giovedì 4 settembre 2014

Mario Benedetti

Passiamo tutta la vita a sognare desideri irrealizzati, a ricordare cicatrici, a costruire artificialmente e falsamente ciò che avremmo potuto essere; costantemente ci freniamo, ci conteniamo, costantemente inganniamo e ci inganniamo; siamo sempre meno veri, più ipocriti; abbiamo sempre più vergogna della nostra verità.”
— M. Benedetti - Grazie per il fuoco


Festival dei Borghi più belli d'Italia

 Si terrà dal 4 al 7 settembre 2014 lIX edizione del Festival de “I Borghi più belli d’Italia”, il prestigioso club nato nel 2001 su impulso dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (A.N.C.I.) 
Tutte le informazioni su www.borghitalia.it

mercoledì 3 settembre 2014

Stasera in TV

Alle 21.15 su Rai Movie sarà trasmesso "Quando la notte " film del 2011, diretto da Cristina Comencini.Con Claudia Pandolfi e Filippo Timi. Il film e' tratto dal libro Quando la notte della stessa Comencini ed è stato presentato in concorso alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. È stato girato a Macugnaga, in Piemonte, ai piedi del Monte Rosa.

Alberto Moravia

“Dopo la visita al manicomio, immaginavo che uno di quei pazzi di origini più civili, riacquistasse il senno non già lentamente, ma tutto ad un tratto: per esempio quel professore o quell’avvocato; e tutto ad un tratto si trovasse in uno di quegli stanzoni nudi e sono e si vedesse tra gente con le teste rapate, le facce fisse e stravolte, gli occhi impietriti, vestiti di panni da loro stessi continuamente insudiciati e lacerati, e lui stesso sudicio, rasato a zero, in divisa da pazzo. Immaginavo la sorpresa, l’orrore, la ripugnanza di restare un minuto di più in un luogo simile. Nello stesso tempo immaginavo che anche noi, cosiddetti savii, passassimo ad un tratto dalla nostra condizione normale ad un’altra ben superiore che facesse apparire la nostra vantata saviezza come turpe, nefanda, intollerabile, assurda pazzia; e ci vedessimo improvvisamente con gli occhi di questa nuova saviezza, in questo mondo pieno di gente che ammazza e di gente che incita ad ammazzare, di ministri di imperi che fanno gravi discorsi e di altri ministri che si dimettono, di ricchi che parlano di libertà e di poveri che parlano di rivoluzione, di uomini vestiti in un modo perché uccidono e di altri vestiti in un altro perché non uccidono, di dispute religiose, politiche, nazionali, economiche, razziali, culturali; in questo mondo, insomma, la cui assurdità colpisce non soltanto l’uomo altamente intelligente ma persino il semplice individuo di buon senso; e pensavo che con un moto consimile a quello del pazzo vero risanato, noi vorremmo uscire subito da questo mondo senza aspettare un momento di più, magari con un salto del buio, ossia con un suicidio. E questo non è un paradosso ma un sentimento preciso che chiunque può provare. Basta infatti che noi ci fermiamo ossia ci distacchiamo per un momento dal mondo e lo lasciamo girare o roteare per conto suo fuori di noi, perché la sua pazzia ci appaia chiarissima. In altre parole, la nostra saviezza non è che una questione di partecipazione ad una pazzia qualsiasi.”

(A. Moravia, “Strage e melanconia”)


Bukowski

Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito. La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perchè abbiamo paura di esporci per come siamo. Anche a noi stessi. Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obiettivi che ho abbandonato perchè il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli.

Charles Bukowski

martedì 2 settembre 2014

Massimo Gramellini

Il patrimonio artistico e culturale è l’unico petrolio su cui siamo seduti, nonché la principale e forse unica ragione per cui il mondo si ricorda ancora ogni tanto della nostra esistenza. Una classe dirigente di buon senso taglierebbe ovunque, tranne lì.

Massimo Gramellini - La Stampa, 15 marzo 2011


I Malavoglia

Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato. Ora mi manca il coraggio, e ogni cosa mi fa paura; mi pare di bevermi il cuore, come quando l’onda vi passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi.”

— I Malavoglia; Giovanni Verga