contengono il mondo intero.

Stupiteli con la vita, quella che c’è dentro secoli di scoperte, conoscenze, fatti, libri. Fategliela toccare questa vita. Non torneranno più indietro. Sapranno di avere davanti un professore. Parola meravigliosa che vuol dire “professare”, quasi come una fede, la vostra materia. Se professate questa fede toccheranno attraverso di voi le cose di cui hanno fame: verità, bene, bellezza. Le uniche cose per cui viviamo, che lo vogliamo o no. Tutti vogliamo un piatto buono, un amico sincero, una bella vacanza. È scritto nel dna che vogliamo quelle tre cose, anche se costano fatica. Diamogliele.

Immaginate domani di entrare in classe. Durante la vostra lezione il mondo viene devastato da un’apocalisse. Per una serie di fortunate (!) congiunture siete rimasti vivi solo voi, con la vostra classe. Adesso dipende tutto da voi. Rimboccatevi le maniche, prendetevi cura di quei 20-30 come fosse il mondo intero. Che mondo sarà quello di domani? Dipende da te caro collega. Non ti lamentare dei politici, delle strutture, del riscaldamento, dell’orario, adesso ci sei solo tu e loro. Non ci sono ministri, riforme, strutture. C’è la scuola nella sua essenza. Tu e loro e quel che ci sta in mezzo: le parole. Gli animali si addestrano, gli uomini si educano: con le parole. Non c’è lo stipendio, perchè non c’è lo Stato e non c’è il privato: sono loro il tuo stipendio. Ti è rimasto solo un libro: quello della tua materia. Da lì devi partire per costruire il mondo intero. Quello è il punto di appoggio con cui sollevarlo, il mondo intero.

Se loro vedranno in te il fuoco ti ripagheranno con uno stipendio che nessun altro mestiere dà: saranno degli innamorati del bene, della verità, della bellezza (cioè della vita). Non saranno dei furbi, ma degli innamorati. Forse ti manderanno ugualmente all’inferno come Dante ha fatto – anche se per altri motivi – col suo maestro Brunetto, ma sapranno riconoscerti (come Dante) di avere insegnato loro “come l’uom s’etterna”: come l’uomo si è reso immortale nella storia e come l’uomo si rende immortale al presente.

Caro collega hai 24 ore. A te la scelta: un nuovo giorno, il primo, di una vita nuova.

Stupisciti. Stupiscili.
 Alessandro D'Avenia -Tratto dal blog Prof 2.0



sabato 13 settembre 2014

Italo Svevo

Avvicino la mia faccia alla tua e non so ancora se ti man­gerò o ti bacerò.”

—  Italo Svevo a Livia, Diario per la fidanzata, 4 Gennaio 1896.


Italo Svevo

“È una delle grandi difficoltà della vita l’indovinare ciò che una donna vuole.”

— Italo Svevo - La coscienza di Zeno


Italo Svevo

Queste carezze e parole affettuose non hanno bisogno di essere ripetute per continuare, per esistere in qualche posto, un legame fra noi sempre vivo e sempre ugualmente intimo. Quando un giorno, per calmare la mia coscienza, le misi due dita sotto al mento e la guardai lungamente negli occhi fedeli, essa con abbandono s’accostò a me e mi porse le labbra: «Sei rimasto sempre affettuoso tu». Ciò mi sorprese un poco al momento. Poi guardando con attenzione nel passato, m’avvidi infatti che io di affetto non avevo mai mancato in modo da negare l’amore antico che le avevo portato. L’avevo anche abbracciata un po’ distrattamente ogni sera prima di chiudere gli occhi al sonno.
Italo Svevo, Il vegliardo

Italo Svevo

– Chissà se l’amo? – È un dubbio che m’accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l’amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore.
—  La coscienza di Zeno, Italo Svevo

Italo Svevo

L’amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza.
—  La coscienza di Zeno, Italo Svevo