martedì 9 agosto 2022

Olivia Newton John

 《Ogni giorno è una benedizione, non sai mai quando il tuo tempo finirà. Abbiamo tutti un tempo limitato su questo pianeta e dobbiamo solo essere grati. Non so cosa sarei adesso senza. Lo vedo come un viaggio della mia vita. Mi ha dato scopo e intenzione,

mi ha insegnato molto sulla compassione. Un dono. Ovviamente non lo auguro a nessuno ma per me è stato un percorso importante».


Olivia Newton-John (Cambridge, 26 settembre 1948 – Santa Ynez, 8 agosto 2022)



lunedì 8 agosto 2022

Franco Battiato

 "Mi ricordo tutto e non dimentico nulla. Per esempio mi ricordo di un meraviglioso pianoforte che mi regalarono le suore all’età di 16 anni. Una mia amica mi disse che dovendo liberare un convento, lo vendevano a basso prezzo. Mi presentai e la madre superiora me lo sbolognò senza pretendere una lira. Pensava fosse rotto e invece era solo scordato. Mi sentii felice".


- Franco Battiato





Carlos Drummond de Andrade

 Definitivo, come tutto ciò che è semplice.

Il nostro dolore non deriva dalle cose vissute,

ma dalle cose che sogniamo e che non si realizzano.

Perché soffriamo tanto per amore?

Sarebbe meglio che la gente non soffrisse,

e ringraziasse anche solo per aver conosciuto una persona tanto buona,

che generò in noi un sentimento intenso

che ci ha accompagnato per un tempo ragionevole,

un tempo felice.

Perché soffriamo ?

Per tutti i baci cancellati, per l’eternità.

Soffriamo, non perché il nostro lavoro è stressante e paga poco,

ma per tutte le ore libere

che non abbiamo avuto per andare al cinema,

per conversare con un amico,

per nuotare, per innamorarci.

Perché automaticamente dimentichiamo quello che abbiamo goduto

e cominciamo a soffrire per i nostri progetti irrealizzati,

per tutte le città che avremmo potuto conoscere a fianco del nostro amore,

per tutti i figli che avremmo avuto piacere ad avere vicino,

per tutti gli show, i libri e i silenzi che avremmo gradito condividere,

Soffriamo, non perché nostra madre è impaziente con noi,

ma per tutti i momenti in cui le avremmo potuto confidare

le nostre più profonde angosce

e fosse interessata a comprenderci.

Soffriamo, non perché la nostra squadra ha perso,

ma per l’ euforia soffocata.

Soffriamo non perché invecchiamo,

ma perché il futuro è da noi confiscato,

impedendo così che ci accadano mille avventure,

tutte quelle con le quali sogniamo e

mai tentiamo di sperimentare.

Come alleviare il dolore di ciò che non fu vissuto?

La risposta è semplice come un verso:

Avere meno illusioni e vivere di più!!!

Ogni giorno che vivo

mi convinco sempre più

che lo spreco della vita

è nell’amore che non diamo,

nelle forze che non usiamo,

nella prudenza egoista che non rischia mai,

e che, schivando la sofferenza,

fa perdere anche la felicità.

Il dolore è inevitabile.

La sofferenza è un accessorio extra.


Carlos Drummond de Andrade



Anna Magnani

 Chi ammiro io? Vuole dei nomi? No, è meglio che le dica che cosa ammiro. Io rispetto il talento, il vero talento che è tutto il contrario dei bluff; la fedeltà, la vera fedeltà che è tutto il contrario dell’amicizia superficiale e passeggera; e la sincerità, persino la crudele sincerità che è tutto il contrario dell’ipocrisia. Ecco che cosa ammiro io".


Anna Magnani



Julio Cortázar

 «Non chiedere d'amore agli intelligenti, amano intelligentemente, che è come non avere amato mai».

Julio Cortázar


domenica 7 agosto 2022

Dino Buzzati

 “Colleghi e amici, quando per caso vengono a sapere che io leggo volentieri le storie di Paperino, ridono di me, quasi fossi rimbambito. Ridano pure. Personalmente sono convinto che si tratta di una delle più grandi invenzioni narrative dei tempi moderni. Lasciamo pur stare la vertiginosa fantasia e ingegnosità delle vicende, ammirevoli in un mondo dove la regola quasi sovrana dei romanzi è la noia. Sono i due protagonisti, Paperino e Paperon de’ Paperoni, a fare la gloria maggiore di Walt Disney. La loro statura, umanamente parlando, non mi sembra inferiore a quella dei famosi personaggi di Molière, o di Goldoni, o di Balzac, o di Dickens. L'uno e l'altro li conosco ormai benissimo, data la lunga frequentazione. E non mi hanno ancora stancato. Perché? Perché non si tratta di caricature, di macchiette, che reagiscono meccanicamente alle varie situazioni secondo uno schema prevedibile. Come appunto i più geniali personaggi della letteratura romanzesca e del teatro, essi sono, con tutti i loro indistruttibili difetti, creature ogni giorno e in ogni avventura un po’ diverse da se stesse; hanno insomma la variabilità, l'imprevedibilità, la mutevolezza tipiche degli esseri umani. E per questo riescono affascinanti. E universali.”

Dino Buzzati



Sergio Zavoli

 Mentre siamo molto orgogliosi per le cose che riusciamo a fare, non lo siamo altrettanto per le cose che sentiamo, perchè all'orgoglio per le cose, non corrisponde quasi mai, o poco, il consenso interiore a ciò che noi viviamo. Perchè si è perso il contatto con noi stessi: non indugiamo più su noi stessi. E questo dipende molto dalla velocità  della comunicazione, che non ci mette più in condizioni di indugiare su nulla.


Sergio Zavoli (Ravenna, 21 settembre 1923 – Roma, 4 agosto 2020)