lunedì 31 marzo 2014

Accadde oggi

"La Torre Eiffel sembrava un faro abbandonato sulla terra da una generazione scomparsa, da una generazione di giganti".
- Edmond de Goncourt, Journal, 6 maggio 1889

Il 31 marzo 1889 venne inaugurata la Torre Eiffel, il monumento più famoso di Parigi e conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia. Progettata dall'ingegnere Gustave Eiffel, la Torre è alta 324 m e pesa circa 8000 tonnellate, ma le sue fondamenta discendono di appena 15 m al di sotto del livello del terreno. Per il suo mantenimento servono 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo ( sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.




Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855)

“…E sono pazze tutte le donne quando lasciano che si accenda in loro un amore segreto che, se sconosciuto e non corrisposto, distrugge la vita che lo nutre; e, se scoperto e ricambiato, conduce, come un ignis fatuus, in paludi selvagge da cui non c’è scampo.”
— Jane Eyre - Charlotte Brontë



Brano tratto da "Jane Eyre", di Charlotte Bronte

Un innamorato trova la sua bella addormentata su un sedile di muschio; egli desiderava osservare il suo volto senza svegliarla. Cammina piano piano sull'erba, cercando di non far rumore; si ferma, avendo l'impressione che ella si sia mossa; fa un passo indietro; per nulla al mondo vorrebbe essere visto. Tutto è tranquillo; avanza di nuovo, si curva su di lei; un velo leggero ne copre i lineamenti, lo solleva e si abbassa; ora il suo occhio si prepara ad ammirare una visione di bellezza, calda e fiorente, adorabile nel sonno. Come è ansioso il suo sguardo! Come la contempla con ardore! Ma d'un tratto leva tra le braccia quel corpo che prima non osava sfiorare con un dito! Chiama ad alta voce un nome, depone a terra il fardello, e lo guarda smarrito! La chiama, la stringe, la chiama ancora, e comincia a temere che nessun suono potrà più svegliarla. Egli credeva che il suo amore dormisse dolcemente e si accorge che ella è fredda nell'immobilità della morte.Ed io che rivolgo sguardi felici e timorosi a quella che un tempo era una casa, non vidi che rovine annerite di fumo.


domenica 30 marzo 2014

Norah Jones

Non voglio assomigliare a nessuno se non a me stessa. Se qualcosa è fuori dalla mia natura cerco di evitarlo.
-Norah Jones

Buon compleanno a Norah Jones, nata a New York il 30 marzo 1979 

Paul Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896)



La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
niente in lui di maestoso e greve.
Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
dove all’esatto si unisce l’incerto.
Son gli occhi belli dietro alle velette,
l’immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d’autunno intepidito
l’azzurro opaco delle chiare stelle!
Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!
[…]
E musica, ancora, e per sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che svola,
si senta che fugge da un’anima in viaggio
verso altri cieli e verso altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
spanta al vento frizzante del mattino
che fa fiorire la menta ed il timo…
Il resto è soltanto letteratura.
 

Verlaine, “Arte poetica”

Paul Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896)

Se tu ti allontani,
anche un poco,
rinascono in me le bufere.
” 
 - Paul Verlaine


Van Gogh

Ramo di mandorlo in fiore o Ramo di mandorlo fiorito è un dipinto ad olio su tela di cm 73.5 X 92 realizzato a Saint Rémy nel 1890. La tela fu un regalo che lo stesso pittore fece al fratello Theo Van Gogh e alla moglie Johanna Bonger per la nascita del loro figlioletto, di nome Vincent Willem.
L'opera è la rappresentazione di un ramo di mandorlo fiorito, dai petali bianchi, quasi perlacei, che si stagliano in un cielo blu, dalle sfumature turchesi. Come simbolo di vita, Van Gogh scelse i rami del mandorlo, uno dei primi alberi in fiore che, nel soleggiato sud, in quel febbraio annunciava l'imminente primavera.
L'opera fu sicuramente ispirata dalle stampe giapponesi, probabilmente la prima di una serie che Vincent non riuscì a terminare perché sconvolto da una crisi.
Il quadro oggi è esposto al Van Gogh Museum di Amsterdam nella sezione 1889-90 Saint Rémy.