domenica 15 agosto 2021

Franco Battiato

 "Mi ricordo tutto e non dimentico nulla. Per esempio mi ricordo di un meraviglioso pianoforte che mi regalarono le suore all’età di 16 anni. Una mia amica mi disse che dovendo liberare un convento, lo vendevano a basso prezzo. Mi presentai e la madre superiora me lo sbolognò senza pretendere una lira. Pensava fosse rotto e invece era solo scordato. Mi sentii felice".


- Franco Battiato



venerdì 13 agosto 2021

Gino Strada

 "In Calabria  abbiamo finito. 

Il nostro intervento specifico sul coronavirus l’abbiamo concluso a Crotone, stiamo continuando la normale attività  con il nostro Poliambulatorio di Polistena. Abbiamo dato la nostra disponibilità anche a prendere in mano la gestione di diciotto ospedali chiusi ma per ora non ci ha risposto nessuno. La regione della chiusura è ufficialmente per ragioni di budget  ma al solito perché si è preferito sostenere la sanità privata. La gente ha perso la speranza di rivedere una sanità pubblica che funzioni. E poi ci sono le infiltrazioni della criminalità organizzata. Diciamo che sono strutturali più che infiltrazioni”.

Gino Strada



Gino Strada

 “Promettere costa poco, si dice, se poi non si mantiene l'impegno. E non farlo? Costa ancor meno, praticamente niente, basta girarsi dall'altra parte. Una promessa è un impegno, è il mettersi ancora in corsa, è il non sedersi su quel che si è fatto. Dà nuove responsabilità, obbliga a cercare, a trovare nuove energie. ”


-Gino Strada




Gino Strada

 "Io mi ostino a voler fare il mio lavoro, medico e chirurgo. Mi occupo giornalmente di sanità e medicina. Se qualcuno venisse a propormi di fare il ministro della Sanità risponderei che il mio programma è molto semplice: faccio una sanità d’eccellenza, spendendo la metà di quello che si spende oggi, eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione. Il nostro sistema sanitario era uno dei migliori al mondo, la casta, con la complicità dei medici, lo ha rovinato. L’interesse del medico è che la gente stia male, per fare più prestazioni. Ma nove milioni di persone non hanno più accesso alla sanità. Io eliminerei tutto questo. Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità. A me piacerebbe in futuro aprire anche in Italia il primo ospedale di Emergency, per far rivedere agli italiani, dopo 30 anni, che cos’è un ospedale, non una fottuta azienda. La sanità è uno scandalo pubblico”.”


Gino Strada






Gino Strada

 “In zone di guerra, non può valere il principio “prima il più grave”. Non ti puoi permettere di spendere tre ore a operare qualcuno con poche probabilità di sopravvivere. Consumi inutilmente energie e materiali, e, soprattutto, altre persone moriranno nel frattempo, mentre si sarebbero salvate se operate prima.

E allora devi cercare di fare “il meglio per la maggioranza” di quei feriti. Ce le ripetiamo spesso queste cose, per convincere noi stessi, ogni volta, che è la migliore delle soluzioni possibili. Ma non è facile, non lo è mai.

Spesso arrivano i dubbi, o i rimorsi, o un senso di impotenza. E spesso è difficile reggere il ruolo di chi è costretto a scegliere.”


— Gino Strada




Addio a Gino Strada

 Buon viaggio, Dottore. ❤


«La realtà di oggi preoccupa, c’è chi soffia sull’odio, chi inneggia alla violenza: siamo già dentro un nuovo fascismo. In Italia nessuno chiede perché, con milioni di poveri, abbiamo una spesa militare di miliardi.

Com’è possibile aver fatto negli ultimi 200 anni delle scoperte incredibili, realizzato cose impensabili in tutti i campi, nella medicina, la chimica, le nanotecnologie, ma non essere stati capaci di progredire sul piano etico? Capire che ammazzarsi tra noi è un non senso, è contronatura».

Gino Strada



mercoledì 11 agosto 2021

Lentamente muore

 Lentamente muore

chi diventa schiavo dell’abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marcia,

chi non rischia e cambia colore dei vestiti,

chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su bianco

e i puntini sulle “i”

piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore

davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore

chi non capovolge il tavolo,

chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,

chi non legge,

chi non ascolta musica,

chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,

chi non si lascia aiutare

chi passa i giorni a lamentarsi

della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore

chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza

porterà al raggiungimento

di una splendida felicità.

Martha Medeiros