sabato 19 novembre 2022

Bauman

 "La differenza tra la comunità e la rete è che si appartiene alla comunità, ma la rete appartiene a voi. È possibile aggiungere amici e eliminarli, è possibile controllare le persone con cui siamo legati. La gente si sente un po’ meglio, perché la solitudine è la grande minaccia in questi tempi di individualizzazione. Tuttavia nella rete è così facile aggiungere o eliminare gli amici che non abbiamo bisogno di abilità sociali. Queste si sviluppano quando sei per strada, o sul posto di lavoro, e incontri persone con le quali devi avere un’interazione ragionevole. Devi affrontare le difficoltà di coinvolgerli in un dialogo I social network non insegnano il dialogo, perché è così facile evitare le polemiche… Molte persone usano i social network non per unire e per ampliare i propri orizzonti, ma piuttosto, per bloccarli in quelle che chiamo zone di comfort, dove l’unico suono che sentono è l’eco della propria voce, dove tutto quello che vedono sono i riflessi del proprio volto. Le reti sono molto utili, danno servizi molto piacevoli, però sono una trappola”.

Zygmunt Bauman



Bauman

 Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell'azione umana sia precisamente il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse visioni del giusto, dell'ingiusto, e così via. Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali. Alla fine questa è un'idea mortale, perché se davvero ci fosse armonia e consenso, che bisogno ci sarebbe di tante persone sulla terra? Ne basterebbe una: lui o lei avrebbe tutta la saggezza, tutto ciò che è necessario, il bello, il buono, il saggio, la verità.


Zygmunt Bauman, Intervista di Luciano Minerva (RaiNews24, 2003)




Bauman

 “La felicità è uno stato mentale, corporeo, che sentiamo in modo acuto, ma che è ineffabile. Una sensazione che non è possibile condividere con altri. Ciononostante,la caratteristica principale della felicità e’ quella di essere un’apertura di possibilità, in quanto dipende dal punto di vista con il quale la esperiamo. Nell’antichità la felicità era una ricompensa per pochi eletti selezionati. In un momento successivo venne concepita come un diritto universale che spettava a ogni membro della specie umana. Successivamente, si trasformò in un dovere: sentirsi infelici provoca senso di colpa. Dunque chi è infelice è costretto, suo malgrado, a trovare una giustificazione alla propria condizione esistenziale".


Zygmunt Bauman




venerdì 18 novembre 2022

Marcel Proust

 Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico: le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispirano lo restringono, e l'abitudine lo riempie.

- Marcel Proust, "All'ombra delle fanciulle in fiore"




giovedì 17 novembre 2022

Marcel Proust

 "Fra tutti i modi di produzione dell’amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l’essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c’è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando — nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo."

- Marcel Proust , Alla ricerca del tempo perduto



August Rodin

 《Amate appassionatamente la vostra missione. Non ne esiste una più bella. È molto più alta di quanto il volgo ritenga. L’artista adora il suo lavoro: la sua ricompensa più preziosa è la gioia di fare il proprio dovere. Il mondo sarà felice solamente quando tutti gli uomini avranno anime d’artista. L’arte è anche una splendida lezione di sincerità, l’artista esprime sempre ciò che pensa, egli ci insegna la franchezza. Ah, come la società si sbarazzerebbe delle brutture e con quale rapidità la nostra terra diverrebbe un Paradiso!

 (Testamento di August Rodin - Parigi, 12 novembre 1840 – Meudon, 17 novembre 1917)



Carlo Verdone

 Andai a fare un esame e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Il professore – mio padre – mi chiese tutto su Georg Wilhelm Pabst: non sapevo niente e mi bocciò. Io gli dissi “Ma papà stai scherzando?” e lui rispose “Mi dia del lei!”.

Carlo Verdone